Si è letto con interesse la notizia di SavonaNews: Albenga, inaugurato in Croce Bianca il nuovo mezzo per il trasporto di persone con difficoltà motorie. Tutto bene, anzi benissimo. 2/ Stefania Loreto l’artista che ha realizzato lo stendardo dedicato a San Verano e il drago.3/Mostra di Oscar Pelosi. Aperta tutti i giorni dalle 19 alle 23 fino al 27 luglio.
DA SAVONANEWS – Si è svolta stamattina (12 luglio) in piazza Petrarca, la cerimonia di consegna e inaugurazione del nuovo mezzo concesso in comodato d’uso per 8 anni rinnovabili alla Croce Bianca dalla Fondazione Progetti del Cuore Benefit, con sede a Reggio Emilia. A tagliare il nastro e benedire il veicolo è stato don Ivo.
Si tratta di un Fiat Doblò appositamente allestito per il trasporto di persone con difficoltà motorie, presentato in anteprima la sera del 10 luglio scorso, in occasione della Cena in Bianco per la Bianca (leggi QUI).
La nuova dotazione rappresenta un significativo passo avanti per migliorare i servizi di trasporto offerti ai cittadini più fragili della comunità, che potranno ora contare su questo mezzo volto a facilitare il loro accesso a cure mediche e altre necessità quotidiane.
Alla cerimonia erano presenti, oltre a don Ivo, il presidente della Croce Bianca di Albenga Dino Ardoino con alcuni dipendenti e militi della Pubblica Assistenza ingauna, il sindaco Riccardo Tomatis e Davide Orlandi, funzionario della Fondazione Progetti del cuore di Reggio Emilia.
La Fondazione Progetti del Cuore Benefit è nota per il suo impegno nei confronti dei cittadini, specialmente quelli più vulnerabili. L’ente opera nel settore della “pubblicità sociale” sotto il marchio “Cuore in Comune”, distinguendosi dal 2002 per il finanziamento di progetti di utilità sociale grazie alla partecipazione dei privati. Sulle fiancate del Fiat Doblò sono riportati i nomi delle tante aziende del territorio che hanno reso possibile l’acquisto.
COMMENTO – Nel gennaio scorso, durante l’incontro con i giornalisti per la festa del loro patrono San Francesco di Sales, avevamo posto al vescovo della diocesi Guglielmo Borghetti anche questa domanda: Come devono vestire i sacerdoti ? Ce ne sono alcuni che non si distinguono, nell’abbigliamento, rispetto ai cittadini comuni. Entrano in chiesa con jeans,T-shirt, maglioni, camicia. Così appaiono pure in molte foto e cerimonie religiose pubbliche.
Risposta del vescovo: “Facciamo chiarezza. Intanto direi che siamo una Diocesi virtuosa con il più alto numero di sacerdoti che indossano l’abito ecclesiastico. Direi il 93 %. Che è già un’anomalia rispetto ad altre zone d’Italia. Ci sono disposizioni e regole che impongono l’abito talare o il clergyman. Ovvero pantaloni, camicia e giacca di colore nero o grigio o blu scuro. Come sono io in questo momento. In aggiunta il collarino bianco. Mi spiace e non condivido quanti non rispettano questa regola. Francamente non posso andare a caccia dei trasgressori.”
“L’abito non fa il monaco” secondo un vecchio detto risalente già a quando eravamo bambini. Wikipedia: “L’espressione invita a diffidare delle apparenze, non di rado ingannevoli, nel giudicare una persona, evitando quindi di esprimere valutazioni precipitose e superficiali sul conto di qualcuno. Spesso le persone non sono come appaiono a prima vista, anzi molte volte sono l’opposto”.
Non abbiamo titoli per dare giudizi avventati su quella o quella persona, sacerdote o meno che sia, sulla base dell’abito che sfoggia. Non siamo Talebani o ebrei ultraortodossi. Si distinguono gli uomini haredi con abbigliamento dettato dalla Torah, mentre quello delle donne segue le regole dello tznius.
Peccato che il buon esempio, invocato dal primo pastore della Diocesi, quanto al clergyman (non manca chi indossa l’abito talare sull’esempio del vescovo emerito Mario Oliveri), sia quasi considerato un optional, da una minoranza, anche durante cerimonie pubbliche. E il ministro della Chiesa è presente nelle sue funzioni, come la santa Benedizione. Non apparteniamo al fronte conservatore Usa del cardinal Burke e di chi in Italia, in Liguria, lo sostiene a muso duro. E di cui abbiamo scritto con nomi e cognomi. Come ricorda monsignor Borghetti ci sono ‘regole da rispettare’ e il lassismo forse non aiuta il ministero sacerdotale. A prescindere dai meriti e storia di vita individuali.
2/Stefania Loreto l’artista che ha realizzato lo stendardo dedicato a San Verano e il drago.
COMUNICATO STAMPA – Ancora pochi giorni al Palio Storico di Albenga. I quartieri si sfideranno per aggiudicarsi il Palio che potranno sfoggiare per tutto l’anno della loro vittoria e che porteranno ufficialmente durante gli incontri, gli eventi e le sfilate. Quest’anno l’ambito vessillo è stato realizzato da Stefania Loreto artista genovese che si è diplomata a pieni voti presso l’Accademia Ligustica di Belle Arti di Genova specializzandosi in discipline pittoriche.
Artista animata da una forte vocazione naturalistica e paesaggistica, Stefania Loreto si è cimentata in molteplici tecniche mostrando una predilezione per il disegno, la pittura ad olio e le tecniche calcografiche. Nota descrittiva dello stendardo dedicato a San Verano e il drago.Il Palio rappresenta la scena in cui il Santo si trova a fronteggiare il drago riuscendo ad ammansirlo e a sottometterlo con il solo utilizzo del suo pastorale. La scena si svolge su uno sperone roccioso e in lontananza si possono scorgere le torri della città di Albenga. Nella parte inferiore compare la scritta descrittiva del Palio e il logo celebrativo.
3/Inaugurazione della mostra di Oscar Pelosi. Aperta gratuitamente tutti i giorni dalle 19 alle 23 fino al 27 luglio
COMUNICATO STAMPA – Secondo capitolo della rassegna “Il Passato Presente” dedicato a Oscar Pelosi presso la sede UCAI di Albenga.
Afferma Camilla Vio assessore al turismo, eventi e giovani del Comune di Albenga: “Una mostra molto interessante, significativa anche per il legame con il territorio, infatti l’artista ha vissuto e lavorato per anni proprio ad Albenga. Vorrei ringraziare per questa rassegna, che sta portando sul nostro territorio mostre di diversi artisti, Roberta Bani, Matteo Scavetta, e Alice Salvatico di Techne Art Service. Questi tre giovani ragazzi hanno fatto della loro passione un lavoro e, sebbene lavorino in tutta Italia e non solo, sono sempre rimasti legati ad Albenga, la loro città. Credo che questo spirito possa essere preso da esempio e come amministrazione speriamo che si possa incrementare sempre più questa collaborazione e portare ad Albenga molti altri eventi culturali”.
Aggiunge Marta Gaia assessore alla Cultura: “Dopo la personale di Luigi Pretin la sede UCAI di Albenga ospita la mostra delle opere di Oscar Pelosi. Prosegue quindi la rassegna “Il Passato Presente grazie all’iniziativa della Techne Art Service che ringrazio per la collaborazione costante anche in merito a diversi progetti che come Comune intendiamo portare avanti.Le mostre, oltre ad arricchire il palinsesto degli eventi, attirano visitatori nel nostro straordinario centro storico e contribuiscono a farlo conoscere e a far conoscere la nostra città”.
I ragazzi di Techne Art Service: “La mostra di Oscar Pelosi è il secondo capitolo di una rassegna estiva che Techne Art Service ha organizzato ad Albenga con la volontà di riportare alla luce l’operato di tre artisti: Oscar Pelosi, Giorgio di Giorgio e Luigi Pretin. Grazie alla collaborazione avviata con la famiglia di Pelosi è possibile tornare ad immergersi nell’arte degli anni ’70 e ’80: un tuffo nel passato, nella storia dell’arte e nella bellezza. Si è creato poi un bellissimo dialogo tra gli stessi artisti che partecipano alla rassegna “Il Passato Presente” perché più parliamo con le famiglie di Oscar Pelosi e Giorgio di Giorgio e con Luigi Pretin, più riconosciamo degli intenti comuni -artistici e sociali- e un amore sconfinato per la pittura che vanno ben oltre le connessioni sui temi trattati”.