Nessuno, dico nessuno, ha tirato in ballo la Balneabilità del mare di Pietra Ligure di cui erano già arcinote a tutti le analisi dell’ARPAL, ma solo del paradosso che una città, che vanta una parziale “bandiera blu” di un tratto del suo mare, ne presenti un altro accusato dalle analisi della Goletta Verde di essere: “fortemente inquinato”.
Gruppo Consiliare Indipendente
Consigliere Mario Carrara
Chi tira in ballo, a sproposito, la “balneabilità” è proprio De Vincenzi: apposta per fare una strumentalizzazione, un “polverone” e confondere i veri termini della situazione.
LA Goletta Verde che è “emanazione” di Legambiente, organismo non politico, né di destra né di sinistra, che da anni si occupa della tutela ambientale e della lotta contro il degrado e l’inquinamento del territorio e del mare, ha svolto, come ogni anno, in questo periodo, le proprie rilevazioni sulla qualità dell’acqua del mare della Liguria. Per quanto riguarda la provincia di Savona, delle 5 località le cui acque marine sono state monitorate, solo quelle antistanti la foce del torrente Maremola sono risultate, dalle analisi di laboratorio, “fortemente inquinate“; altre due località sono state classificate come “inquinate“; mentre le due restanti, sono risultate nella normativa di legge.
Noi non pensiamo proprio che la “Goletta Verde” e Legambiente siano animate, ormai da anni, da un atteggiamento ostile o preconcetto nei confronti di Pietra Ligure, tale da diffondere dei dati opinabili, non veri o, addirittura, proprio falsi. Non ce ne sarebbe ragione.
La scorsa settimana, abbiamo diffuso e dissertato su questi nuovi dati, scrivendo dello stridente contrasto, al limite all’inverosimile, tra il dato vantato da Pietra Ligure che per la sola spiaggia di Ponente, tra il rio Ranzi ed il confine con Loano, vanta la “Bandiera Blu” ed il fatto che un tratto del suo mare, quello antistante la foce del torrente Maremola, risulti “fortemente inquinato“; quindi, il peggior mare della Provincia di Savona. In quella circostanza, NESSUNO ha parlato della balneabilità o della balneazione mettendole in dubbio, ben conoscendo i dati dell’ARPAL, poi pubblicati da De Vincenzi, circa gli esiti delle analisi delle acque marine nei punti del mare dove essa li effettua. A Pietra Ligure sono 5: due a Levante: cioè “Levante del torrente” e “zona del Comandante”; due a Ponente: “Santa Corona” e “rio Chiappe”, al confine con Loano; ed uno in centro: “monumento ai caduti”; ma tra essi, come si vede, NON C’È e NON C’È MAI STATO un punto di prelievo nel tratto di mare prospiciente la foce del torrente Maremola.
Infatti, le analisi dell’ARPAL parlano di zona “A LEVANTE del torrente Maremola“, non “alla foce” o “presso la foce” del torrente Maremola (che, in fatto di precisione di prelievi e di analisi rappresentano ben altra cosa), come, invece, esplicitamente parla la Goletta Verde nel suo comunicato.
D’altronde che qualcosa di “anomalo“ nell’eccellenza del mare in prossimità della foce del torrente Maremola sussista, e non solo da adesso ma da anni, è dimostrato proprio dal fatto che la zona marina in questione, l’anno scorso, 2023, era classificata “sufficiente” e quest’anno è passata a “buona“, ma pur sempre in dissonanza con quella di “eccellente“, di carattere generale, per le acque marine Pietresi. Con dei risultati così, che esito avrebbero avuto le analisi dell’ARPAL, se, anziché in una zona “vicina” o nella sua prossimità, esse fossero state effettuate proprio nel punto che la Goletta Verde ha giudicato “fortemente inquinato“?
Non ci sono dubbi che quella estratta ed analizzata sia acqua di mare, ancorché presa alla foce del torrente, e non di acqua dolce di fiume; De Vincenzi, tuttavia, pur senza spingersi, come ha fatto l’anno scorso, a denigrare l’opera della Goletta Verde quando aveva detto che essa aveva fatto i prelievi in pozzanghere dove defecavano gli animali, anche quest’anno, però, non si smentisce affermando, testualmente: “Probabilmente quella di Goletta Verde è un’analisi che si riferisce al tratto finale del torrente Maremola e non tanto al mare.”
Quindi, secondo lui, la Goletta avrebbe fatto i prelievi nell’acqua dolce e non all’acqua salata. Quando, invece, i prelievi che fa la Goletta sono tutti sull’acqua del mare!
Comunicato di Goletta Verde, testuale: “Liguria. Tra i prelievi effettuati in provincia di Savona fuori dai limiti i punti alla foce del torrente Maremola, a Pietra Ligure, che è risultato fortemente inquinato, il campione preso alla foce del fiume Centa di Albenga e quello presso la foce del fiume Pora a Finale Ligure, che sono risultati entrambi inquinati. Entro i limiti il campione preso a mare, presso la foce del canale sul lungomare Diaz 161 di Ceriale e quello presso la foce del torrente Quiliano, sempre a Finale Ligure“.
Poi, per confondere ancor più le idee, De Vincenzi continua imperterrito a parlare del torrente, negando che, se esso fosse inquinato, lo sia per la causa della mancata depurazione, ma per ragioni ad essa estranee, testuale: ” …se ci fosse inquinamento nel Maremola, questo non sarebbe collegato certamente a quello che succede sulla depurazione, perché questa è un impianto a parte che non c’entra col fiume e un inquinamento del fiume dipenderebbe da altri fattori e non da quello“.
E chi, in questo contesto, ha mai parlato dell’inquinamento del fiume? È lui che ne parla per confondere le idee. Infatti, i prelievi della Goletta Verde riguardano le acque del mare e vengono svolti sulle foci dei fiumi e torrenti anche perché in Liguria, per la stragrande parte dei casi, ospitano le tubazioni di scarico delle fognature delle varie cittadine nelle due riviere.
Pietra Ligure non fa eccezione. Infatti, l’alveo del torrente Maremola ed il suo tratto di mare prospiciente ospitano le tubazioni delle reti fognarie cittadine e di quelle collegate dell’entroterra, che scaricano proprio in quel tratto di mare le loro sostanze a 42 metri di profondità.
Poiché Pietra Ligure ed il suo entroterra NON sono collegate tramite tubazioni adeguate col depuratore di Borghetto S.Spirito, quando l’afflusso di liquami è eccessivo per i carichi di popolazione sopravvenuta, specie nei momenti di “picchi turistici”, le fognature si scaricano direttamente in mare, non trattate biologicamente, ma solo sottoposte ad un trattamento “primario” (che non è depurazione), fatto solo di triturazioni, disoleature, ecc. Ma niente di più.
In questo contesto, come si fa a non pensare che possano essere veritiere le problematiche di “forte inquinamento” nel tratto marino alla foce dello stesso torrente Maremola, sollevate dalla Goletta Verde?
Più In particolare, tenuto conto del fatto che, se pure De Vincenzi ha esposto i già noti, soddisfacenti risultati delle analisi delle acque marine pietresi svolti dall’ARPAL, pure noi siamo in grado di pubblicare due dichiarazioni dell’ARPAL dove è attestato che l’ARPAL stessa NON HA MAI EFFETTUATO, DAL 2018 AL 2024 COMPRESO, sopralluoghi, controlli e campionamenti (e quindi analisi) relativi all’impianto di stacciatura di via Crispi ed a quello che da questo impianto fuoriesce.
Come possiamo non avere legittimi dubbi su quello che viene scaricato direttamente in mare?
Come possiamo non avere dubbi sulla “quantità” di quanto venga scaricato direttamente in mare, se è L’ARPAL stessa a dichiarare che quando “le portate risultino eccessive rispetto alla capacità delle condotte, esse si scaricano direttamente in mare…(1⁰ doc. ARPAL allegato e doc. Reg. Liguria allegato), senza specificare, tuttavia, con che frequenza ed intensità ciò avvenga? Tuttavia, lasciando supporre che ciò accada ben spesso, visto che è da tutti risaputo che il 70% del territorio pietrese ed il 100% di quello di Tovo S.Giacomo e Giustenice non hanno un collegamento adeguato e diretto col depuratore di Borghetto S.Spirito?
E quest’altra considerazione porta automaticamente a riproporre il dilemma più generale: ma se per ottenere la Bandiera Blu, sia pure per una parte limitata di territorio costiero comunale, il PRIMO requisito è quello di avere TUTTE le fognature comunali allacciate per almeno l’80% alla rete fognaria, com’è stato possibile ottenere la Bandiera Blu da parte di Pietra Ligure, se le sue fognature sono collegate direttamente al depuratore di Borghetto S.Spirito solo per il 30% del loro totale, mentre il loro 70% non lo è e scarica direttamente in mare, nel modo visto più sopra?
Quindi, riassumendo: posto che NESSUNO si è mai sognato di parlare di problemi per la “balneabilità” del mare di Pietra Ligure del quale ben se ne conosce la qualità e che “chi” ne ha parlato è solo il Sindaco De Vincenzi nell’intenzione di strumentalizzare una legittima perplessità su dati di analisi marine di nuovo stridenti, trasformandola in una sorta di assurdo attacco dell’opposizione all’immagine del mare di Pietra Ligure, l’unica soluzione possibile, sarà di chiedere ufficialmente all’ARPAL di effettuare delle analisi straordinarie ALLA FOCE del torrente Maremola, ovviamente nel suo mare prospiciente. Per evitare che insorgano dubbi in proposito, e per fare chiarezza, una volta per tutte, il nuovo gruppo consiliare insipendente di opposizione pietrese lo richiederà al Sindaco con un atto formale.
Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione
11 Luglio 2024