RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO – Il Comitato Bellau Buinzan prende atto dell’ordinanza della sindaca di Boissano per limitare le emissioni degli impianti di telecomunicazioni e delle dichiarazioni a mezzo stampa circa l’intenzione di redigere un nuovo piano comunale delle telecomunicazioni. Tuttavia si evidenziano di seguito diverse gravi criticità e nuovi interrogativi generati da queste dichiarazioni.
- Sul territorio di Boissano è stata installata nel 2022 in località Zurmagli un’antenna vicina alle case, in una borgata storica, in una zona non prevista dal piano antenne attuale, che era stato smarrito, ritrovato dai cittadini e reso pubblico solo ad installazione già avvenuta grazie all’intervento dell’Autorità Nazionale Anti Corruzione (ANAC).
- Il Consiglio di Stato ha stabilito nel 2023 che la procedura per la collocazione di questa antenna 5G è irregolare. Nonostante la volontà popolare contraria evidenziata da una petizione firmata da 1200 abitanti, l’invito del Difensore Civico Regionale a osservare l’attuale piano antenne, i recenti interventi dell’ANCI Liguria a tutela della popolazione, l’amministrazione guidata di Paola Devincenzi ha recentemente supportato un nuovo iter burocratico per riapprovare l’installazione della stessa antenna in località Zurmagli. Nulla di sostanziale si è fatto per la sua rimozione o spostamento sui terreni comunali fuori dal paese previsti dall’attuale piano antenne.
- Ad approvazione dell’antenna di via Zurmagli avvenuta, la sindaca Devincenzi ha annunciato l’avvio della definizione di un nuovo piano antenne, ma il comitato ha chiesto e chiede tuttora di far applicare quello attuale. Facciamo notare che il piano attuale renderebbe irregolare l’installazione dell’antenna di via Zurmagli, aprendo la possibilità di installazione sul previsto terreno pubblico ai margini del paese. Cosa che sarebbe dovuta avvenire sin dal 2022 e che avrebbe creato i presupposti per una duratura tutela della cittadinanza a fronte delle deregolamentazioni che si prospettano.
- Il terreno su cui si trova ore l’antenna di via Zurmagli non è pubblico, come dovrebbe essere in accordo al piano voluto al tempo dalla stessa proprietaria del terreno ai Zurmagli, ma appartiene alla madre della vicesindaca Ramona Siri. Riteniamo che questa palese divergenza tra interesse pubblico e privato sollevi un evidente problema etico, di opportunità e di imbarazzo per la giunta di Boissano, problema che non è stato mai affrontato ma è stato al contrario sostanzialmente ignorato. Il comitato chiede una presa di posizione da parte del consiglio comunale, sull’opportunità etica dell’accaduto, sulla quale la maggioranza non si è ancora espressa.
- Proporre ora, in questo contesto di divergenza di interessi tra gli abitanti e la giunta, la creazione di un nuovo piano antenne senza presentare la gestione del conflitto di interesse rappresenterebbe una scelta di nuovo controversa dal punto di vista della trasparenza. Si ritiene che vada prima risolto il conflitto di interessi e che la maggioranza si prenda la responsabilità politica e valoriale delle proprie scelte.
- Si sottolinea che viene proposto di redigere questo nuovo piano antenne, solo e soltanto ad approvazione avvenuta dell’antenna di Via Zurmagli, installazione dalla quale trae evidentemente profitto una famigliare della vice-sindaca. Gli abitanti, anche a mezzo di una petizione supportata da 1200 firme, hanno sempre chiesto e chiedono tuttora che l’antenna venga invece spostata su terreno comunale a beneficio di tutte e tutti e lontano dalle case.
- L’installazione dell’antenna di via Zurmagli è avvenuta, come dichiarato dall’interessata anche a mezzo stampa, ad insaputa di tutte e tutti tranne del vicesindaco (allora consigliera di minoranza), che ha curato il contratto con la compagnia telefonica in qualità di legale e si è dichiarata impossibilitata a riferire a terzi perché tenuta al segreto professionale. L’antenna è poi sorta a pochi giorni dalle elezioni con le quali è divenuta vicesindaca. Su questa condotta e questa procedura quantomeno eticamente discutibili è stata promessa una commissione d’inchiesta la cui definizione è stata lenta e difficoltosa così come le sue attività. Il comitato chiede che i lavori della commissione rispettino tempistiche utili alla collettività.
- Il comitato conclude che l’ordinanza, pur allineandosi, sebbene con un grave ritardo che potrebbe comprometterne l’efficacia, alle posizioni giustamente prudenti di molti altri comuni liguri, è solo un passo considerabile minimo alla luce degli eventi complessi degli ultimi due anni. Si nota che questo passo non basta e non può essere usato per riparare il grave danno all’ambiente nonchè reputazionale e di fiducia causato dalla gestione controversa dell’installazione di Via Zurmagli e soprattutto da una condotta dell’amministrazione successiva all’installazione assolutamente dubbia. Per tanto riteniamo che la sindaca non possa ad oggi dichiararsi, nel merito di questa vicenda, ‘dalla parte dei cittadini’ e attendiamo risposte alle domande più urgenti.
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