Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Io censurato da Facebook per un articolo di Trucioli.it sul presidente Toti


Sono stato censarato da Facebook per un articolo firmato e pubblicato su Trucioli.it, dal titolo: ‘Toti non si dimette, ma lascia la Regione Liguria dimessa’.

di Gianfranco Barcella

 LA  MOTIVAZIONE DELLA CENSURA E’ LA SEGUENTE: La nostra tecnologia ha mostrato che questo post  è simile ad altri che violano i nostri Standard della  community, in materia  di contenuti forti e violenti. Non consentiamo alle persone su Facebook di condividere contenuti che mostrano violenza esplicita. COSA SIGNIFICA PER TE: La nostra tecnologia ostrerà questo post più in basso del solito nel feed. Le persone possono vederlo, ma è possibile che debbono scorrere più volte verso il basso. I tuoi post futuri non subiranno conseguenze. COSA PUOI FARE: Se ritieni che abbiamo commesso un errore, puoi richiedere un controllo. Se elimini il tuo posto o se il tuo post è stato rimosso da Facebook, non potrai richiedere un controllo. Potresti avere il diritto di impugnare la nostra decisione nel tribunale del tuo paese.. Potresti anche rivolgerti ad un organismo  di risoluzione delle controversie certificato”.

Questa notifica mi ha lasciato letteralmente sconcertato per la sua infondatezza. Ed è la prima volta nella mia vita, forse troppo lunga, di giornalista e di scrittore che vengo accusato di incitare alla violenza con i miei scritti. E’ il primo accusatore è stato<una tecnologia>(devo intendere intelligenza artificiale?).

E’ l’ipotesi di reato è del tutto inconsistente perché non è riferita ad alcun capo di imputazione, cioè all’indicazione delle norme di legge che si assumono violate nonché  alla menzione delle condotte concrete (azioni od omissioni) che il sottoscritto avrebbe tenuto in violazione delle predette norme, menzionando altresì le eventuali circostanze aggravanti.

Io non tenterò neanche un embrione di difesa davanti agli organi competenti perché non ha senso difendersi dal nulla. Piuttosto rilevo un reato di calunnia da parte della <misteriosa tecnologia>. Ma il misterioso accusatore sarà consapevole del reato compiuto? Altrimenti lo stesso non sussiste. Poi dovrei fornire le prove del danno subito a causa della calunnia che può includere danni alla reputazione, stress emotivo, perdite economiche o impatto sulla vita professionale e personale. Io ho patito solo un profondo dispiacere per un’accusa che va contro la mia indole di profondo pacifista, mai stato propenso nella mia lunga vita professionale e di cittadino all’istigazione all’odio, consapevole che violenza generi violenza fino a giungere al dolore più profondo ed alla morte.

Io non ho mai tollerato neanche gli spettacoli di violenza, di recente diffusi anche dall’aula del Parlamento Italiano. Mi piacerebbe chiedere a Facebook di ritrattare l’accusa ma non riesco ad attivare la procedura indicatami, forse per mia imperizia. Di certo, sui social, a volte, le parole viaggiano troppo veloci e senza la necessaria ponderazione ed io non ne dovrò più far uso  per non patirne le conseguenze. Nella sostanza l’articolo riportava l’esigenza di più moralità in politica, suffragata dalle dichiarazioni di illustri esponenti delle diverse parti politiche sulla vicenda Toti che ha ha fatto notizia a livello nazionale. Forse il <potere costituito> con questa azione di censura non ha gradito il consiglio che traspariva tra le righe proprio ai partiti di governo in Liguria: più si prolunga la resistenza di Toti e più verrà meno il consenso popolare alle prossime elezioni regionali. O forse non è stato compreso il buon intento…

Ho riportato anche l’esigenza, attraverso le parole di illustri segretari di partito, di nuove regole che potrebbero  aiutarci a far emergere il confine tra l’interesse pubblico e quello privato, regole che il nostro Paese, ormai quasi unico tra <i Grandi> europeo persevera nel non volersi dare. “Dopo Francia e Germania-scrive Federico Anghelé sul Secolo XIX- anche le più piccole Grecia, Finlandia e Croazia hanno approvato di recente provvedimenti sul lobbying, con la volontà di rendere un po’ meno opachi i processi decisionali ma anche di superare quelle asimmetrie che non fanno giocare tutti sullo stesso piano. Perché in un Paese senza regole, a vincere è soprattutto chi è più prossimo al potere, chi dà del tu al Governatore, al Ministro, chi concede finanziamenti aspettandosi in cambio un trattamento di favore.

Ma il rischio è che l’eccessiva prossimità tra affari e politica faccia smarrire ai primi la capacità creativa, la voglia di <osare>; e alla seconda faccia perdere di vista l’interesse pubblico. Che potrebbe invece emergere da un confronto trasparente tra gli interessi, oggi del tutto assente. L’assenza di trasparenza non minaccia però soltanto la concorrenza, garantendo protezione agli interessi più consolidati, rumorosi o compiacenti a scapito di quelli più innovativi ed estranei a logiche clientelari, ma pone tutti noi cittadini sullo sfondo, spettatori sfiduciati di vicende che diventano note solo grazie alle indagini giornalistiche e giudiziarie”.

Di recente ho riletto un articolo di Umberto La Rocca quando era direttore del Secolo XIX, dal titolo: “IL METODO LIGURIA CHE SOFFOCA IL FUTURO”. “ Lo spettacolo che va in scena in Liguria da diversi mesi non è soltanto l’ennesimo intreccio di lotte intestine, scandali e inchieste giudiziarie. E’ la manifestazione eclatante  della bancarotta politica, prima ancora che morale, di un’intera classe dirigente.”E’ datato 27 ottobre 2013.

Questi ripetuti spettacoli poco decorosi allontanano sempre più gli elettori dalle urne: questo è un cancro della democrazia! Ribadisco con forza: tutto ciò ho sostenuto nell'<articolo incriminato> e la previsione che  più il tempo passa dalle dimissioni di Toti e più il Centro Destra ne patirà le conseguenze politiche  alle prossime elezioni regionali. E pertanto ho cercato di dare una mano proprio al potere costituito in Liguria con un consiglio peraltro inascoltato.

Lascio a Voi comunque l’ardua sentenza, pregandovi di leggere l’articolo sul numero 44 di Trucioli del 13 Giugno 2024 (vedi…….). Io mi permetto di completare la mia denuncia con  una citazione di Socrate, il quale affermava: “Gli uomini onesti non sono disposti a governare per denaro o per gli onori (….). La pena più grave sta nell’essere governati da chi è moralmente ed eticamente inferiore”. Per comprendere il significato di <moralmente ed eticamente inferiore> si devono avere delle basi culturali minime, cosa che ai più mancano. Ogni forma di governo corrotta e malvagia punta all’abbattimento culturale affinché le persone prive di dottrina siano più facilmente manipolabili (….). Comunque coraggio!”

 “Il cambiamento arriverà improvviso, proprio quando il potere si illuderà di aver vinto” (Giordano Bruno)

Gianfranco Barcella 

Il prof. Gianfranco Barcella, savonese, collaboratore di Truciooli.it, è autore di 15 libri, già docente di materie letterarie e giornalista. È stato direttore editoriale di periodici. Ha pubblicato, tra l’altro, Cittadinanza e Costituzione. Educazione alla legalità

2/Toti ai domiciliari, Matteo Salvini: “Solidarietà a lui e al popolo ligure. È davvero giustizia?”. I fedelissimi: “Presidente, non ti arrendere”.

DA GENOVA24- Felici e sorridenti. Altro clima. Il ministro Salvini, il presidente Toti ed il sottosegretario Rixi

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G.F. Barcella

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