Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Savona, Benedetta Rossello ha rinunciato ad una ricca eredità. Si è fatta suora fondando le Figlie di N.S. della Misericordia e la Casa delle Pentite


27 maggio 1811, nasce Benedetta Rossello, fondatrice delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia. L’ultima sua opera, sognata e realizzata postuma, è la Casa delle Pentite di Savona (1880), un ricovero per ragazze sottratte alla prostituzione.

di Ezio Marinoni

Questa è la storia di una ragazza ligure che rinuncia alla prospettiva della ricchezza e del benessere per dedicarsi del tutto a Dio, ai poveri ed alle ragazze in difficoltà. Le sue opere sono un esempio ancora per i nostri tempi, raccontare la sua ricca esistenza, sempre offerta agli altri, collega il passato al presente della città di Savona, con uno occhio orientato e ispirato al suo Santuario, la Madonna della Misericordia e uno sguardo universalistico. Per una storia del Santuario, cfr. Trucioli del 1° giugno 2023: https://trucioli.it/2023/06/01/storia-del-santuario-di-savona-misericordia-e-non-giustizia/

Benedetta Rossello nasce ad Albissola Marina il 27 maggio 1811, quartogenita di una numerosa e povera famiglia composta da dieci fratelli; i genitori, Bartolomeo Rossello e Maria Dedone, sono fabbricanti di stoviglie.

Iscritta al Terz’Ordine francescano, a diciannove anni Benedetta entra a servizio di una famiglia benestante di Savona, i Monleone, accolta quasi come una figlia adottiva dai due coniugi privi di figli, per assistere il padrone di casa nella sua infermità.

Vivrà con loro per sette anni (1830-1837); quando la signora Monleone, divenuta vedova, le propone di restare con lei, promettendole di nominarla sua erede, Benedetta rifiuta, in quanto lei desidera altro per la sua vita. Sente di essere chiamata ad una diversa vocazione e richiede di entrare in un istituto di carità, per vestire l’abito da suora. Bussa alla porta delle Suore della Purificazione (1), ma la sua istanza è rifiutata, perché la povertà della sua famiglia di origine non le consente di mettere insieme una dote, necessaria per l’accettazione.

Urna della Santa Maria Rossello

Nello stesso anno, in città si eleva un accorato appello del Vescovo, Mons. Agostino De Mari (1835-1840), alla ricerca di educatori per la gioventù povera; Benedetta si presenta al prelato ed offre la sua opera. Le due anime si intendono subito: il Vescovo procura una sede adatta e Benedetta va in cerca di compagne volenterose, per dar inizio alla prima scuola; al progetto aderiscono Angela e Domenica Pescio e Paolina Barla. Le tre prime vocazioni provengono da Albissola, la sede è una modesta casa in affitto, già proprietà della “commenda” di Malta.

La fondazione porta la data del 10 agosto 1837: è la Congregazione delle Figlie di Nostra Signora della Misericordia, un’immagine e un sentimento cari, forti e radicati a Savona.

Angela Pescio, la più anziana, è eletta superiora, Benedetta ha l’ufficio di maestra delle novizie, vicaria ed economa. Un crocifisso, una statuetta della Madonna “Mater Misericordiae” e cinque lire formano i loro averi.

Il 22 ottobre 1837 ha luogo la prima vestizione, Benedetta diventa Suor Maria Giuseppa, mentre l’opera viene denominata Figlie di Nostra Signora della Misericordia, consacrandosi al santuario di Savona. Lo scopo principale della nuova istituzione è quello di dedicarsi alla istruzione ed educazione delle fanciulle povere e all’assistenza degli ammalati. Due anni dopo, il 2 agosto 1839, le suore pronunciano i voti perpetui. Nel 1840 le suore professe sono già sette, quattro le novizie; in tale anno Suor Maria Giuseppa viene eletta Superiora all’unanimità, ufficio che conserva per circa quarant’anni, sino alla morte.

Una grave perdita per l’Istituto nascente sarà la morte di Mons. De Mari, avvenuta il 14 dicembre 1840 (2) e (3). Egli aveva già steso un primo abbozzo delle Regole; il testo definitivo è affidato per la compilazione al p. Innocenzo Rosciano, carmelitano, e solennemente consegnato alle suore il 14 febbraio 1846, col nuovo abito, dal nuovo Vescovo di Savona, Mons. Alessandro Ottaviano Riccardi dei Conti di Netro (dal 1867 Arcivescovo di Torino).

Facciamo un passo indietro. Il 12 agosto 1841 era arrivato il riconoscimento del Re Carlo Alberto, firmato a Pralormo (CN), trascritto Francesco Martinengo nella sua ampia opera biografica sulla santa savonese. (4)

«Ebbero a noi ricorso le zitelle delle Figlie della Misericordia, istituite nella città di Savona dal defunto Vescovo Agostino Maria De Mari, supplicando ci piacesse approvare il loro Istituto, e permettergli d’accettare il legato loro fatto dal predetto fondatore con suo testamento in data 9 decembre 1840, rogato Polleri, d’una tenuta nel comune d’Osilia.»

La diffusione della Congregazione avviene nel periodo che va dal 1842 al 1855. Il Martinengo scrive ancora che, nel 1852, con una parte della eredità Monleone, Madre Rossello «ordinò che si buttasse a terra senza indugio la casetta Montesisto, per dar luogo a fabbricarvi una chiesa, e insieme colla chiesa, nel giardino dietro alla casa Brignole – Balbi, un braccio di fabbricato parallelo alla medesima, dal quale doveva ricavarsi un vasto refettorio, un’ariosa infermeria, e parecchi dormitorii per le suore e per le alunne.» Il fabbricato iniziale, che diventerà la casa – madre dell’Istituto, di fatto triplica i suoi spazi, con una esigua somma di denaro.

Nel 1854 si consacra la chiesa che, come ricorda il Martinengo, la Madre Rossello «volle intitolata e dedicata alla gran Madre di Misericordia, godendosi che, oltre il famoso Santuario fuor città, anche dentro la città fosse una chiesa pubblica a Lei dedicata, ove ogni anno si celebrasse con solennità il dì 8 aprile sacro alla seconda Apparizione”.

L’inaugurazione avviene l’8 settembre 1854, festa della Natività di Maria. In quello stesso anno, ricorda infine il Martinengo, il terribile cholera morbus torna a imperversare in Liguria.

«L’anno dell’apertura della chiesa ci richiama a mente un pubblico disastro. Al cominciar della state ricominciò, dopo 18 anni, a serpeggiare per la Liguria il temuto colèra. Savona, ben mutata da quella del trentacinque, non ne fu questa volta preservata, benché, grazie alla sua Madre di Misericordia, ne fosse, a confronto d’altre terre, assai leggermente colpita.»

In questo difficile frangente, la Madre scrive al Sindaco, «offerendo sé e le sue figliuole pel servizio de’ colerosi. Il Sindaco accettava, ringraziando, la generosa offerta; ma quando essa veniva comunicata alla Commissione sanitaria, questa s’era già indettata colle Figlie della Carità che tenevano l’antico ospedale di S. Paolo (…).»

L’ospedale cittadino è definito “antico” in quanto è in corso di costruzione il “nuovo” San Paolo: il Comune di Savona, infatti, ha affidato il 22 dicembre 1843 all’architetto Carlo Sada di Bellagio (1809 – 1873) il progetto del nuovo ospedale, i cui lavori saranno diretti dal savonese Giuseppe Cortese.  Se in città di Savona l’offerta delle Figlie della Misericordia non ha effetto, altrove la loro opera si rivelerà preziosa: «a Diano, a Spigno, a Sassello, al Finale, a Varazze ed altrove, in tutti que’ luoghi dove più o meno infierì il morbo.»

Nel 1856 Madre Rossello inizia a collaborare al riscatto degli schiavi africani, insieme ai religiosi Nicolò Olivieri (1792-1864) e Biagio Verri: la porta dell’Istituto si apre, quindi, per accogliere gruppi di fanciulle riscattate.

Il 10 maggio 1859 nasce la Casa “Divina Provvidenza”, sempre a Savona, in via Torino, sempre a favore di ragazze povere. Altre case sorgeranno a Voltri, a S. Ilario, a Porto Maurizio (1860) e ad Albissola, dove nasce la “Seconda Provvidenza” (1866-1867).

Vetrata Duomo di Savona, foto di Maria Chiara Bonzano

Dieci anni dopo, nel 1869, Madre Rossello inizia con coraggio un’altra opera che regala alla città: il Piccolo Seminario per Chierici Poveri, che darà alla Diocesi molti sacerdoti, a costo di non poche amarezze per gli ostacoli e le malignità verso questa nuova istituzione. Lo spirito missionario della Rossello ha modo di esplicarsi ancora una volta, e in pienezza, nel 1876, quando invia un primo gruppo di quindici suore a Buenos Aires, in Argentina. L’ultima sua opera, sognata e realizzata postuma, è la Casa delle Pentite di Savona (1880), un ricovero per ragazze sottratte alla prostituzione.

La sua laboriosa vita si chiude a sessantanove anni di età, il 7 dicembre 1880, nella casa madre in Savona, colpita da complicazioni cardiache che avevano già minato la sua costituzione, provata dal tanto lavoro; la morte la coglie in concetto di santità ed è sepolta nel cimitero cittadino; nel 1887 la salma sarà trasportata nella casa-madre, dove riposa tuttora. Alla sua morte l’Istituto da lei fondato conta sessantacinque case, poi diventate 176 in Italia e nelle Americhe, con circa mille suore. La loro vocazione è quanto mai attuale e si esplica in asili d’infanzia, scuole elementari e medie, collegi, orfanotrofi, ospedali, assistenza alle carceri femminili, case della protezione della giovane, brefotrofi.

Madre Rossello è beatificata il 6 novembre 1938, dopo l’indagine ed il riconoscimento di due miracoli operati verso due consorelle dell’Istituto: sr. Maria dello Spirito Santo e sr. Paolina Dameri.

Suor Maria Giuseppa Rossello viene canonizzata da Papa Pio XII il 12 giugno 1949, in seguito alle guarigioni prodigiose di Teresa Rocchi in De Negri e di Pietro Molinari. A Savona, la Scuola M. G. Rossello ha proposto fino al 2006 il corso magistrale quinquennale e il liceo scientifico; la scuola di oggi, aperta su quattro sezioni, è così composta: sezione primavera, scuola dell’infanzia, scuola primaria e scuola secondaria di primo grado. A Loano, in via Simone Stella, è ancora attivo l’Istituto “Santa Maria Giuseppa Rossello”, con la sua Scuola dell’Infanzia e Primaria Paritaria. L’impronta educatrice e formativa della Fondatrice continua ancora oggi, in forme e modi diversi.

Ezio Marinoni

Note

1.Suore della Purificazione di Maria Santissima. Le origini dell’istituto risalgono al 18 dicembre 1665 quando quattro donne (Maria Anna e Paola Caterina Ascerto, Paola Maria Agnesi e Angela Maria Merana) si riuniscono “per condurre vita ritirata e pia” sotto la direzione dei Gesuiti, dedite alla educazione della gioventù femminile. Stefano Spinola, Vescovo di Savona, si oppone alla nascita di questa comunità di “gesuitesse” e le donne si pongono sotto la protezione del Senato di Genova. Il 3 maggio 1666 entra tra queste “figlie secolari” Angela Maria Sordi, che imprime una nuova organizzazione e spiritualità alla comunità, tanto da esserne ritenuta la fondatrice. La loro casa generalizia è a Savona.

2.Cfr. l’opera di Giovanni Assereto e Andrea Lercari, Agostino Maria De Mari. 1794-1840 La vita, la famiglia, Fondazione De Mari – CR Savona, Sabatelli Editore.

  1. La Fondazione De Mari può essere considerata un proseguimento storico della Cassa di Risparmio di Savona, istituita dalla Società d’Incoraggiamento all’Industria, all’Agricoltura ed al Commercio di Savona (conosciuta anche come Società Economica), fondata dal Vescovo Agostino De Mari e dall’intendente Emanuele Gonzalez il 22 maggio 1834, quando il presule aveva riunito nel suo palazzo “molte persone delle più distinte della città”.

4.Francesco Martinengo, Vita opere e virtù di Suor Maria Giuseppa Rossello, fondatrice delle Figlie della Misericordia, Bologna 1910.


Avatar

Ezio Marinoni

Torna in alto