Non può passare inosservato, al banco di vendita, un cartello ‘fai da te’: ‘Braida macchine agricole. 50° Anniversario. 1974-2024
4′. Siamo nell’immediata periferia di Albenga, in regione Sgorre.
di Luciano Corrado
La città, un tempo capitale dell’agricoltura in Liguria, la pianura più estesa e fertile. La famiglia Braida, con il capostipite Giulio, il figlio Gian Paolo, il nipote Lorenzo, è titolare dell’ultima officina di vendita e riparazione di piccole macchine agricole e per giardinaggio, rimasta, da Imperia inclusa a Borgio Verezzi e l’esteso entroterra di vallate.
Un’occhiata da subito l’impressione che ci troviamo in un ampio locale che più zeppo di così non può essere, con una parte riservata alle novità, agli ultimi arrivi, una vasta gamma di macchine nuove, ma assai più ampio lo spazio occupato dall’officina e soprattutto da attrezzatura a motore in attesa di riparazione. Sono decine e decine. “Siamo rimasti gli unici perchè hanno via via chiuso tutti gli altri rivenditori e meccanici. I due rimasti, ad Albenga e Ceriale, si sono specializzati in macchine più grandi, non da giardinaggio o da chi pratica l’agricoltura per hobby”.
“Mio papà Giulio Braida, classe 1935, originario di Carcare, con mia mamma Fernanda Pesce di Murialdo avevano aperto vendita e officina nel lontano 1974 quando la pianura di Albenga primeggiava in Liguria e non solo nella produzione di ortaggi e soprattutto primizie destinati ai mercati generali del Nord Italia e in mezza Europa. Gli anni in cui si moltiplicavano le serre. Anni che alcune famiglie di agricoltori potevano vantare conti in banca da veri benestanti pur sempre gran lavoratori e quando che cercavano di ampliarsi comprando altri terreni da coltivare. Albenga ricca e prosperosa, con gente del posto che lasciava il centro storico agli immigrati meridionali per trasferirsi in ville agricole”.
Papà Giulio ha iniziato il mestiere e l’attività commerciale senza esibire un titolo scolastico di specializzazione. Il suo primo lavoro in quel di Albenga è stato da autista di pala meccanica dell’azienda Tomatis. Quando si è messo in proprio ed ha aperto nei locali dell’attuale sede riparava e vendeva conquistandosi fiducia e stima, la moglie Fernanda fungeva da segretaria. Nel 1970 è nato il figlio Gian Paolo che ha frequentato l’Itis di Albenga e si è diplomato in elettronica. Stessa scuola e stesso diploma da parte del figlio Lorenzo, classe 2001. Sono rimasti loro due a ‘sporcarsi’ le mani, lavorare nelle riparazioni, occuparsi dei clienti e della vendita che ora comprende un vasto assortimento anche di utensili per chi opera e cura il giardinaggio, la coltivazione di prodotti per famiglia.
“Abbiamo ancora tra la clientela qualche contadino – dice Gian Paolo– ma siamo sommersi di lavoro soprattutto da quando hanno chiuso rivenditori ed officine come la nostra, sia nell’imperiese, sia nel ponente savonese e relativo entroterra, vallate. Non possiamo lamentarci della vendita, semmai facciamo arrabbiare per le attese quanti hanno bisogno di riparare attrezzature. Abbiamo cercato di migliorare l’offerta con macchinari novità, di ultima generazione e spesso possiamo proporre ‘occasioni’ particolari assai convenienti”.
Come è cambiato il vostro impegno e specializzazione nel corso degli anni ? “Inizialmente era più basato sulla meccanica, ora il 90 per cento sull’elettronica. Prima i migliori clienti erano agricoltori che producevano verdura e frutta, da qualche anno siamo passati ai vasi di aromatiche e fiori. Nel nostro settore di fatto non abbiamo concorrenti, ci sono due aziende storiche e con un’ottima nomea, Plando a Bastia d’Albenga e Caffa a Ceriale, ma si occupano di attrezzature per coltivazione professionale, vigneti e oliveti inclusi”.
Nell’imperiese hanno cessato l’attività due rivenditori, con relativi officine, che commerciavano sia per gli agricoltori, sia per gli ‘obbisti’: Martino Borgna e la storica azienda Ferrari di Pieve di Teco.
Ad Albenga, con i Braida, siamo alla terza generazione. “Ascoltiamo spesso parlare di crisi, c’è stato un piccolo calo con il Covid, forse il destino ha voluto che seguissimo l’esempio di papà, se la salute non ci tradisce ci consideriamo fortunati. Sempre con serietà commerciale e spirito di sacrificio; siamo aperti dal lunedì al sabato mattina, ferie si e no. E pochissimo tempo da dedicare allo svago”.
La loro pubblicità, prediletta e praticata, è la serietà e l’onestà, la professionalità. Al cliente si chiede pazienza per le attese. La sorella di Lorenzo frequenta il terzo all’Istituto Falcone di Loano. “Una ragazza giudiziosa – commenta papà Gian Paolo – che ha altre aspirazioni dalla vita, con mio figlio speriamo di non deludere mai e essere sempre al servizio di chi si rivolge a noi”.
Luciano Corrado