La campagna elettorale 2024 con due delle tre liste che gareggiano per la conquista vittoriosa dell’Amministrazione comunale. Quanti temi si ripropongono ai cittadini quasi in ogni zona della città. Trucioli.it focalizza un fotoservizio sul lungomare, dalla foce del Centa all’estremità di levante, innesto con viale Che Guevara. La desolante e incredibile condizioni e abbandono totale in cui si trovano ben un centinaio di imploranti aiuole.
Non ci era finora capito di assistere, in una città di mare e di turismo, ad uno spettacolo da decoro zero. E’ vero che ogni angolo di una cittadina che si rispetti dovrebbe essere mantenuto in ordine, curato, impreziosito di fiori e verde. E Albenga, tra l’altro, è ormai una piana a prevalenza di floricoltura. Spesso si assiste anche a migliaia di vasi fioriti invenduti.
Ebbene si leggono critiche, da parte della minoranza, che fa il suo ‘mestiere’ di denuncia e pungolo (spesso anche con eccesso di polemiche anziché proposte e mozioni consiliari) proprio per la stato indecoroso di questa o quella zona. Ignoriamo se qualcuno abbia avuto la sensibilità di puntare l’indice per la desolazione di quello che dovrebbe essere il salotto, il biglietto da visita, la cartolina dell’accoglienza e della cura di aiuole destinate ad ospitare, piante sempreverdi, fiori, profumi. Invece ecco erbacce in ogni aiuola, alcune dissestate, quel che resta dell’erba in attesa del taglio.
A rendere più mostruosa la realtà è che siamo ormai alle soglie della stagione estiva, del turismo balneare, di week end sempre più affollati. Se gli albenganesi hanno diritto a passeggiare su un lungomare curato, ai turisti si offre uno spettacolo da certe città del sud. O peggio tra noncuranza e palese incapacità di chi ha responsabilità a livello politico (sindaco Riccardo Tomatis ed assessore competente Giovanni Pollio). Non si dica che si sono dovute affrontare altre priorità. Non è comprensibile, se non a sprovveduti, che Albenga turistica, meta di migliaia di visitatori, italiani e molti stranieri, attratti soprattutto dal fascino della città antica, abbandoni la principale sua promenade in queste condizioni come emerge dal nostro recente servizio fotografico.
In realtà non ci sarebbe solo il lungomare tra le priorità del decoro urbano, anche le aiuole del ‘pedonale’ viale Martiri della Libertà non sono curate e non fanno bella mostra. Pensiamo quali domande, senza risposta, si possa porre il visitatore. Abbiamo ascoltato qualche commento: “Chi è qui il sindaco ….? Non vede? E l’assessore….! Gli albenganesi sono indifferenti ? Rassegnati e indifferenti? Non protestano? Passeggiano tra brutture?”. E ciliegina, ci sono pure le biciclette che imperversano tra i pedoni, molti anziani, nonostante visibilissimi divieti posizionati ogni 100 metri.
Avevamo dato conto che in un semplice sondaggio tra 50 residenti era prevalso di qualche lunghezza un successo del sindaco uscente. L’augurio è che non si esibiscano solo opere pubbliche in questa o quella zona del territorio e progetti. Ben vengano ovviamente. Non si tralasci però l’abc della buona amministrazione. La sensibilità e la capacità, l’impegno, a non trascurare quel decoro che rappresenta la cartina di tornasole. E poco importa se i cronisti locali non danno granché importanza alla brutta cartolina di quello che dovrebbe essere il salotto a mare. Prediletto e scorcio ‘obbligato’ così come il centro storico. (L.Cor.)
Il cartello ‘noleggio lettino….’ è fissato nella parte esterna di un chiosco sul lungomare di ponente. La scorsa estate con un blitz di Polizia locale e GDF sono stati sequestrati (perché abusivi) decine di sdraio e ombrelloni. I media locali, anche on line, hanno riportato con titoloni l’operazione. Omettendo casualmente che l’attività è gestita dalla nota famiglia Messina. Sarebbe interessante ricostruire chi ha firmato, a suo tempo, l’autorizzazione per l’unico chiosco sistemato sulla passeggiata a mare (non sabbiamo se insiste su area demaniale come la spiaggia) e chi ha concesso, pare ovvio, il consenso ad una spazio dei tavolini sempre sulla pedonale. E’ vero che si tratta di un cittadino albenganese con i suoi diritti. A volte ci sono limiti che tutti occorre rispettare e senza creare le condizioni per sfociare nella illegalità. Da aggiungere che gran parte del litorale ingauno (siamo nel lungo ponte di primavera con l’assalto di turisti) è ancora da sistemare. E non si presenta di certo accattivante. Vedi foto sotto.
2/il Teatro Ambra il LC Albenga Host ha dato la possibilità ai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado di ascoltare direttamente da un ricercatore di fama mondiale quale sia il “valore della scienza”, titolo della conferenza.
3/Cammino di San Martino: Presentato il tratto da Castelvecchio a Erli. Albenga e la sua Isola saranno al centro del percorso.
COMUNICATO STAMPA-Un passaporto digitale per tutti i pellegrini che attesterà il passaggio lungo il cammino di San Martino. Si è parlato anche di questo oggi, martedì 23 aprile, durante la presentazione del nuovo tratto del Cammino avvenuta presso la Torre Civica di Albenga che da Castel Vecchio di Rocca Barbena arriverà alla chiesa di Erli (il primo tratto, presentato lo scorso novembre, da Verezzi si dirige verso il ponente passando per la Valle Maremola e la Valle Varatella).
Afferma il Presidente della Fondazione Oddi Dottor Roberto Pirino: “Stiamo continuando a lavorare per far conoscere e sviluppare il Cammino di San Martino che porterà pellegrini e turisti provenienti da tutto il mondo a percorrere gli antichi sentieri che si presume abbia percorso il Santo. Il Cammino di San Martino è unico nel suo genere e nella nostra progettualità c’è anche la possibilità di arrivare all’Isola Gallinara e vedere la grotta nella quale si rifugiò il Santo. Siamo molto felici di poter presentare oggi questo ulteriore tratto del Cammino e invitiamo tutti mercoledì 1 maggio a percorrerlo insieme a noi. Ci ritroveremo dal parcheggio di Castelvecchio di Roccabarbena e ci incammineremo lungo antichi sentieri fino ad arrivare a località Poggio di Erli presso l’antica Chiesa dedicata al Santo di Szombathely. L’edificio religioso è particolarmente interessante per la presenza di affreschi romanico-gotici e per la collocazione panoramica del luogo. La camminata durerà circa 5 ore e sarà di media difficoltà”.
Il dott. Maurizio Capitelli ha poi spiegato nel dettaglio le caratteristiche del passaporto digitale: “Date le difficoltà di poter organizzare dei punti nei quali ottenere il timbro che attesta il percorso, cosa che caratterizza solitamente i cammini, abbiamo pensato di posizionare QrCode che inquadrati con il telefono “attestino” il passaggio. Una volta arrivati allo IAT di Albenga o Verezzi si otterrà il passaporto cartaceo. Stiamo inoltre lavorando al completamento del sito https://www.camminodisanmartino.org/ che oltre a contenere la parte storica permetterà a tutti di scoprire le tappe del percorso”.
4/ COMUNICATO STAMPA DEL CANDIDATO SINDACO TOMATIS –
5/ Comunicato stampa del sindaco Tomatis –