25 aprile 2024. Ha senso celebrare nel 25 aprile la data simbolo della Liberazione dal nazifascismo, cioè dalla barbarie dell’occupazione nazista, avvenuta su impulso del regime fascista?
Un governo animato dal partito che da quella radice (governo-fantoccio della R.S.I. e Ventennio) trae la propria origine pare escluderlo.
Ma ciò, pure sommato ai recenti casi di censura, basta a denunciare un ritorno di fascismo?
No, se per fascismo s’intende il solo Regime: non sono quelle le condizioni storiche, né le modalità, né le persone – giusto per dire, fra i maggiorenti di oggi gli intellettuali scarseggiano (e meno male).
La risposta, cambia, però, se del fascismo si considera l’essenza: non una novità politica trasfusa in istituzione, ma un efficiente strumento di dominio, accentrato e gerarchico, al servizio della classe di Potere, dei padroni, del Capitale.
Oggi, assente un forte movimento dei lavoratori volto alla giustizia sociale, conquiste storiche vengono tacitamente monetizzate o svendute a tutti i livelli, da quello costituzionale (iniziativa economica svincolata da quell’utilità sociale già compressa col pareggio di bilancio) a quello
comunale (urbanizzazione senza standard, esproprio degli spazi pubblici di convivenza).
Soprusi e repressioni brutali, armamentario già degli Stati “liberali”, qualora emergano, fanno poca impressione, mentre il quotidiano stravolgimento di parole e concetti fondamentali viene proprio ignorato: così, settennato vale quattordicennio, ripudio della guerra diventa sua adozione, l’abuso di ufficio (incarico pubblico) è il suo legittimo esercizio e, passo passo, si svuotano garanzie e diritti.
Con essi, svaniscono certezza e uguaglianza programmatica delle norme: assieme agli eredi dei suoi sgherri, ritorna il regime di Privilegio che la Costituzione italiana voleva abolire, tutelando i più storicamente svantaggiati e cercando di coinvolgerli nella vita pubblica, nelle scelte politiche.
Peraltro, molti depositari del progetto resistenziale hanno vanificato tali intenti costituzionali, ora tramite spartizione partitica di enti pubblici economici e loro successivo smantellamento, che regala ai mercati profitti e strapotere su comparti essenziali (energia, comunicazioni, ecc.); ora con riforme elettorali a rinforzo di un Potere sempre meno bilanciato; ora con tentativi di riforme da opposta
fazione, ma verso un’unica direzione autoritaria: favorire l’Apparato e i suoi emissari, con le loro agende sottratte alla conoscenza e al controllo popolare. Il vero ritorno al fascismo è questo.
Lo completa la riesumazione del concetto uniformante e corporativo di Patria, buono tanto per attizzare lotte fra poveri (magari con un po’ di razzismo d’antan), quanto per far accettare alle classi subalterne tagli di sanità, o sacrifici di previdenza e istruzione che saranno le sole a pagare.
Certo, per rappresentare questo raggiro concettuale, in antico bastavano i fasci littorii; oggi ci vogliono altari marmorei, onori militari e Frecce Tricolori, ma, alla fine si riesce pure a celebrare la Resistenza invocando più fascismo.
Perciò, oggi, resistere richiede di ricordare le sopraffazioni di un Sistema, le sue guerre; ricordare le storie di chi si è opposto, di chi per questo è morto; ricordare che ciò è stato, sapere perché: qualsiasi possibile percorso di Liberazione lo esige.
Il circolo anarchico di Albenga
1/COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO RICCARDO TOMATIS DEL 14 APRILE 2024- Partnership mirate, collaborazioni costruttive e visione ad ampio raggio fanno la differenza quando si parla di sviluppo di una città. Gli esempi in questo senso, per quanto concerne la nostra Amministrazione sono tantissimi. Oggi però vogliamo parlare di un progetto in particolare, quello sviluppato con Costa Crociere.
2/COMUNICATO STAMPA DEL SINDACO Riccardo Tomatis DEL 10 APRILE 2024 – Tassa di soggiorno e ruolo fondamentale del Comitato Locale Turismo.