“Quella di Lambertini (Sindaco di Cairo Montenotte) è una giunta di taglialegna” hanno recentemente riportato La Stampa e Il Secolo XIX nell’occhiello di un articolo titolato “Taglio dei cedri secolari, è polemica”. 2/Lo scorso febbraio ci ha lasciati il prof. Silvio Spanò!
di Franco Zunino*
L’articolo riportava la notizia dell’intenzione del Comune di Cairo Montenotte di provvedere al taglio di due cedri vecchi di almeno un centinaio di anni al fine di riammodernare una piazza. La frase riportata è della minoranza in Consiglio comunale, che, appoggiando una protesta cittadini, si sta opponendo al taglio dei due alberi (e dopo che erano stati tagliati altri vecchi alberi di ippocastani nel Borgo vecchio di Ferrania).
Peccato solo che se ne siano accorti solo ora, dopo anni da che l’amministrazione comunale ha messo mano, prima ai boschi ripariali lungo il Fiume Bormida, abbattendo non pochi alberi d’alto fusto e anche ultracentenari, ma soprattutto alla gestione forestale della Riserva Regionale dell’Adelasia, dove il taglio di alberi ha interessato (e dovrebbe ancora interessare) ben altri alberi, e in quantità e in dimensioni, ed anche al fine di allargare piste forestali e, per così dire, “mettere in sicurezza”, le carrarecce ed i sentieri turistici della stessa, su cui TUTTI hanno taciuto, dalle autorità provinciali, regionali e nazionali (e, loro tramite, europee) alle maggiori associazioni ambientaliste, troppo prese a salvare il pianeta o alla raccolta di fondi per le loro amministrazioni! UNA GRANDE VERITÀ, quindi, quella enunciata dalla minoranza, ma non tanto per i due cedri urbani, quanto per le centinaia di ettari di boschi che per oltre trent’anni avevano goduto di una severa protezione e rispetto da parte della Società 3M Italia che li aveva spontaneamente vincolati a Riserva Naturalistica affinché più nessun albero venisse abbattuto!
Mentre oggi l’amministrazione comunale, col consenso della Provincia di Savona e della Regione Liguria, li sta trasformando in legna da ardere ed “ecologico” truciolato per stufe e caldaie!
2/Lo scorso febbraio ci ha lasciati anche Silvio Spanò! La perdita di un convinto sostenitore dell’AIW, ma, soprattutto, una perdita per il mondo della caccia, che lui ha sempre rappresentato nel modo migliore, quello che forse fa arricciare il naso a tanti cacciatori.
Spanò era un cacciatore etico, uno di quelli che al carniere preferiva il piacere e l’emozione della caccia, ed era un convinto sostenitore anche dell’idea dei cacciatori ambientalisti, alla Aldo Leopold per intenderci, che abbinava alla caccia la passione e l’amore il mondo naturale e, quindi, alla necessità che anche i cacciatori si occupassero di difendere il mondo della natura. Il Prof. Silvio Spanò è stato per molti anni Docente Ordinario della Facoltà di Zoologia Applicata dell’Università di Genova, dove ha contribuito a formare tanti giovani zoologi oggi impegnati in posti anche importanti del mondo scientifico legato alla fauna selvatica.
Spanò, come tanti cacciatori cinofili, era un grande appassionato della caccia alla beccaccia e, in quanto tale, anche studioso della biologia di questa specie e convinto sostenitore della sua protezione, che non va intesa come opposizione alla caccia, bensì per una caccia compatibile e, se si può dire, scientifica. Nel 1975 ebbe il merito di fondare con altri amici il Club della Beccaccia, un’associazione di cacciatori cinofili e beccacciai che alla caccia abbinavano gli studi biologici e comportamentali della specie. E fu proprio per questo che anni dopo volle trasformare una parte dell’Isola di Vormes, in Estonia (nota riserva per la caccia alla beccaccia), in una specie di Santuario per la beccaccia, promuovendovi un’attività di inanellamento al fine di studiare i movimenti migratori della specie.
Per l’AIW Silvio Spanò fu tra i relatori ospiti (tra i quali anche l’allora Presidente del Consiglio Regionale della Liguria Giovanni Persico) alla pubblica presentazione dell’Area Wilderness Bric Zionia, a Murialdo (Savona), allora la terza italiana; e, per questo, poi ringraziato con la qualifica di Socio Onorario dell’AIW. Per diversi anni, fino a quando resse la sua carica dirigenziale nel Club della Beccaccia, Spanò mantenne l’iscrizione sostenitrice del club all’AIW e, così, facendo conoscere l’Idea Wilderness anche a tanti iscritti (tra i quali l’indefesso Aldo Gismondi che, come pochi, comprese e si appassionò del Concetto di Wilderness e delle sue aree).
Ecco per cui con Silvio Spanò anche la Wilderness ha perso un sostenitore ed una grande umana persona, apprezzato da tanti per la passione che metteva nella caccia ma anche nei suoi interessi verso la fauna e la natura.
*Franco Zunino (segretario generale AIW)