Pio Vintera, si riaccendono i riflettori su un pittore e uomo di cultura savonese (1940 – 2020), ritrattista vero e storia di un inedito autodidatta che frequentava ‘Fotograzia’. Una mostra diffusa al Priamar e a Villa Cambiaso, un concorso per le scuole, “Letture tra i cedri” dal 22 al 24 marzo 2024.
di Ezio Marinoni
Sul numero 27 di Trucioli.it del 22 febbraio scorso, Gianfranco Barcella ha brillantemente raccontato la storia di Villa Cambiaso e il ritorno postumo di Pio Vintera, con una mostra personale retrospettiva: https://trucioli.it/2024/02/22/savona-villa-cambiaso-bellezza-e-cultura-dal-3-al-10-marzo-mostra-di-opere-pittoriche-di-pio-vintera/
Giovedì 7 marzo 2024: eccomi a Savona, turista per un giorno sulle tracce di Pio Vintera. Quanto sia riduttivo definirlo soltanto “pittore” o “artista” lo si comprende visitando i due spezzoni della iniziativa a lui dedicata, dal 3 al 10 marzo, una mostra diffusa che si divide fra il Priamar e Villa Cambiaso.
Inizio la visita dal Priamar, un luogo a mio avviso iconico e rappresentativo della città di Savona, con le sue stratificazioni che ne raccontano la storia a partire dall’antichità, come l’ultimo restauro ha messo in evidenza, in più parti del complesso. Salire la rampa in pietra che conduce alla costruzione è un’emozione: alle spalle la città, di fronte il mare aperto, sorvegliato dal suo forte, che era molto di più di un luogo di difesa, tanto inviso alla potenza nemica dei Genovesi.
Nel 2018, grazie alla Società Savonese di Storia Patria, si è fatta nuova luce sulla chiesa distrutta, proprio dai Genovesi, all’interno del Priamar, dove altro lavoro storico e di ricostruzione rimane da fare: https://www.ilsecoloxix.it/savona/2018/05/18/news/priamar-a-savona-svelata-l-antica-cattedrale-distrutta-dai-genovesi-a-fine-1500-1.30460317
Nella cappella sconsacrata del Priamar è, quindi, allestita la prima parte della mostra su Pio Vintera, dal titolo “Icone”, che si adatta alla perfezione a questo luogo. Si tratta di una ventina di piccoli quadretti, eseguiti con una tecnica mista che fa anche ricorso al collage, che evocano la sacralità di ambienti diversi, in Liguria e in Piemonte, visti con l’occhio poetico e trasfigurante di un artista legato alla concretezza della realtà visiva.
A Villa Cambiaso, in via Torino 10, prende corpo la parte “classica” della mostra, con ottanta opere esposte nella parte moderna del palazzo e in alcune sale storiche, al piano terra ed al primo piano.
“a” è il titolo di questa sezione museale. Tanta arte e letteratura hanno palpitato in queste stanze antiche, animate dal respiro culturale dell’uomo che ha creato la rivista omonima, “Villa Cambiaso”, una pregevole voce rivolta al mondo culturale, non soltanto savonese: nata nel 2000, conta 82 numeri pubblicati, l’ultimo dei quali ha visto la luce ad aprile 2018.
Franca Maria Ferraris ha scritto di Vintera che, nei suoi quadri, «all’intensità espressiva che fa pensare a certe opere di Maurice Utrillo, si uniscono atmosfere di respiro dechirichiano».
A queste parole esaustive, io aggiungerei che qualunque ispirazione o inflessione altrui si incarna nell’artista, matura in profondità e ci regala un estro e un tratto del tutto personali, riconoscibili in ogni sua opera. Chi guarda le sue creazioni ha la sensazione di passeggiare per i vicoli della città vecchia di Savona, rivive momenti diversi di una importante storia corale; qualcuno potrà riceverne un ricordo o una emozione privata che sgorga dalla propria vita, mentre un turista viene immerso nel clima passato e vivace di Savona. Si tratta quasi di documenti di storia di una città, da consegnare al futuro come memoria collettiva. In qualche caso con il gioco della fantasia, come nel quadro in cui ha ritratto la “sua” Villa Cambiaso con una costruzione inesistente a fianco, che lo faceva pensare a una realtà più alta dell’esistente.
Alcune opere sono, in questo senso, emblematiche. In “Piazza Maddalena” è rappresentato il negozio “Emporio Savonese”, un dettaglio della memoria, preciso anche nel segno grafico, in cui molti si riconosceranno. Di fronte al quadro “Largo Via Untoria”, penso a quanta vita sia passata davanti e dentro ai due negozi di barbiere e di rosticceria, ormai consegnati ai ricordi personalistici e minori, che non entrano nel solco della storia considerata “importante”. E oltre le montagne e i valichi dell’Appennino, Vintera ha dipinto un palazzo di Millesimo, con la scritta “Non sostare – Garage” che ci riporta a un clima di alberghi di un tempo, fra Belle Epoque e ultima guerra mondiale, non sopravvissuti agli ammodernamenti e ai bulldozer del dopoguerra.
Grazie a lui, qualunque paesaggio urbano si trasfigura, nel suo pennello e nei suoi colori, e diventa anelito all’immortalità dei luoghi, in cui non ci sono mai persone: egli è un ritrattista del vero, che trasmette segni destinati a diventare memoria storica.
In occasione della mostra diffusa, pensata e voluta in questo modo per “uscire” dalla Villa e dare respiro cittadino e universale ai quadri esposti, la famiglia non ha soltanto riaperto un palazzo storico, che tanto ha da raccontare, fino a Napoleone e a Papa Pio VII. Il progetto intende offrire di nuovo alla città uno spazio espositivo e culturale, questa prima mostra è il modo migliore per rendere omaggio alla figura umana e allo spessore artistico del suo ultimo “custode”, come qualcuno l’aveva definito.
Accompagna la mostra una iniziativa/concorso dedicata alle scuole elementari e medie, dal titolo “Tradurre un quadro”, nella quale ogni studente dovrà proporre un proprio elaborato, su uno dei quattro quadri proposti a modello. La premiazione si svolgerà il 23 marzo, all’interno della prossima manifestazione “Letture fra i cedri”, che seguirà la mostra, dal 22 al 24 marzo prossimi, aprendo Villa Cambiaso ad una rassegna e lettura di libri, rivolta ad autori e case editrici, ancora una volta non soltanto savonesi o liguri.
Tornando a Pio Vintera, occorre ricordare che egli è stato un autodidatta, privo di studi artistici; forse è stato ispirato dalla frequentazione del negozio di fotografia che si chiamava “Fotograzia”, nella Savona degli Anni Sessanta e Settanta (il negozio chiuderà negli Anni Ottanta, i savonesi meno giovani lo ricorderanno). Sarà un caso se molte sue opere sono fotografie istantanee che diventano pittura? E questa potrebbe essere un’altra storia, tutta da raccontare, insieme alla sua vita, legata a Villa Cambiaso e aperta all’universo infinito e senza tempo della cultura.
Desidero ringraziare la famiglia Vintera (i figli Veronica e Mattia, la moglie e vedova Graziella) per avermi accompagnato ad “assaporare” le opere da vicino, con lo spirito del luogo e del tempo, con una immersione inclusiva nella città di Savona, di ieri e di oggi, ma con gli occhi rivolti al futuro, che è figlio di quel passato che non dobbiamo mai dimenticare.
Formuliamo un augurio di fortuna e successi alla neonata Associazione Mu.Vi.Ca. (Museo Villa Cambiaso), che vuole ridare vita a Villa Cambiaso e inserirsi nel panorama ligure come veicolo di proposta per future attività culturali.
Ezio Marinoni
(22-24 marzo 2024)
1° edizione di
FIERA del LIBRO
a VILLA CAMBIASO
Via Torino, 10 SAVONA