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Il medico/ Tutti i benefici del cacao. E come difenderci dall’invecchiamento


La letteratura biomedica e nutrizionale piu recente continua a rivendicare il ruolo frutto della pianta theobroma cacao, fonte naturale di micro e macro nutrienti.

di Nicola Giusto*

Il cacao contiene vitamine, minerali, fibre acidi grassi, metilxantine e flavonoidi. Esso influisce beneficamente sul metabolismo dei carboidrati e dei lipidi ed ha elevata attività antiinfiammatoria ed antiossidante e più recentemente si sta focalizzando la attenzione sulle sue proprietà antibiotiche e di modulazione probiotica della flora batterica umana.

Studi clinici in buona parte evidence based delineano come l’uso di cacao riduca il rischio di ipertensione, malattie cardiovascolari, coronaropatie, infarto (37%), ictus (29%), danno ossidativo cerebrale e patologie neurodegenerative strettamente connesse allo invecchiamento.

Quanto alla salute dell bocca è stato recentemente confermato anche il potenziale benefico effetto su adesività e biofilm dei batteri cariogenici parodontali, segnatamente lo streptococcus mutans .
Anche sull’osso vi è evidenza sperimentale sulla tibia del topo che il cacao (una xantina) eserciti una azione positiva sulla densità ossea, mentre nell’uomo vi sarebbe una proporzione inversa tra la demineralizzazione senile ed il consumo di tazze di cioccolato.
Meilxantine e flavonoidi avrebbero un ruolo preminente sulla salute, ma ancora una volta la interazione di tutte le componenti nutritive di questo prodotto cooperano ai suoi stupefacenti benefici nutraceutici.

INVECCHIAMENTO – Tra i prodotti naturali consigliati per l’invecchiamento primeggiano i polifenoli. Tra queste, si annoverano diversi polifenoli, da sempre studiati come molecole “anti-senescenza”: Quercetina (capperi, cipolle rosse e cavoli), Fisetina (fragole, mele, cachi, cipolle e cetrioli), Luteolina (sedano, broccoli, carciofi, peperone verde, prezzemolo, timo, dente di leone, perilla, camomilla, carote, olio d’oliva, menta piperita, rosmarino, arance e origano), Curcumina, Piperlongumina (estratto piper longum).

Sono i principi attivi naturali segnalati come attivi in tal senso. Tra i farmaci, citiamo la rapamicina, la metformina, l’aspirina, il dasatinib, il navitoclax, i glucosidi cardiaci (uabaina, proscillaridina, digossina, geldana, tanespi e alvespi micina.

Interessante la sinergia osservata ad es. tra quercetina e dasatinib per potenziare l’attività senolitica. Ovviamente gli stili di vita e le abitudini voluttuarie sono responsabili essi stessi dello effetto senolitico, potenziando verisimilmente la somministrazione di altri principi attivi. La restrizione calorica del 30-40% nella alimentazione quotidiana, ad esempio, ha mostrato incidere sul prolungamento di vita in molteplici modelli sperimentali.

La ricerca ha approfondito poi la conoscenza di molecole endogene in grado di aumentare la longevità inibendo o modulando molecole chiave nel processo di senescenza. Ad esempio le SIRTUINE di cui parleremo in seguito è una proteina secreta dal rene KLOTHO REGOLATA D A UN GENE ben identificato che agisce sulla durata e qualità di vita, longevità cognitiva e integrità mentale, funzione renale e contrasto al diabete e al cancro.

Il nostro INVECCHIAMENTO è una condizione disfunzionale a carico 30 trilioni di cellule che resistono alla loro autodistruzione che avviene per apoptosi, aumentano il consumo energetico (ponendo in sofferenza i mitocondri, la dinamo cellulari aumentano la attività proliferativa, e promuovono la infiammazione, promuovendo una eccessiva attività secretiva.

Si parla di INFLAMAGING: cioè invecchiamento mediato da infiammazione. LO STRESS OSSIDATIVO, L’ ACCORCIAMENTO DEI TELOMERI NEI CROMOSOMI, IL DANNO AL DNA, GLI SQUILIBRI IMMUNITARI FAVORITI DALLA INFIAMMAZIONE CRONICA, LA DENATURAZIONE DELLE PROTEINE E LO INNALZAMENTO DELLA GLICEMIA E DELLA GLICAZIONE SONO LE RICONOSCIUTE CARATTERISTICHE (MARKERS) DELLA SENESCENZA.

La infiammazione provoca uno SBILANCIAMENTO nella attivazione di cellule staminali dovuto anche all’accumularsi nei tessuti di cellule vecchie, disfunzionali. Onde molta attenzione si sta dedicando allo impiego di composti SENOLITICI che stimolano la morte cellulare per apoptosi. La conseguenza di questa “rimozione delle cellule invecchiate” si traduce in una migliorata qualità di vita e prolungamento della vita stessa sia negli esperimenti animali che negli studi clinici.

*Dott.Nicola Giusto

(Medico chirurgo. Spec. Medicina Generale. Posturologia Clinica Università degli Studi Sapienza Roma. Idrologia Medica Medicina Termale Università degli Studi Pavia. Medicina Estetica Università degli Studi Tor Vergata Roma. Scuola Quadriennale Internazionale “Fatebenefratelli “ Isola Tiberina Roma).


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N. Giusto

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