Dopo Armando Magliotto (1927-2005) presidente dal 5 luglio 1979 al 27 ottobre 2980 (PCI). Dopo Alberto Teardo (1937) in carica dal 28 settembre 1981 al 25 maggio 1983 (PSI). Da ultimo Toti (1968), eletto l’11 giugno 2015, con il secondo mandato dal 27 ottobre 2020 ( coalizione CI • LSP • FdI • FI). Ora potrebbe essere la volta del terzo Savonese. Un nome ‘pesante’, un candidato indipendente, che indicato dal centro destra avrebbe un largo seguito.
A Savona la ‘soffiata’ è arrivata nella giornata di martedì da ambienti romani che contano. Dalla rosa dei nomi emersi nel corso di una riunione ristretta dei vertici di partito della coalizione al governo è scaturita la convergenza sul rettore dell’Università di Genova. Federico Delfino è stato eletto Rettore per il mandato 2020-26.
Ingegnere, 48 anni, già Delegato per il ponente ligure e Direttore del Campus universitario di Savona, il prof. Delfino è docente di Sistemi elettrici per l’energia, esperto di energie alternative e innovazione. L’elezione è avvenuta al secondo turno di votazioni, con 801,41 voti pesati sul totale di 1.515,50. Hanno votato l’84,28% degli aventi diritto (2.246 su 2.665).
Il prof. Delfino non da oggi ha saputo coltivare, mantenere buoni rapporti e un’accorta visibilità soprattutto nel capoluogo e nel comprensorio. E’ riuscito a mietere, senza sgomitare o esporsi da prima donna, il ‘grano’ della stima e di un ampio consenso. Con l’attivismo, con il confronto, la moderazione, senza contrapposizioni ideologiche. Ha saputo emergere, senza inciampi, quasi in punta di piedi, in molte realtà sociali e culturali, economiche. E se a Savona e provincia può contare sulla sua personalità, in provincia di Imperia ha un estimatore e punto riferimento di tutto rispetto come il sindaco-presidente ed ex ministro, co-fondatore di Forza Italia, Claudio Scajola.
A chi ricorda che il prof. Delfino era considerato piuttosto vicino al centro-sinistra, si può ricordare che la mamma Gabriella Rosso, già preside scolastica, militava in Forza Italia pur risultando non eletta da candidata a Palazzo Sisto.
Quale strategia, se Delfino sarà confermato, nel campo del centro sinistra che potrebbe avere più chance? Solo con una larga colazione dell’attuale opposizione al governo Meloni come accade per le elezioni regionali in Abbruzzo ? Con un politico di ‘razza’ come lo spezzino Andrea Orlando, più volte ministro con Letta, Renzi, Gentiloni, Draghi)? Oppure un nome di spicco della società civile di Genova e che certamente non manca.
IL SECOLO DI MARTEDI’ 5 MAGGIO- L’ASSE SALVINI -TOTI…SE VA IN PORTO IL TERZO MANDATO, IL RUOLO DI CLAUDIO SCAJOLA.
5 MARZO 2024 – Comunicato della Lista Toti in risposta agli attacchi del consigliere Sansa sui costi dello spot “Liguria da baciare”
SE SANSA S’ANSIA ANCHE PER UN BACIO
Il bacio è un’apostrofo rosso tra le parole S’ansia. Sì, è a dir poco incredibile vedere ancora una volta come l’ex candidato governatore, per fortuna della Liguria uscito sconfitto dalle urne, vada letteralmente in ansia ogni volta che sente parlare di promozione turistica e delle cifre necessarie a primeggiare in un mercato sempre più competitivo come quello turistico.
Dev’essere proprio la frenesia a far perdere lucidità a Ferruccio Sansa che si dice scandalizzato per i 250mila euro spesi per lo spot del bacio, che nel corso del Festival di Sanremo è andato in onda ogni sera, tra l’altro visto da milioni di telespettatori nel momento di picco dello share. Sarebbe già questo un successo più che sufficiente per comprendere di quali cifre si dovrebbe parlare per ottenere, a livello pubblicitario, lo stesso risultato.
Ma al consigliere Sansa vogliamo regalare anche un breve spunto pratico, di matematica elementare, che forse lo potrà aiutare a riflettere anche in futuro ogni qualvolta (spesso, visto che abbiamo intenzione di continuare a farlo) sentirà di nuovo parlare di investimenti a sostegno del settore turistico e degli imprenditori liguri che ogni anno ottengono risultati sempre più lusinghieri. Sansa si scandalizza per il costo di 250mila dello spot del bacio? Che tra l’altro sarà ancora utilizzato per la campagna promozionale 2024? Sappia che, solo nel 2023 in Liguria si sono registrati 552.844 giorni giorni di presenze turistiche in più rispetto all’anno prima, già da record. Cioè, solo in riferimento alla crescita, senza ricordare che nel complesso sono state oltre 16 milioni le presenze, ogni nuovo turista in più potrebbe “costare” (se questo è il suo concetto) meno di mezzo euro. E che solo agli enti pubblici, solo sotto forma di imposta di soggiorno, ogni turista “rende” due o tre euro al giorno.
Poi c’è tutto quell’enorme “guadagno” per l’intera economia ligure, per gli imprenditori e per le ricadute sia sull’indotto sia per le stesse entrate pubbliche. Ma qui capiamo che si inizia a volare troppo alto per chi s’ansia con poco. Caro Ferruccio, questa Liguria da baciare dovrebbe essere anche… sinceramente tua. Un bacio.
Replica così la Lista Toti alla polemica sollevata da consigliere Ferruccio Sansa sui costi relativi allo spot promozionale della Regione “Liguria da baciare”, che tanto successo ha ottenuto.
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