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L’opinione/Alassio e l’edilizia esasperata. Troppi interessi a carattere privatistico…


Che dire… Alassio è la culla della speculazione edilizia più esasperata, ma qualcuno subito dirà che io sono contro il cemento, non è così.

di Fabio Lucchini

Sono però certamente contrario alla esasperazione delle operazioni edilizie nella nostra città che non hanno certo giovato nel medio lungo termine all’aspetto urbano ma solo alle tasche di qualche spregiudicato professionista e agli speculatori che da anni piovono qui da parecchie regioni italiane come falchi, non appena si prospetti una golosa ipotesi di utili facili, soprattutto in tempi assolutamente brevi, il classico mordi e fuggi, “hit and run” come lo definiscono gli anglosassoni. E a scapito, come molti operatori confermano, della qualità dei vacanzieri e dei pendolari dei fine settimana o week-end.

Sempre qui nel Comune di Alassio, qualche volta si va pure oltre, l’ultimo esempio in ordine temporale lo possiamo trarre dal contenuto dalla recentissima Determina Dirigenziale n. 74 datata 26/02/2024 che nell’oggetto riassume così l’esito della “Conclusione negativa della Conferenza, ai sensi dell’Art. 14-bis comma 5 della Legge 241/90, del progetto di ristrutturazione mediante ricomposizione di volumi – dell’Albergo Hotel Flora sul mare ai sensi L.R. N.32/2014 D.G.R. n.632 del 21 luglio 2020.”

Nulla di personale contro questa operazione definita di “CondHotel” (Condominio – Albergo) ovvero mista, una configurazione in voga negli anni ’50 e ’60, in parte alloggi e in parte alberghiera, oggi con riqualificazione e acquisizione di una categoria superiore, da cui si può favorevolmente comprendere che l’esercizio alberghiero rimanga, in controtendenza rispetto a tante richieste di cambiamento di destinazione d’uso e la perdita di un numero impressionante di Esercizi alberghieri negli ultimi anni: nulla di strano, quindi, in questa nuova trasformazione parziale di un noto e storico albergo dell’ameno Borgo Coscia, quartiere assai quotato e attraente della nostra Alassio, con alloggi, attico / superattico sul fronte mare, se non fosse che il progettista – regista originario sia il nostro attuale amato sindaco Arch. Marco Melgrati, che più volte però si è visto bocciare questo progetto di ristrutturazione edilizia.

Forse, anche in concomitanza con il prospettarsi all’orizzonte, lo scorso autunno, della grana della possibile sospensione dall’Ordine degli Architetti di Savona, poi concretatasi, come abbiamo appreso recentemente dalle cronache giornalistiche dei due più importanti quotidiani d’informazione, di tiratura nazionale, al vertice di questo progetto di ristrutturazione immobiliare, in data 16 ottobre 2023 si è sostituito all’Archistar, il collega d’ufficio, l’Egregio Dott. Arch. Alessandro Bonavia, come da comunicazione e trasmissione di ulteriori integrazioni del 20/10/2023 prot. 33898.

Un cambio di strategia questa della sostituzione al vertice dell’operazione immobiliare di cui, del nostro eroico Architetto -Sindaco Marco Melgrati, che mal sopporta l’ordine costituito se non è il suo, impreca contro i Pubblici Ministeri, i cosiddetti Pm, arcigne figure di indagatori che cercano maniacalmente il “male” ovunque e dovrebbero fare pubblica ammenda di questo loro agire, insofferente a qualsiasi controllo o verifica dell’Autorità eppure ha sempre ricoperto incarichi remunerati da denaro pubblico che è corretto prevedano tali verifiche. Forse è pure insofferente per i puntuali controlli della Soprintendenza, tutte Entità che per “forma mentis” non “capiscono” quali siano le vere necessità di un progetto e in particolare di un progettista ardito e d’avanguardia, che supera l’interesse economico e di prestigio personale, sacrificandosi al servizio del bene e profitto della Comunità da lui amministrata.

E’ di tutta evidenza, inconfutabile, che da anni o meglio da decenni, non vi sia progetto di rilevante importanza anche economica che non incontri l’opera fattiva del Sindaco – Architetto Marco Melgrati, in un evidente abuso di quella che viene definita “posizione dominante” e che sul vocabolario Treccani, nei Lemmi correlati, viene inquadrata come segue: “L’Autorità ha il compito di vigilare sulle intese restrittive della concorrenza, sugli abusi di posizione dominante, sulle operazioni di concentrazione che comportano la costituzione o il rafforzamento di una posizione dominante in modo tale da eliminare o ridurre la concorrenza“.

Tralascio tutta la descrizione tecnica dettagliata delle contestazioni e prescrizioni di questo progetto che potrete direttamente leggere nell’allegata copia della Determina dirigenziale n. 74  in esame, in fondo uno come tanti altri che interessano o hanno interessato l’edilizia della nostra cittadina, e soprattutto il contesto storico dell’edificato tutelato.

Ora, invece, desidero far convergere la vostra attenzione sulle considerazioni / motivazioni emerse a cura della Soprintendenza (documento integrale elencante i motivi ostativi, forse solo casualmente dimenticato nell’inserimento fra gli allegati nella pubblicazione all’Albo Pretorio ?) :

Dissenso della Soprintendenza prot. 1780 del 20/02/2024 pervenuto in data 21/02/2024 prot. 5767, che si allega, contenente la seguente motivazione:

Il nuovo edificio è caratterizzato da un forte impatto volumetrico dovuto alla riconfigurazione in particolare degli ultimi due livelli come sopra descritto (il quinto livello si estende parallelamente al mare per tutta la lunghezza del fronte e il sesto, oltre ad estendersi anch’esso per tutto il fronte mare, occupa parte del lotto verso piazza Doria, in entrambi i casi con ampie terrazze particolarmente aggettanti) che aumenta notevolmente il suo impatto paesaggistico dai punti di vista pubblici e dal litorale;

 Inoltre, la realizzazione degli ampi balconi continui su più fronti rende maggiormente impattante la percezione il suo svettare rispetto agli altri edifici limitrofi, non sufficientemente compensata dalle brevi interruzioni dei balconi stessi, per altro presenti solo sul fronte verso piazza Doria;

La pressoché totale uniformità cromatica, che limita le differenze alle sole cornici alle finestre, contribuisce alla percezione del considerevole aumento volumetrico;

Tale notevole impatto volumetrico risulta in forte contrasto con le caratteristiche dell’edificato storico tutelato nell’area, con il quale il nuovo edificio dovrebbe confrontarsi ed inserirsi, con particolare riferimento al diretto rapporto con il fronte opposto di Piazza Andrea Doria;

Il nuovo edificio così come proposto risulta oltremisura svettante rispetto al resto dell’edificato alterando lo skyline complessivo del fronte verso mare, attualmente contraddistinto da una situazione di sostanziale equilibrio dei fronti;

L’intervento per come è stato configurato risulta inoltre in contrasto con la disciplina del PTCP che per le aree SU, prevede che “Non sono pertanto consentiti interventi che compromettano l’identità e l’identificazione di tali testimonianze e la leggibilità dell’assetto territoriale preesistente a cui esse rinviano. Nonostante il progetto intervenga su un edificio esistente che, sulla base delle trasformazioni avvenute, allo stato attuale, non costituisce testimonianza dell’abitato storico, l’aumento dell’impatto volumetrico dell’edificio progettato si configura come una compromissione della leggibilità, ancora oggi presente, dell’assetto territoriale storico tutelato.

Preso atto che la conferenza deve concludersi entro il 26/02/2024: Ritenuto non applicabile l’art. 14 bis comma 6 in quanto l’atto di dissenso della Soprintendenza non è superabile solo apportando modifiche sostanziali alla decisione oggetto della conferenza, come precisato nella valutazione finale contenuta nell’atto stesso della Soprintendenza, che precisa che “gli attuali motivi ostativi potrebbero essere superati attraverso una diversa proposta progettuale, da sottoporre ad autonomo procedimento di autorizzazione, che preveda una diversa progettazione che deve tendere al recupero dell’edificio, non alterando di fatto lo skyline del fronte mare, mantenendo quindi l’identità e la leggibilità dell’assetto territoriale preesistente nel quale si inserisce”.

E ora la relazione conclusiva a sintesi delle problematiche riscontrate, della Determinazione Dirigenziale (vedi…….), che…

DETERMINA-La conclusione negativa della conferenza, ai sensi dell’art. 14-bis comma 5 della Legge 241/90, producendo gli effetti di comunicazione di motivi ostativi ai sensi dell’art. 10 bis della Legge n. 241/90.

Entro il termine di dieci giorni dal ricevimento della comunicazione, gli istanti avranno il diritto di presentare per iscritto le loro osservazioni, eventualmente corredate da documenti. L’amministrazione procedente trasmetterà alle altre amministrazioni coinvolte le eventuali osservazioni presentate nel termine sopra indicato e procederà ai sensi del comma 2 dell’art. 14 bis della Legge n. 241/90.

Dell’eventuale mancato accoglimento di tali osservazioni sarà data ragione nell’ulteriore determinazione di conclusione della conferenza.

Oltre quindi registrare il curioso avvicendamento alla guida di questo progetto, che a volte farebbe pensare al gioco delle tre carte, perchè, come si dice…” fatta la legge trovato l’inganno...”, fanno riflettere le chiare e puntuali osservazioni di questi Funzionari della Soprintendenza, ligi e scrupolosamente rispettosi delle leggi, i quali  hanno posto limiti a quella che, come in altri casi, altro non è che una esasperazione della progettazione che poco riguardo ha dell’interesse comune, mentre punta al massimo risultato edilizio-speculativo senza alcun riguardo per il contesto in cui si sviluppa e si potrebbe, uso apposta il condizionale, inserire in futuro non remoto.

A tutto questo si aggiunge il dettato del TUEL che all’art. 78, comma 3, recita come segue: ” I componenti la Giunta comunale ( nota mia …Sindaco, vice-sindaco e assessori) competenti in materia di urbanistica, di edilizia e di lavori pubblici devono astenersi dall’esercitare attività professionale in materia di edilizia privata e pubblica nel territorio da essi amministrato “.

In virtù di quanto qui sopra mi chiedo come mai il sindaco di Alassio, arch. Marco Melgrati abbia potuto presentare in qualità di progettista, progetti insistenti sul territorio del Comune di Alassio agli Uffici comunali competenti, di cui quest’ultimo è solo uno dei tanti, nel pieno contestuale esercizio della sua funzione di Sindaco eletto… !

E poi, questo mandato partito lo scorso maggio 2023, non doveva essere all’insegna del …verde ?

Agli uomini liberi e di buoni costumi suggerisco di non avvallare certi comportamenti distonici rispetto alle Leggi dello Stato, leggi che con tanta “verve” si invita assai spesso, a parole, a rispettare e a non farsi  troppo attrarre dalla vil pecunia o da sentimenti di fraintesa fraterna amicizia, seppure rimanga sempre attuale, in mondo distopico, quel detto che ricorda che… “Pecunia non olet !” .

Fabio Lucchini

Già consigliere di maggioranza nella Giunta Avogadro del Comune di Alassio

Già capogruppo del Popolo delle Libertà – FI nel Consiglio comunale della Città di Alassio

Già consigliere dell’ANCI Liguria


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