Ho appena ricevuto Trucioli.it, mi precipito a leggere i vari articoli e quello su Genova di Massimo Ferrari (…Il declino di Genova si chiama isolamento….), ti dico il vero, mi ha particolarmente colpito e, ti dirò, convinto per la sua visione, lo diciamo?, globale e pur analitica, dal mood complessivamente pessimistico.
Però, però, posso dirmi d’accordo quasi su tutto perché l’analisi dell’ing. Ferrari è motivata, cristallina, densa d’amore e rimpianto per una Genova forse troppo trascurata, anti-Totiana e anti-Bucciana: Toti e Bucci, da par loro, illustrano e fanno vedere, me lo consenti, “lucciole per lanterne”… Infatti per loro “va tutto bene, madama la marchesa!“, in linea con l’attuale politica che, pur essendo populista, perde di vista la realtà e la vita concreta del popolo più genuino. Dire però che Ferrari veda e descriva tutto “al negativo”, non mi pare: tra le righe si leggono – almeno io li ho percepiti – tanti suggerimenti “ad bonum” e soprattutto vi si coglie tanto “magone” per abituale e ordinaria carenza di quella buona volontà che spinge a fare le cose come devono essere fatte.
I due, To. e Bu., curano, e molto bene non c’è che dire, il loro personale orto: Palazzo della Regione e P.za De Ferrari il primo, Palazzo Tursi e Via Garibaldi il secondo, ma… forse non percorrono e forse non frequentano altre piazze o altre strade… che, effettivamente, sono in totale decadenza quanto a manutenzione trascurata e nettezza urbana che lascia a desiderare.
Non so se Ferrari concorderà con questo mio “COMMENTO“. A gennaio, sul GAZZETTINO sampierdarenese ho letto un articolo del tutto antitetico alla visione di Ferrari, come recensione di un libro molto, molto bello e davvero interessante di Guido Conforti, dal titolo “GENOVA. Una città visibile. Fotografie di Giorgio Bergami”. Conforti, con stile impeccabile, mette in luce “il tanto bello” che c’è a Genova, ma non tralascia di puntualizzare “il tanto brutto” della città. Cordialità. (indirizzo e mail)
