Segreti e trattative nell’ombra sulla progettazione “maestosa” dell’area dell’ex cantiere navale: si prospetta la più grande colata di cemento della storia di Pietra Ligure.
GRUPPO CONSILIARE
INDIPENDENTE
Consigliere Mario Carrara
Prima puntata
È direttamente da un amico di Bergamo che, il 12 Febbraio scorso, siamo stati informati, delle “mire” che da quelle parti si hanno nei confronti di Pietra Ligure e dei giganteschi interessi che si muovono al riguardo.
Stiamo parlando di un articolo comparso su il “corriere.it. – Bergamo“, circa la progettazione che riguarda tutta l’area dell’ex cantiere navale di Pietra Ligure, acquistata da parte della bergamasca “Chorus life” dal gruppo che faceva capo a Colaninno, precedente proprietario.
L’articolo è quantomai interessante perché solleva il velo su una questione divenuta del tutto “misteriosa”. Sì, usiamo la parola “misteriosa” in quanto non si capiva e non si capisce perché il progetto approvato, tuttora ancora pienamente “valido”, NON sia stato finora attuato, pur potendolo legittimamente essere: da subito.
Infatti, l’attuale progetto ha visto la firma della convenzione urbanistica tra Comune ed imprenditore proprietario nel 2015 e, dal 2015, il proprietario avrebbe già potuto presentare i progetti esecutivi per realizzare le opere. NON VI ERANO PIÙ VINCOLI O AUTORIZZAZIONI DA RICHIEDERE, se non quelle “particolari” per i singoli edifici, di competenza solo Comunale.
Che cosa prevede l’attuale progetto? Esso è stato approvato secondo i dettami di una procedura più rapida prevista dal cd. “Decreto Burlando“, che consente la riconversione di aree industriali “in altro“, cioè in destinazioni urbanistiche “diverse” da quella industriale, purché in una parte dell’area stessa vi sia realizzata una struttura industriale, anche più ridotta, ma pur sempre con quella finalità. Infatti, nel progetto approvato ed ancora in vigore, compare un “cantierino” per la riparazione ed il rimessaggio di imbarcazioni da diporto. Oltre a questo, sono previsti un porticciolo, un hotel da 60 camere, 200 nuovi appartamenti dislocati in nuove palazzine e spazi verdi. Tutte queste cose ci sono ben ricordate nell’articolo di “corriere.it – Bergamo” citato all’inizio e del quale ora mi dilungherò ad analizzarne il contenuto.
Tutti questi aspetti del progetto nell’articolo medesimo sono citati, meno il “cantierino”. Non lo vogliono fare più? La domanda non è di poco conto, perché se non c’è più il “cantierino” viene meno il presupposto per cui era stato approvato il progetto secondo il “decreto Burlando” menzionato prima. Per conseguenza, la procedura di approvazione decadrebbe e si dovrebbe ricominciare tutto daccapo. Da notare e ribadire che sono anni che se, invece, avessero voluto, avrebbero potuto realizzare da subito tutte le opere previste.
Dal 2021, però, l’intera operazione “ex Cantiere” è stata venduta alla società “Chorus life” di Bergamo, che, a quanto pare, ha obiettivi più “espansivi” della precedente in termini di sfruttamento edilizio dell’area stessa.
Infatti, leggere l’articolo fa una certa impressione almeno sotto due diversi aspetti. Vediamoli. In primis, la fotografia del rendering della progettazione, dall’articolo stesso definita “maestosa“: al posto del “cantierino” vi è l’imponente cubatura di un megapalazzo a forma di nave. Fa una certa suggestione vederlo, perché sembra una vera nave, ma, a differenza delle navi, che dopo un po’ di anni vanno in demolizione, questo, in realtà, è un ammasso di cemento armato che rimarrà nel corso dei secoli futuri. A meno che prima non faccia la fine di tutti i cementi armati moderni. Questa struttura dovrebbe contenere dei nuovi appartamenti. L’articolo parla di 120 nuovi appartamenti. Che non sono certo il nuovo “TOTALE” complessivo di quanto i nuovi proprietari vorrebbero costruire (che sarebbe un’auspicabile e positiva riduzione), perché guardando a lato dello stesso ove ora ci sono ancora i ruderi dei capannoni e dove erano previste le palazzine coi 200 appartamenti, notiamo che le palazzine stesse si sono trasformate in un MURO ININTERROTTO di nuovi palazzi di 5 piani. A quanto pare, in continuità con la “migliore” tradizione edilizia ligure di costruzioni stile anni ’60, che ha visto a Borghetto S.Spirito nascere la “palazzata” sulla riva del mare, che tutti ben conoscono. In questi nuovi palazzi dovrebbero starci i “vecchi” 200 appartamenti già previsti, ma, essendo molto più grandi (i palazzi) dei precedenti, è lecito pensare che se ne vogliano, in realtà, fare molti di più. Oltre ai tanti appartamenti nuovi, anche ampi spazi per centri (?) commerciali e per un nuovo hotel.
L’articolo definisce il “vecchio”, ed ancora attuale progetto come: “lettera morta” e “naufragato“, ma la cosa più interessante è che venga dato (quel progetto) come “rivoltato come un calzino” dalla nuova proprietà.
Eppure, a Pietra Ligure nessuno ha mai pensato che il progetto approvato del Cantiere, che più volte veniva dato come di imminente realizzazione sia, invece, “naufragato“. Anche perché sarebbe stato corretto che sia di questo “naufragio“, sia, e di più, del “ribaltamento da calzino“, ne fosse informata la comunità pietrese tramite il suo organo istituzionale del Consiglio comunale.
Invece, niente. In quasi 5 anni della sua Amministrazione, il Sindaco De Vincenzi nel Consiglio comunale di Pietra Ligure un argomento così fondamentale per la città, come il futuro dell’area dell’ex Cantiere navale, non l’ha MAI portato in discussione.
Nemmeno come semplice “informativa”. Tutto è rimasto ammantato dal “segreto”. E qui sta l’altro “aspetto” dell’articolo in argomento da valutare. Infatti, del “naufragio” del progetto precedente, come delle INTENZIONI RIVOLTANTI… “come un calzino” della nuova proprietà,che nessuno conosce, l’articolo cita testualmente: “Il punto fermo è che al Comune di Pietra Ligure l’operazione «PIACE MOLTO, anche se è diventata un’altra cosa rispetto all’inizio». Lo afferma il sindaco della cittadina marina (9 mila abitanti che in estate diventano 60 mila) Luigi De Vincenzi, già vice presidente per il Pd del consiglio della Regione Liguria…“.
L’articolo si lascia andare, poi, ad una lode sperticata nei confronti del Sindaco Luigi De Vincenzi così definito, testualmente: “…lo stesso De Vincenzi è un imprenditore dell’accoglienza turistica con una particolare sensibilità rispetto ad opere ed investimenti capaci di imprimere uno slancio deciso alla sua realtà di riviera che, nell’area dismessa in questione, si presentava problematica: gli ex cantieri Rodriquez.”
Da ciò prendiamo atto di due cose che non sapevamo: che De Vincenzi non è, come sapevamo e pensavamo, un geometra comunale in pensione, ma un imprenditore turistico e che, in quanto tale, rappresenterebbe “l’uomo del destino“: il “solo” in grado di risolvere una problematica come quella dell’ex cantiere navale.
Dallo stesso articolo veniamo a sapere che De Vincenzi ha dal Luglio 2021 contatti con i vertici della nuova proprietà, per i quali, al di là di evasive e sommarie dichiarazioni di pura circostanza ai giornali, NON ne ha mai riferito i contenuti.
Ciononostante, ora veniamo a sapere da un organo d’informazione di Bergamo (e per puro caso) che:”…
al Comune di Pietra Ligure l’operazione «piace molto, anche se è diventata un’altra cosa rispetto all’inizio“.
Al ….Comune di Pietra Ligure…??? ….L’operazione piace molto…???
E come può “l’operazione” piacere molto al Comune, visto che, valendoci dei nostri poteri di controllo come consiglieri comunali abbiamo richiesto all’ufficio tecnico del Comune quali atti progettuali della nuova proprietà siano stati depositati e ci è stata data questa risposta , testualmente: “
Al momento NON risulta depositata agli atti del Comune alcuna nuova progettazione concernente l’area dell’ex cantiere navale“….????
COME PUÒ PIACERE MOLTO AL COMUNE UNA PROGETTAZIONE CHE IN COMUNE NON HANNO MAI VISTO PERCHÉ NON C’È??? Perché NON ESISTE…?
Forse piace SOLTANTO al Sindaco De Vincenzi che, a quanto pare, tratta della questione, dal 2021, IN SEGRETO assoluto, lasciandone completamente al di fuori sia il Consiglio comunale che tutta la città.
Se dice che il progetto “gli piace“, vuol dire che lo conosce e se lo conosce, e a quanto pare lo conosce “bene“!
DOV’È IL PROGETTO? SE L’È TENUTO LUI IN UN CASSETTO?
De Vincenzi, pur essendo Sindaco e responsabile dell’Edilizia, NON È UN MONARCA ASSOLUTO che può fare quello che vuole! Specialmente con documenti riguardanti argomenti FONDAMENTALI per il futuro della città…!
Perché in 5 anni di questo “nuovo” progetto che “gli piace molto“, non ha MAI voluto parlarne al Consiglio comunale ed alla sua città? Ed ha trattato tutto in segreto?
Approfondiremo la questione nella prossima puntata.
Mario Carrara, consigliere comunale di opposizione
22/2/2024