Tiziana ha vissuto un’esistenza difficile, ma sapeva essere positiva e sorridere, gioiosa, soprattutto tenace, combattente. Non si arrendeva facilmente. Innamorata della sua Monesi e della proprietà che in parte aveva ereditato da Terenzio Toscano ed in parte acquistata dal fratello Enrico che trascorre la sua solitaria terza età ad Alassio e che scelto di vendere, a Piaggia, anche la casa di famiglia, ereditata dal padre.
di Luciano Corrado
Tiziana non c’è più, ha lasciato nello sgomento i suoi 1404 amici di Facebook e un vuoto incolmabile al suo amato compagno (‘fidanzata ufficialmente’ annotava sui social). Ha gettato nello sconforto la sua adoratissima figlia Monia, alla quale andrà un’eredità ‘famosa’ ma soffocata da decenni di tante difficoltà e perché no, latenti insidie. E’ vero che le amiche e gli amici più vicini sapevano che Tiziana stava lottando e non si rassegnava a perdere quella che è stata l’ultima devastante sfida della sua vita, la salute.
Trucioli.it, con il suo cronista montanaro e mendaighino, non ha mai dimenticato di sostenere Tiziana nelle sue battaglie, già quando era una laboriosa esercente e pubblico amministratore di Briga Alta, a Piaggia, e coltivava tanti sogni in gran parte sfumati. Uno per tutti, l’articolo del 5 settembre 2013, titolato: Briga Alta, allarme ‘serpenti’. La vice sindaco si dimette e va ad abitare a Pieve di Teco con 1069 visualizzazioni.
L’ultimo articolo del 15 giugno 2023 ( ‘La ‘regina’ di Monesi (Triora) detta le condizioni per vendere. E ha rifiutato 2,5 mln da una banca cuneese che comprava) l’aveva invece contrariata, come ci disse con la sua abituale franchezza (pur essendo brava in diplomazia) incontrandola in un negozio di Pieve di Teco. Era la prima volta che ci trovavamo in disaccordo, almeno su alcuni aspetti della lentocrazia che aveva colpito Monesi di Triora. Tanto decantata, ma altrettanto vittima di politici esperti in promesse e non solo. Meglio essere schietti e sinceri che ‘criticare dietro le spalle’. Conoscevamo, almeno in parte, le difficoltà che aveva incontrato e continuavano ad opprimerla. Aveva pure cambiato più di un avvocato. Sapeva ascoltare e riflettere. Sapeva decidere e non si pentiva. Non voleva essere tacciata come ambientalista talebana, ma orgogliosa di difendere la sua proprietà da chi dimostrava di non volerla rispettare nella sua integrità e potenzialità. Ora tutti a chiedersi che ne sarà della montagna di Monesi. Tiziana aveva già preso accordi con gli abituali pastori ai quali affittava i pascoli. Quale sorte avrà la trattativa con la Provincia del presidente’del fare’ Scajola, decisionista per antonomasia ? Tutto subirà un rallentamento oppure potrebbe arrivare l’accordo con la proprietà e dare accelerazione ad una soluzione definitiva tanto auspicata ?
Tiziana, al di là della retorica, merita di non essere dimenticata in fretta, facendo tesoro dei suoi principi. Ha perlomeno contribuito a salvare Monesi da uno non scontato assalto di ‘approfittatori’ e non certo nella veste di benefattori. Ci uniamo al sincero dolore di quanti l’hanno rispettata, le sono rimasti vicini con solidarietà. Hanno gioito nei momenti felici della vita, hanno sofferto nei momenti tristi, hanno conservato nostalgici ricordi. Tiziana, dalla volta celeste, saprà anche perdonare chi le aveva remato contro. (Luciano Corrado)
OTTIMO ARTICOLO DE ‘LA VOCE DI IMPERIA’ A FIRMA DELL’EX CORRISPONDENTE DEL SECOLO XIX PER LA VALLE ARROSCIA, L’INSEGNANTE IN PENSIONE INO GAZO –
Un pezzo della storia di Monesi se ne è andato. Un pezzo importante, la scomparsa, a 67 anni, di Tiziana Sabato, una donna che, in quella terra e proprio in quella valle, aveva trascorso praticamente tutta la sua esistenza.
Con un dolore sofferto nel vedere la “sua” Monesi in un inarrestabile declino nell’apparente disinteresse generale, lei che gridava al mondo la sua sofferenza e la vergogna per una località turistica, e sciistica in particolare, abbandonata dopo aver vissuto anni di successi e glorie, di vita sull’altare e di colpevoli assenze. Un amore, però, non soltanto testimoniato a parole, gridato inutilmente ai quattro venti.
Un amore dimostrato concretamente. Non soltanto gestendo per 28 anni, si può dire con eroica resistenza, il negozio-bar di Briga Alta dove era stata vice-sindaco ma quattro anni fa, prima di andarsene in pochi mesi a causa di una grave malattia, si potrebbe dire con una fretta ingiusta, Tiziana era divenuta unica proprietaria dei terreni dove sono ubicati la nuova seggiovia e gli impianti sciistici.
Aveva acquisito, infatti, il restante 50 per cento dei 760 ettari situati nei territori dei comuni di Triora e Briga Alta diventando la titolare della più estesa proprietà privata di tutta la Liguria.
Non si trattava soltanto di un’acquisizione importante forse dal punto di vista finanziario ma anche per il futuro di Monesi. Infatti, i proprietari precedenti (i fratelli Toscano)
non erano mai riusciti a concludere un accordo con la Provincia di Imperia per quanto riguardava l’utilizzo pubblico degli impianti insistenti sui loro terreni mentre, dopo il passaggio ad altra proprietà poteva far supporre che Monesi potesse rinascere. Adesso c’è da sperare che la figlia di Tiziana, Monia, presumibile sua erede, voglia realizzare il sogno di sua madre. Allora vedremo Tiziana sorridere beata sugli scoscesi pendii innevati a valle del Redentore. Il funerale di Tiziana Sabato è fissato per domani, martedì 13 febbraio, alle ore 15 nella Collegiata di San Giovanni a Pieve di Teco.