L’allarme sarebbe giunto – impattante – il giorno appresso. In uno scenario iniziato 24 ore prima con la elettricità: una semplice scossa, preparazione al colpo micidiale presentatosi inaspettatamente con la bolletta del gas a prosciugare portafogli pressochè vuoti.
di Sergio Ravera
Il tutto rappresentato da una corsa che accomuna operatori di energia in Italia e Governo centrale, mero scambio di cortesie tra incrementi di costi aziendali e uno Stato che risponde con l’aumento sensibilissimo delle imposte.
Premessa che, in verità, non intende aprire contestazioni peraltro inutili; semplicemente certificare oggi – e a futura memoria – la difficile situazione che da tempo sta coinvolgendo quella che fu la media borghesia italiana assieme a trend di sopravvivenza per milioni di compatrioti.
Potremmo significare della fase delicata che sta attraversando l’Italia da oltre 35 anni, orba di qualsiasi cultura politica, preludio nel tempo ad un regime di perenne emergenza, con denaro pubblico che non produce ricchezza vanificata nondimeno in operazioni evanescenti, lungi da proposte di qualsiasi politica industriale, per non parlare di un Welfare discutibilmente contrassegnato, tra l’altro, da riduzioni nel tempo della spesa sanitaria oramai sull’orlo di un vero e proprio disastro. Certo, la lotta all’evasione porta timori di sovvertimenti in partiti stretti tra elezioni europee ed americane, mentre nell’Est Europa e sulle sponde del Mediterraneo e del Mar Rosso ci stiamo giocando ulteriori gravissime strette negli scambi con l’estero.
Periodo estremamente rischioso quanto rovinoso, contrassegnato da un malessere crescente. Da una sfiducia nelle istituzioni, nella loro incapacità di affrontare temi centrali quali il rafforzamento del sistema produttivo e il capitolo stesso dell’innovazione. Tra l’altro, in queste ultime settimane, già personalmente esacerbato da ricordi del secondo conflitto mondiale, proposti in precedenti settimane dalla Tv pubblica partendo dalla trasmissione della fiction: “La Storia”. La cui trama si snoda tra persecuzioni razziali, rovine di città, penuria di generi alimentari.
Tra la popolazione, oggi, si sta innestando un timore antico giammai sopito: la paura di conflitti che generano carestie e prima ancora corsa ai prezzi.
A scontare certe pazzie sarà una volta di più la componente debole della società: in particolare, ingenti strati di popolazione, con pensionati e lavoratori dipendenti in prima linea rigenerando negative ripercussioni su medie e grandi imprese, mentre esercizi commerciali e laboratori artigianali, lo stesso turismo nostrano con le nuove bollette potrebbero subire i rischi maggiori. Assommandosi, dunque, altre categorie, fondamentali nello stesso contesto occupazionale, oltre alle già discusse posizioni di stabilimenti balneari e di taxi. Una sfida pesante, a largo raggio che coinvolgerebbe in prima istanza aree economiche in crisi da anni.
Che, poi, per certi contribuenti italiani gli allarmi non cessino mai, ecco manifestarsi la sorpresa inaspettata: penali per recesso anticipato dei contratti di fornitura di energia elettrica e di gas naturale – doppia improvvisata – a far data inizio 2024. Esattamente dal 1° gennaio dell’anno appena iniziato, i fornitori inclusi in fattura potranno imporre una penale per recesso anticipato della tariffa concordata nel contratto. Sconcertante, infine, la sorpresa di una delibera Arera che riporta in merito la data del 6 giugno 2023.
Sergio Ravera
2/DALLA REGIONE LIGURIA – ECONOMIA: ARTIGIANATO IN CRESCITA PER IL QUARTO ANNO CONSECUTIVO. ASSESSORE ALESSIO PIANA: “SIAMO I PRIMI DEL NORD OVEST. AL LAVORO PER RIAPRIRE GARANZIA ARTIGIANATO LIGURIA”
GENOVA. L’artigianato si conferma nel 2023 pilastro dell’economia ligure, con 146 imprese in più rispetto al 2022 e un trend di crescita (+0,34%) tra iscrizioni (2.967) e cessazioni (2.821) in linea con la media nazionale (+0,35%). Numeri che fanno della Liguria la prima regione del Nord-Ovest per incremento percentuale. È quanto emerge dal quadro delineato dall’Ufficio studi di Confartigianato Liguria sugli ultimi dati Infocamere-Movimprese relativi alla demografia dell’artigianato, per un totale di 43.074 micro-imprese presenti in regione.
“Per il quarto anno consecutivo l’artigianato in Liguria continua a crescere, con numeri in linea alla media nazionale e superiori alla macroregione del Nord-Ovest – evidenzia l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana -. Un segnale che dimostra, pur in un quadro economico di grande fragilità e volatilità, la vitalità di un settore che, oltre a incarnare i valori della nostra tradizione, si conferma pilastro della nostra economia”.
“Come Regione Liguria abbiamo fortemente sostenuto il comparto con strumenti innovativi e dedicati all’accesso al credito agevolato – aggiunge l’assessore Alessio Piana -. In particolare, con Garanzia Artigianato Liguria nel solo 2023 abbiamo sostenuto 694 imprese artigiane, erogando contributi per più di 11 milioni di euro. Opportunità che siamo pronti a riaprire nei prossimi mesi” aggiunge l’assessore.
3/ SVILUPPO ECONOMICO: REGIONE PRONTA AD ATTIVARE 13 MILIONI PER LE IMPRESE DA QUI A MARZO. ASSESSORE ALESSIO PIANA: “SOSTENIAMO LA COMPETITIVITÀ DEL TESSUTO ECONOMICO”
GENOVA. Tredici milioni in favore delle imprese interessate a realizzare investimenti negli ambiti dell’economia circolare, dell’efficientamento energetico, della modernizzazione del sistema della logistica delle merci e dello sviluppo di competenze. È a quanto ammontano complessivamente le quattro misure del PR FESR 2021-2027 presentate da Regione Liguria alle imprese, con la collaborazione del Sistema Camerale e Filse, al Palazzo della Borsa di Genova.
“Un momento di illustrazione e confronto importante con il tessuto economico ligure per fare il punto della situazione sugli strumenti a disposizione delle imprese da qui a marzo – spiega l’assessore regionale allo Sviluppo economico Alessio Piana -. Risorse importanti, concesse in gran parte a fondo perduto, con cui continueremo a sostenere la competitività delle imprese nell’ottica di una crescita sostenibile ambientalmente, economicamente e socialmente”.
“In particolare – aggiunge l’assessore Alessio Piana -, indirizzeremo 10 milioni per l’efficientamento energetico delle attività economiche. Una soluzione concreta per ridurre da un lato le emissioni e per contenere dall’altro i costi energetici. Un milione è destinato alla cosiddetta ‘economia circolare’, strada attraverso cui intendiamo accompagnare le imprese ad un uso più razionale delle materie prime e degli scarti di lavorazione. Un altro milione lo abbiamo destinato allo sviluppo delle competenze aziendali, con incentivi utili ad individuare profili altamente qualificati ed innovativi per fronteggiare le nuove sfide e i processi della transizione industriale. E infine, per primi in Italia, abbiamo dedicato un bando da un milione di euro interamente dedicato all’innovazione e alla digitalizzazione della filiera dei trasporti e della logistica”.
“In questo settennato – sottolinea il presidente della Camera di Commercio Luigi Attanasio – il Programma Operativo Regionale FESR ha una dotazione ancora più rilevante, con la maggior parte delle risorse convogliate su azioni in grado di stimolare l’ammodernamento, l’innovazione e lo sviluppo sostenibile delle PMI. Mi piace sottolineare anche la novità assoluta della logistica, comparto strategico per l’economia di Genova e della Liguria, le cui piccole e medie imprese hanno per la prima volta l’occasione di sfruttare risorse UE per modernizzarsi e digitalizzarsi”.
BANDO “INNOVAZIONE E DIGITALIZZAZIONE DELLA LOGISTICA”
È aperto da ieri, 29 gennaio, sullo sportello ‘Bandi On Line’ di Filse il bando regionale da un milione di euro, a valere sull’azione 1.3.7 del PR FESR 2021-2027, in favore dell’innovazione e della digitalizzazione della logistica. Un’opportunità che consente alle micro, piccole e medie imprese del settore di accedere a contributi a fondo perduto al 50% degli investimenti compiuti per innovare e automatizzare il processo logistico. Rientrano tra le spese ammissibili: attrezzature, impianti, componenti, sistemi, programmi informatici, software dedicati alla gestione, controllo e programmazione del processo logistico (max contributo concedibile a fondo perduto: 300 mila euro; investimento minimo: 10 mila euro).
BANDO “COMPETENZE PROFESSIONALI”
Attivo dal 14 febbraio al 15 marzo, invece, il bando da un milione di euro, rientrante nell’azione 1.4.1 del PR FESR 2021-2027, per accrescere le competenze aziendali interne tramite l’introduzione di nuove professionalità, la formazione altamente tecnologica e percorsi di aggiornamento. L’agevolazione regionale consiste in un contributo a fondo perduto che può raggiungere in alcuni casi il 90% delle spese effettuate. Rientrano tra le spese ammissibili: percorsi formativi o servizi specialistici, processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale, processi di trasformazione “green” (max contributo concedibile: 40 mila euro; investimento minimo: 10 mila euro).
BANDO “ECONOMIA CIRCOLARE”
Attivo dal 16 febbraio al 17 marzo 2024 il terzo bando regionale in favore delle imprese che intendono convertire l’attività da un approccio lineare a uno circolare. Lo strumento, rientrante nell’azione 2.6.1 del PR FESR 2021-2027, ha la disponibilità economica di un milione di euro e prevede agevolazioni a fondo perduto all’80% dell’investimento (90% per attività dell’entroterra) per interventi utili a re-immettere nella catena del valore materie prime inutilizzate e far sì che non diventino rifiuti. Rientrano tra le spese ammissibili: l’acquisto di prestazioni consulenziali, software, brevetti, licenze e know-how (max contributo concedibile a fondo perduto: 40 mila euro; investimento minimo: 5 mila euro).
BANDO “EFFICIENTAMENTO ENERGETICO”
Dal 16 al 29 febbraio le imprese potranno mandare la propria candidatura, accedendo alla sezione ‘Bandi On Line’ di Filse, al bando regionale da 10 milioni di euro a supporto degli investimenti in efficientamento energetico. La misura, inserita nell’ambito dell’azione 2.1.2 del PR FESR 2021-2027, prevede la riduzione almeno del 30% delle attuali emissioni inquinanti degli stabilimenti. E combina per le micro, piccole e medie imprese strumenti agevolativi come il fondo perduto (a copertura del 43% dell’investimento), il finanziamento a tasso agevolato (a copertura del 45% dell’investimento) e l’abbattimento dei costi di garanzia. Mentre per le grandi imprese l’agevolazione è limitata al prestito a tasso particolarmente vantaggioso a copertura massima dell’80% dell’investimento. Rientrano tra le spese ammissibili: la riqualificazione energetica degli immobili, la riqualificazione energetica degli impianti produttivi per aumentare l’efficacia delle misure di efficienza energetica e limitare il consumo di energia, la sostituzione degli impianti e dei macchinari con nuovi e più efficienti (investimento minimo per le microimprese è di 20 mila euro, 100 mila euro per le piccole, medie e grandi imprese).
4/RIGENERAZIONE URBANA E PROTEZIONE CIVILE, OLTRE 315 MILIONI DI EURO STANZIATI SU TUTTO IL TERRITORIO. PRESIDENTE TOTI: “LA LIGURIA CAMBIA VOLTO, DA LUNI A VENTIMIGLIA”
GENOVA. Sono oltre 315 i milioni stanziati negli ultimi anni, tra fondi regionali e statali, per finanziare i più importanti progetti di rigenerazione urbana, difesa del suolo e protezione civile in Liguria. Tra gli interventi più rilevanti, gli interventi strutturali finanziati dal Dipartimento di Protezione civile nazionale in seguito all’ondata di maltempo e alla mareggiata di fine ottobre 2018, realizzati in tutte le province liguri sia per far fronte ai danni che per aumentare la resilienza del territorio, e i progetti di riqualificazione urbana ‘Pinqua’, pensati per cambiare il volto di alcune aree nei Comuni di Sarzana, Genova e Sanremo.
“Si tratta di un pacchetto di investimenti senza precedenti in Liguria – dichiara il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – capace di coinvolgere tutta la nostra regione sia dal punto di vista urbanistico che di protezione civile, con l’obiettivo di restituire ai cittadini da Ventimiglia a Sarzana un territorio riqualificato, più vivibile e anche sicuro”.
Nel campo dell’urbanistica “grazie ai fondi ottenuti per i progetti ‘Pinqua’ e al contributo di tanti privati cambieremo il volto di tre zone degradate di Sanremo, Genova e Sarzana – sottolinea il governatore – restituendo ai cittadini e alle aziende nuovi spazi di lavoro, aggregazione e svago. Tre progetti ambiziosi, già appaltati, con i cantieri in partenza nei prossimi mesi e pronti a vedere la luce entro il 2025. Un vero e proprio ‘Piano Marshall’, insomma, che ci sta aiutando a costruire una Liguria più sicura e accogliente, cambiandole volto in meglio da Luni a Ventimiglia”.
Per quanto riguarda gli interventi di protezione civile e difesa del suolo “dopo la terribile mareggiata del 2018 abbiamo messo in campo una task force – prosegue Toti – che, con una capacità progettuale straordinaria, è stata in grado di ottenere da Roma tutte le risorse necessarie a coprire il 100% dei danni e a ripristinare le ferite subite dal territorio, come dimostrano ad esempio le ricostruzioni dei porti di Rapallo e Santa Margherita a tempi di record. Allo stesso tempo sono stati realizzati interventi strutturali di ampio respiro per tutelare la sicurezza e arginare fenomeni negativi come l’erosione delle coste, come è stato fatto ad esempio a Imperia, Alassio, Riomaggiore, Chiavari e in tante altre località”.
RIGENERAZIONE URBANA – PROGETTI ‘PINQUA’
Il dicembre 2023 ha visto l’aggiudicazione dei fondi Pinqua (Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare) per la Liguria, per un investimento di oltre 67 milioni e 530mila euro tra fondi Pnrr, privati e regionali. Tre i progetti finanziati: l’area Pigna di Sanremo, un investimento di oltre 16 milioni di euro (ai quali si aggiungeranno 13,5 milioni di risorse private) per riqualificare e rigenerare il centro storico sanremese; l’area di Marinella di Sarzana (15 milioni di euro) che prevede la realizzazione di quaranta alloggi di edilizia residenziale, spazi pubblici per uffici, attività artigianali e commerciali, rifacimento di strade, acquedotti, illuminazione pubblica, rinnovamento del litorale con un nuovo lungomare e una scuola totalmente riqualificata; infine, l’area ex Begato, un investimento di 15 milioni di euro che prevedere il recupero del quartiere Diamante, la realizzazione di tre nuove palazzine ad alta efficienza energetica per un totale di 60 nuovi appartamenti, di spazi verdi e servizi.
A inizio 2024 sono stati avviati i primi lavori dei maxiprogetti Pinqua che cambieranno letteralmente il volto a tre quartieri: la Pigna di Sanremo, Begato a Genova e Marinella di Sarzana. Un investimento complessivo, tra Pnrr e altri fondi, da oltre 67 milioni di euro che dovrà essere concluso entro il secondo trimestre del 2026. Da un lato verranno rifatte piazze, vie, edifici storici dall’altra saranno messi a disposizione, in totale, oltre 120 alloggi, tra edilizia residenziale pubblica e sociale, moderni, sicuri e rinnovati. Tali risorse si aggiungeranno alla grande opera di rigenerazione urbana portata avanti dal 2021 a oggi con 116 interventi, già conclusi o in corso, sul territorio ligure per un investimento complessivo da 28 milioni di euro che verrà ampliato con ulteriori 8,2 milioni già inseriti nel Programma regionale per il 2024.
“Regione Liguria ha fatto un lavoro straordinario per rispettare i tempi imposti dal Pnrr e assegnare, entro dicembre 2023, gli appalti dei tre progetti Pinqua destinati a rivoluzionare quartieri di altrettante città importanti – dichiara l’assessore all’Urbanistica e all’Edilizia Residenziale Pubblica Marco Scajola -. Restituiremo vita a luoghi dimenticati, lasciati nel degrado per troppo tempo e offriremo case migliori, all’avanguardia, per chi ne ha bisogno. A questi tre maxiprogetti di, storici per la Liguria, affianchiamo il Programma triennale di rigenerazione urbana che porterà all’apertura di nuovi cantieri nel 2024 implementando il lavoro straordinario già messo in atto in questi anni con 116 interventi per oltre 28 milioni di euro di investimenti. Lavoro riconosciuto a livello nazionale come modello di sviluppo dei territori dalla costa ai piccoli borghi dell’entroterra”.
Oltre ai progetti Pinqua nel 2024 proseguiranno gli investimenti sull’edilizia popolare attraverso i fondi Pnrr di ‘Sicuro, verde e sociale’, con circa 35 milioni da spendere entro il 2026, e quelli legati al Fsc (Fondo Sviluppo e Coesione) con 22,5 milioni complessivi fino al 2025. “L’obiettivo è quello di aumentare sia il numero, sia la qualità degli alloggi – continua l’assessore Scajola – ribadendo comunque la necessità di un piano straordinario da parte del Governo per soddisfare la richiesta, purtroppo, crescente. Oltre alle risorse già stanziate abbiamo recuperato 1,5 milioni dal ministero dell’Interno che siamo pronti a investire sul territorio. In tema di edilizia residenziale stiamo reperendo più risorse possibili e portando continuamente la nostra voce ai tavoli nazionali per mettere in atto un’azione complessiva che non si vedeva da decenni”. Tra le opere di manutenzione previste nel 2024 vi saranno inoltre 2,6 milioni per interventi di ripascimento, accessibilità e sicurezza delle spiagge libere. Le domande, per avere accesso ai fondi, devono essere presentate dai Comuni entro il 31 gennaio.
PROTEZIONE CIVILE E DIFESA DEL SUOLO
Per quanto riguarda i fondi stanziati dal Dipartimento di Protezione Civile Nazionale per far fronte ai danni causati dalla mareggiata del 29 e 30 ottobre 2018, gli investimenti sono stati divisi in tre tranche annuali (2019, 2020, 2021) e hanno permesso di finanziare centinaia di interventi di messa in sicurezza del territorio costiero in oltre 50 Comuni, per un totale di oltre 350 milioni euro. Di questi, 150 interventi, i più rilevanti in termini di investimenti e complessità dei lavori per un totale di 154 milioni di euro, sono stati istruiti dal Settore Ecosistema Costiero e Acque di Regione Liguria, la struttura competente per l’approvazione tecnica delle opere marittime e l’autorizzazione ambientale per verificare la compatibilità degli interventi in relazione alla tutela dell’ambiente marino. L’esecuzione dei lavori è di competenza dei singoli Comuni.
“In questi anni abbiamo seguito lo sviluppo di centinaia di interventi, in tutta la Liguria, rimanendo a fianco dei Comuni per aiutarli a gestire cifre spesso superiori al milione di euro e a portare a termini progetti complessi – commenta l’assessore alla Difesa del Suolo Giacomo Giampedrone – Alla base di questo vasto piano c’è una visione di mitigazione del rischio idrogeologico, con un lavoro di messa in sicurezza a 360 gradi, orientata non solo al ripristino del danno ma anche alla prevenzione. Ne è testimone la reazione del territorio costiero davanti alle mareggiate, anche molto violente, che ci hanno colpiti nel 2023: i danni sono stati molto limitati rispetto al passato proprio agli investimenti fatti in questi ultimi anni. Un progetto ambizioso – conclude l’assessore – portato avanti grazie agli investimenti del Governo, che in molti casi sono stati affiancati da ulteriori stanziamenti della Regione per dare una risposta ancora più completa alle esigenze dei comuni e realizzare opere ancora più in grado di proteggere le coste da eventi meteo avversi”.