Alla direzione di Trucioli.it. “Sono Franca Nattero e vorrei segnalarvi quanto non avete riportato a proposito dei dehors di Albenga nel corpo dell’interessante articolo scritto dall’Osservatorio pubblico del 18 gennaio scorso (vedi……) e che tutti i cittadini ingauni dovrebbero leggere (ognuno ha la sua opinione e conoscenza) per essere informati. Ovvero avete ignorato un comunicato stampa del Comune sui dehors stessi che ho letto sui social. Tenere conto che le elezioni comunali si avvicinano”.
“Il nostro ministro Matteo Salvini (il suo unico lavoro è da sempre la politica come professione), con il nuovo anno, ha ridotto del 4,5 per cento il canone annuale delle concessioni balneari. Peraltro già molto ridotto -rispetto alla Spagna e Francia- e che frutta allo Stato 100 milioni, ma soprattutto sono quasi ‘autoesentati’, se non in rare eccezioni, dal rilasciare lo scontrino fiscale Così dalla dichiarazione dei redditi e Irpef regionale e comunale risultano dei ‘poveretti’, guadagnano poco più dei loro bagnini. E l’applicazione della Bolkestein continua ad essere rinviata grazie all’impegno del governo di centro destra. Il valore del giro d’affari degli stabilimenti balneari, complessivamente, è stato stimato intorno ai 15 miliardi di euro, secondo uno studio della società di consulenza Nomisma che viene citato nel report di Legambiente. E la media pagata dai concessionari è di 6.106 euro (dati riferiti dal ministero).
Spesso si dimentica che il governo può vantare i voti da 12 milioni di Italiani e della maggioranza in Parlamento (premiato dalla coalizione), ma 16 milioni hanno votato per altri schieramenti e partiti. Sono dati e non opinioni. Spero comunque che il governo Meloni porti a termine il suo mandato. In Italia abbiamo avuto troppi governi che rimanevano in carica con una media di 414 giorni”
Ampliamento dehors. Il Comune di Albenga conferma la consistente riduzione della tariffa suolo pubblico.
L’Amministrazione comunale continua a essere al fianco dei pubblici esercizi e conferma la riduzione del 75% della tariffa per il suolo pubblico per gli ampliamenti ulteriori dei dehors. Per capire bene quanto questa decisione è importante per i titolari di bar e ristoranti occorre fare un passo indietro. Il Comune di Albenga durante il periodo della pandemia (che, lo ricordiamo, aveva arrecato un grosso danno per commercianti e pubblici esercizi che avevano subito dei lunghi periodi di chiusura per poi riprendere – a poco a poco – la propria attività, ma seguendo ferree regole relative a distanziamento) aveva anticipato la disposizione, poi adottata dal Governo.
Il sindaco Riccardo Tomatis aveva deciso di concedere l’ampliamento di occupazione di suolo pubblico anche in aree non prettamente prospicienti l’attività e di applicare a essa una riduzione della tariffa pari al 75%. Terminata la pandemia, mentre molti Comuni hanno riportato le tariffe alla “normalità” o non hanno più permesso gli ampliamenti, Albenga ha deciso di fare un passo in più.
È stata recepito nel regolamento comunale la possibilità di ampliare l’occupazione di suolo pubblico anche in aree non direttamente prospicienti l’attività (nel rispetto della sicurezza stradale e previo accordo con i titolari delle attività vicine) e, inoltre, è stata riconfermata negli anni la tariffa ridotta.
L’assessore al bilancio Silvia Pelosi e l’assessore al Commercio Mauro Vannucci affermano: Come Amministrazione
abbiamo sempre cercato di andare incontro alle attività commerciali e ai pubblici esercizi. In questi anni non abbiamo mai aumentato la tariffa per l’occupazione di suolo pubblico ed anzi abbiamo deciso di mantenere anche la riduzione del 75% del canone per il suo ampliamento, così come faremo anche per il 2024. Abbiamo inoltre modificato il regolamento comunale mettendo a regime l’ordinanza del sindaco per concedere gli ulteriori ampliamenti dei dehors. L’attenzione rivolta ai cittadini, alle loro esigenze e a chi ha una attività, continua insomma ad essere alta perché riteniamo che la direzione giusta per rendere Albenga sempre più bella e attraente per i cittadini e per i visitatori, è quella di puntare su una piena sinergia tra pubblico e privato”.
Il sindaco Riccardo Tomatis afferma: “Nonostante la situazione economicamente complicata che stiamo vivendo abbiamo deciso di continuare ad andare incontro ai pubblici esercizi. Oltre a mantenere invariata la tariffa ordinaria per l’occupazione di suolo pubblico continuiamo a far pagare solo il 25 % per l’occupazione aggiuntiva. Abbiamo inoltre recepito nel nostro regolamento comunale le condizioni più favorevoli di ampliamento previste al tempo del Covid.
STRALCIO DI QUANTO RIPORTATO DALL’OSSERVATORIO PUBBLICO -…….”Per di più, al ciclico vuoto urbano delle seconde case fa da contraltare il pieno costante dato dall’esproprio di spazi pubblici di convivenza: nel Centro storico si offre la socialità fittizia e a pagamento della ristorazione uniformata e diffusa, che azzera le attività artigianali tradizionali, sostituendone la funzione vitale con dehors che invadono vie e piazze tutto l’anno. Lo spazio di incontro e gioco cede a quello di consumo: altro che figgeu e caruggi! L’incultura che si attua, concreta e specifica, è questa: gentrificazione spersonalizzante, privatizzazione forzata del pubblico, monetizzazione di ciò che non dovrebbe essere monetizzabile. È il rovesciamento dell’art.9 della Costituzione; programma vasto, ma purtroppo assai condiviso”.