Mally Mamberto non c’è più. Ovvero Maria Giovanna, ma tutti la chiamavano con il <surname>, come direbbero gli inglesi, ha raggiunto in cielo i suoi cari fratelli. Che erano Mimmo (Giacomo), Igo (Giorgio) e la sorella Aki (Enrica). L’unico titolare dell’azienda rimasto è il fratello Agostino, detto Tino.
di Pier Paolo Cervone
E’ stata salutata l’ultima volta martedì pomeriggio, nella basilica di San Niccolò a Pietra Ligure, dal marito, Alberto Zanolla, i figli Carlo e Paola, parenti, amici e da una grande folla.
Mally aveva 81 anni. E se lo meritava questo saluto. E’ stata una manager cocciuta e grande esperta del settore, convinta sempre del risultato, come gli aveva insegnato il caro papà, che era stato dirigente dell’Azienda di soggiorno e turismo di Finale Ligure. A volte spigolosa, ma sempre risoluta e in cerca del risultato. Indimenticabili, in ufficio e durante una kermesse, tra un drink e l’altro, gli scontri verbali tra lei e Mimmo. Litigavano, ma si volevano bene.
Come dice il nipote, Carletto, figlio di Tino, fratello di Mally, consigliere comunale a Finale, grande esploratore del mondo e, a sua volta, organizzatore di viaggi: <Della zia ho tantissimi ricordi, tutti belli. E’ stata una persona molto forte che, assieme ai suoi fratelli, ha saputo tenere una famiglia numerosa molto, molto unita.Una grandissima imprenditrice che ha portato il nome di Finale, Pietra e di tutta la Riviera Ligure in tutto il mondo. Per Mally la famiglia era tutto, e le persone che per anni hanno lavorato e lavorano nella Mamberto, le ha sempre considerate parte di essa. Era stimata e rispettata dai direttori dei colossi del turismo della Germania e del Nord Europa, e di fatto la Mamberto Viaggi rappresentava e rappresenta tutt’ora queste grosse aziende sul nostro territorio. Era sempre sorridente e positiva, ed era come avesse sempre la soluzione in tasca per ogni cosa.Un esempio per noi nipoti, e per chi, in quegli anni, ha intrapreso la strada del turismo. Un modo di vivere e di lavorare che coinvolgeva chiunque le gravitasse intorno. Personalmente, da imprenditore turistico, spero di raggiungere anche solo una piccolissima parte degli obbiettivi e delle soddisfazioni che questa grande donna è riuscita con merito a raggiungere. Mally, Aki, Igo, Mimmo e Tino erano fratelli che formavano una squadra perfetta, una macchina da guerra nel mondo del turismo. Allo stesso tempo hanno saputo crescere una famiglia con i principi e i valori dell’onestà, del rispetto e della buona educazione>.
Memorabili, a Milano, Pietra, Finale, oppure in giro per l’Europa durante workshop, gli scontri tra lei e Mimmo. Si volevano bene, ma a volte avevano idee diverse. Lei era una donna forte, reagiva sempre, ed andava avanti per la sua strada. Ha anche saputo tenere unita una grande famiglia. Sempre sorridente, aveva la soluzione in tasca per ogni cosa. <E’ stata un esempio – aggiunge Carletto – per noi nipoti. E per tutti quelli che hanno intrapreso la strada del turismo. Sempre sorridente e positiva è stata un esempio per noi nipoti e per chi, in quegli anni, aveva percorso la strada del turismo. Un modo di vivere e di lavorare che coinvolgeva chiunque le gravitasse intorno. Spero di raggiungere una piccolissima parte degli obiettivi che aveva ottenuto lei>.
Eh sì: tutti insieme Mally, Igo, Mimmo, Aki e Tino hanno formato una squadra perfetta e in tutte le loro famiglie c’erano onestà, rispetto e buona educazione. Della zia i nipoti e i figli hanno tantissimi ricordi, una persona molto forte che, assieme ai suoi fratelli, ha saputo tenere una famiglia numerosa molto, molto unita.
Grande imprenditrice, ha portato il nome di Finale, Pietra e di tutta la Riviera Ligure in ogni parte del mondo. Per Mally, la famiglia era tutto. Le persone che da anni hanno lavorato, e tuttora, lavorano nell’azienda, le ha sempre considerate parte integranti.
Era stimata e rispettata dai direttori dei colossi del turismo della Germania e del Nord Europa. Di fatto, la società Mamberto Viaggi rappresentava e rappresenta queste grandi aziende sul nostro territorio.
Mally era sempre sorridente e positiva. Era come avesse sempre la soluzione in tasca per ogni cosa. Un esempio per tutti, parenti e amici, noi nipoti, per chi, in quegli anni, ha intrapreso la strada del turismo. Un modo di vivere e di lavorare che coinvolgeva chiunque le gravitasse intorno.
Ancora Carletto Mamberto: “Personalmente, da imprenditore turistico, spero di raggiungere anche solo una piccolissima parte degli obbiettivi e delle soddisfazioni che questa grande donna è riuscita con merito a raggiungere. Con i fratelli formava una squadra perfetta>.
Mally, Igo, Mimmo, Aki e Tino facevano squadra, una macchina da guerra nel mondo del turismo. Allo stesso tempo hanno saputo crescere una famiglia con i principi e i valori dell’onestà, del rispetto e della buona educazione. Lei che ha fatto conoscere il nome di Finale e Pietra Ligure in tutto il mondo. I colossi delle vacanze della Germania e del Nord Europa la stimavano. Addio Signora del turismo.
Pier Paolo Cervone
(già sindaco di Finale Ligure, scrittore e giornalista)