Spettacolarizzazione e personalizzazione della politica: una tendenza inarrestabile? A chi conviene?
di Antonio Rossello
Spettacolarizzazione e personalizzazione sono due processi che hanno profondamente trasformato la politica negli ultimi decenni. Veicolati dallo sviluppo tecnologico e dalla diffusione dei media di massa, questi processi hanno portato a una crescente importanza dell’immagine e della personalità del leader politico, a scapito del contenuto delle sue idee e proposte.
Il caso di John F. Kennedy- Uno dei primi esempi di spettacolarizzazione della politica è quello di John F. Kennedy, che fu il primo candidato presidenziale americano a comprendere l’importanza dei media di massa per la conquista del consenso. Kennedy si presentò agli elettori come un leader giovane, dinamico e carismatico, e fece un uso massiccio della televisione per trasmettere questo messaggio. I suoi famosi dibattiti contro Richard Nixon, nel 1960, sono un esempio di come la televisione possa essere utilizzata per influenzare l’opinione pubblica.
Il caso di Ross Perot- Un altro esempio di spettacolarizzazione della politica è quello di Ross Perot, che nel 1992 si presentò alle elezioni presidenziali americane come candidato indipendente. Perot era un uomo d’affari miliardario che aveva fatto fortuna nel settore dell’informatica. La sua campagna elettorale fu basata su una comunicazione diretta, attraverso spot televisivi e infomercials. Perot riuscì a ottenere il 19% dei voti, un risultato sorprendente per un candidato indipendente.
Il caso di Forza Italia- In Italia, l’esempio più eclatante di spettacolarizzazione della politica è quello di Forza Italia, il partito fondato da Silvio Berlusconi nel 1994. Berlusconi era un uomo d’affari miliardario (grazie alle operazioni immobiliari) che aveva fatto fortuna anche nel settore dell’intrattenimento. La sua campagna elettorale fu basata su un uso massiccio della televisione, che fu utilizzata per presentare Berlusconi come un leader carismatico e vincente. Forza Italia vinse le elezioni del 1994, aprendo la strada alla cosiddetta Seconda Repubblica.
Il caso di Elly Schlein e Giorgia Meloni- L’annuncio del confronto televisivo tra Elly Schlein e Giorgia Meloni è l’ultimo esempio di come la spettacolarizzazione della politica stia diventando sempre più diffusa anche in Italia. Schlein è la leader del Partito Democratico, mentre Meloni è la Premier e la leader di Fratelli d’Italia. Le due donne rappresentano due posizioni politiche diametralmente opposte, ma il loro confronto è stato presentato dai media come uno show, un evento da non perdere. In un paese dove il 40 % degli aventi diritto al voto non si reca più alle urne in un crescendo costante.
Conseguenze della spettacolarizzazione della politica- La spettacolarizzazione della politica ha una serie di conseguenze negative. In primo luogo, riduce l’importanza del contenuto delle idee e delle proposte politiche. In secondo luogo, favorisce la polarizzazione dell’opinione pubblica, poiché le persone tendono a identificarsi con il leader che incarna le loro idee. In terzo luogo, può portare a una delegittimazione della politica, poiché le persone possono vedere i politici come semplici intrattenitori.
Possibili soluzioni- Per contrastare la spettacolarizzazione della politica è necessario promuovere una comunicazione politica più basata sul contenuto e meno sull’immagine. È necessario anche favorire la partecipazione dei cittadini alla vita politica, in modo che possano avere un ruolo attivo nel processo decisionale.
In particolare, si potrebbe pensare a:
1)Un maggiore accesso dei cittadini alle informazioni politiche, attraverso la diffusione di un’informazione indipendente e di qualità.
2)Un sostegno alla partecipazione dei cittadini alla vita politica, attraverso la promozione di iniziative di democrazia partecipativa.
3)Una riforma dei sistemi elettorali, in modo da incentivare la competizione tra idee e proposte politiche.
Tuttavia, è importante ricordare che la spettacolarizzazione della politica è un fenomeno complesso, che non può essere affrontato con semplici soluzioni. È necessario un impegno da parte di tutti, politici, media e cittadini, per promuovere una politica più partecipativa e basata sul contenuto.
Antonio Rossello