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Masterplan ‘Savona Waterfront di levante’. Ho fatto i complimenti agli architetti Ana Paez e Francesco Vitetta. Ma tanta enfasi, poco succo


Ho assistito alla presentazione e propongo le mie osservazioni e commenti al Masterplan “Savona Waterfront di levante” presentato il 24 novembre 2023.

di Paolo Forzano

Valorizzazione e riqualificazione degli spazi fronte mare, co-pianificazione e sinergia tra gli Enti per assicurare uno sviluppo sostenibile del territorio savonese e delle attività del suo porto.

Questi i temi al centro dell’evento “L’alleanza Porto-Città trasforma il levante” organizzato, oggi, alla Fortezza del Priamar di Savona che ha visto la partecipazione del viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Edoardo Rixi del presidente di Regione Liguria, Giovanni Toti; del sindaco di Savona, Marco Russo; del sindaco di Albissola Marina, Gianluca Nasuti; del commissario straordinario dell’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure Occidentale, Paolo Piacenza; dell’amministratore delegato Aspi, Roberto Tomasi e del Commissario straordinario di governo per l’Aurelia-bis, Matteo Castiglioni.

Il “Masterplan” è stato molto ben realizzato ed esposto pertanto ho fatto i complimenti agli architetti di “oneworks” Ana Paez e Francesco Vitetta che lo hanno realizzato …..ma, un grosso ma! Tanta enfasi, poco succo! Mi vien proprio da dire! Parole, parole, parole!

Questo “masterplan” è stato un passo successivo rispetto a quello del maggio 2017 realizzato dagli architetti 5+1AA e proposto dal Comune di Savona, ANCE, Autorità Portuale di Sistema del Mar Ligure Occidentale.

Poco succo perché si poteva osare di più, offrendo una ciclopedonale seria, bella, larga, da Savona ad Albissola. Una promenade vera, e non un rebigo, un tappullo, un ravatto. Tre termini liguri dialettali, parole bellissime per significato, intraducibili in italiano, ma con le loro sfaccettature linguistiche particolari, che si inseriscono perfettamente anche in Italiano.

Guardiamo le “passeggiate” di Varazze, Noli, Finale, Loano, Vado Ligure, Genova, ecc ecc non sono “budelli” come questa in progetto o come quanto appena realizzato in via Nizza! Da non dimenticare le bellissime passeggiate di Sanremo, o quella lunga e larga di Bordighera.

Sindaco Russo! Per la rinascita di Savona serve assolutamente di più!

Un esempio per me è qualcosa tipo la “promenade des Anglais” larga, pedoni e bici, anche in semplice asfalto rosso, magari anche materiali semplici ma duraturi!

 

Anche una larghezza di 12 metri per la ciclopedonale andrebbe molto bene! LA VOGLIAMO?

Come allargare? In altre zone è più facile, ma dalla Torretta alle Funivie si può fare così:

Ritengo che la passeggiata lato strada sia più sicura per i pedoni che l’opzione filomare. Fare jogging di sera dopo il tramonto a filomare potrebbe non essere sicuro: se ti aggrediscono ti trovano la mattina successiva!

Nella zona Capitaneria la soluzione “bassa” è racchiusa in una valletta poco attraente, e richiede una salita ed una discesa più impegnative che l’opzione alta. Idem in zona Santa Lucia.

Nei circa 1500 metri tra Torretta e Galleria Valloria io farei una striscia continua adiacente all’Aurelia, tutta larga 12 metri.

Nella zona Miramare si sposa con quanto proposto da “oneworks”.

Nella zona Capitaneria di Porto la ciclopedonale sbalzerebbe di 8,5 metri spazio che, al di sotto, al piano “Capitaneria” potrebbe essere usato come parcheggio, e quindi senza perdita di area utile.

Più avanti si deve rimodellare di poco la posizione di alcune pompe di erogazione del distributore benzina. Rimane, verso Albisola, il problema collina Valloria.

Restando fermo il passaggio in galleria così come adesso, è interessante aggiungere un bypass in zona cantiere navale come proposto da “oneworks”. Di non facile realizzazione, ma interessante bypass.

Nei 740 metri tra galleria Valloria ed Albissola io continuerei con una striscia continua adiacente all’Aurelia, tutta larga 12 metri.

Ci sono diversi terrapieni da sfruttare. C’è la necessità di allargare il ponte rio Termine (vedasi opera simile già realizzata sul torrente Quiliano). C’è un tratto tra Madonnetta e parcheggio Margonara da staffare.

Ho voluto anticipare queste mie idee perché le ritengo fondamentali per realizzare un intervento soddisfacente. Non approvo assolutamente quanto fatto in via Nizza che, invece di essere una “passeggiata”, è meglio definibile con “eppur ci passo”, ma non sempre: vediamo i pali nel centro di un marciapiedi di un metro! No, così non va! Ci vuole di meglio!

Non condivido il concetto stringiamo la strada! L’Aurelia Albissola-Savona è stata voluta così larga, nel 1930, dal Sindaco di Albissola Marina: 13 metri, quando era prevista di 8 metri. Non roviniamo questa strada!

Dopo queste “premesse” veniamo al progetto oneworks: 1950 metri di estensione, 5 sottoaree.

Area 1.

La “passeggiata sull’acqua” proposta è in effetti una banchina indispensabile per chi lì ha il posto barca, e che fino ad oggi hanno un accesso piuttosto “scarno”.

C’è da ricordare che con forte vento di levante o di greco non è un’area molto attraente per attività ludiche, si sentono onde e spruzzi, quando la nave Costa manovra si hanno forti movimenti dell’acqua, che hanno più volte accatastato le barche provocato danni. Da tenere in conto.

I locali posti al di sotto dell’impalcato Aurelia risentono delle condizioni meteo e di manovra delle navi e anche considerato che l’altezza delle travi di sostegno è molto bassa, possono essere utilizzati a scopo magazzini per attività nautiche, non per attività commerciali o turistiche.

La piazza sotto Santa Lucia è piccola ed incassata, molto bassa rispetto al livello strada. Poco vivacizzabile.

La piazza ricavata dal piazzale Assonautica e dall’area ricavata dalla demolizione del distributore non è molto grande, ma soprattutto è “incassata”. Vedrei meglio una piazza a livello strada che offra una apertura ed miglior vista a chi ne usufruisce.Io demolirei anche l’edificio Assonautica, esteticamente assai brutto.

Area 2.

Modificherei come in figura sotto:

-Parcheggio 2 piano – belvedere a quota strada — prolungato a levante per realizzare magazzini LNI

-Parcheggio 2 piano – belvedere a quota strada — realizzato anche a ponente dell’edificio carboniera

-Eliminazione ciclabile bassa

-Realizzazione ciclopedonale da 12 metri lato quota Aurelia

– Nell’edificio carboniera lascerei tutti i solai e realizzerei solaio a livello tetto

– Nell’edificio carboniera aggiungerei un piano “belvedere”, poiché essendo piuttosto inglobato nei “Belvedere a piano strada” a destra e sinistra “perde” in “altezza” 6,4 metri: da recuperarsi col piano extra, che tra l’altro occuperebbe quel volume “macchinari sul tetto” demolito.

– Nell’edificio carboniera aprirei anche tutte le pareti esterne, per realizzare una struttura con ampia comunicazione visiva con l’esterno.

Area 3. Scelta di oneworks:

Scelta mia:

Non è precisata la larghezza della ciclopedonale di oneworks, sembra “modesta”.

IO proporrei una larghezza di 12 metri.

Aree 4 e 5. Scelta di oneworks: Condivido le scelte Molo e destinazione d’uso Sulla passeggiata lato Aurelia preciso successivamente.

Precisazione mia:

Oneworks non precisa la larghezza della ciclopedonale, che sembra “modesta”.

Io, congruentemente a tutto l’intervento, proporrei una larghezza di 12 metri, ed un percorso tutto a lato Aurelia.

Va da sé che il ponte sul torrente rio Termine deve essere ampliato, un esempio è l’allargamento del ponte sul Quiliano a Zinola.

In conclusione- L’intervento presentato ricalca proposte già viste in modo abbastanza marcato, tanto da poter supporre che a oneworks siano stati imposti limiti progettuali abbastanza stretti.

Se questo deve essere il “futuro” di Savona si parte con un piede molto modesto, nonostante la presentazione in pompa magna. Molti personaggi, ma poca novità, ma soprattutto un progetto poco prestigioso. La Savona del futuro deve proporre di più!

Una passeggiata deve essere larga, permettere alla gente di avere spazio. Questi circa 2 km tra Savona ed Albissola sono un grande potenziale da sviluppare con l’obiettivo di essere utile ai residenti, ma non solo, deve soprattutto essere una attrattiva turistica.

Qualcuno pensa mica che l’appena realizzata ciclopedonale di via Nizza sia “turisticamente” attrattiva? I Torinesi vengono a Savona attratti da questo obbrobrio? Non so, ma proprio non credo.

Zona 1. La “passeggiata sull’acqua” è una banchina indispensabile per chi lì ha il posto barca. Uso passeggiata? Anche come scelta integrativa, opzionale. Ricordo che con forte vento di levante o di greco ci sono onde e spruzzi e quando la nave Costa manovra si hanno forti movimenti dell’acqua, da rendere il passaggio assai pericoloso.

Sotto dell’impalcato Aurelia l’altezza delle travi è molto bassa, impossibile l’utilizzo per attività commerciali o turistiche.

Piazzetta sotto Santa Lucia? Piazzetta Assonautica-distributore?

“Ispirazioni” poco praticabili. Progetto bocciato.

Zona 2. Come già detto estenderei il “Belvedere quota strada” anche anche dall’edificio funivie verso Savona, aprirei le pareti della “carboniera” da tutti i lati in modo da creare accessibilità e trasparenza, realizzerei i solai (che al momento sono parziali), ed aggiungerei un “piano Belvedere al di sopra” per creare un edificio polifunzionale per mostre, Expo e manifestazioni, della superficie totale di 1600 x 4 = 6400 mq.

Una struttura importante che manca a Savona, con aree esterne di rilievo, in ottima posizione e ben servita come parcheggi.

Un punto interrogativo!

Stranamente la Sovrintendenza ai Beni Culturali non era presente alla presentazione.

Come si potrà riutilizzare le “funivie”, soggette a tutela, rimane un enigma.

Zone 3,4,5. Percorso ciclopedonale abbastanza condiviso, mancano particolari quali il passaggio di rio Termine, ma soprattutto bisogna puntare su una maggior larghezza, che porti questa iniziativa dall’essere “appena sufficiente” a diventare molto “attraente”.

Paolo Forzano

 


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P. Forzano

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