Un modello irripetibile. Il Tribunale civile di Savona il più efficiente d’Italia sul fronte degli arretrati e delle prospettive. Un annuncio storico e la statistica ufficiale conferma. Primo nella graduatoria come tempi di attesa. Con un arretrato ultratriennale che non ha precedenti nella giustizia della Repubblica: quota 29. Seguono Aosta (33). Ferrara (35). Fanalini di coda Roma (15.345), Napoli (12.541), Bari (11.488).
Nessun miracolo terrestre, ma frutto di un lavoro di squadra, nessuno escluso, hanno voluto rimarcare il presidente Lorena Canaparo e la dirigente amministrativa dr.ssa Silvia Biagini. Occasione di confronto con i mass media savonesi la ‘Giornata Europea della Giustizia Civile 2023’. Presenti il dr. Alberto Pinciotta, presidente della Sezione Civile; il presidente del Consiglio dell’ordine degli Avvocati, avv. Vittoria Fiori e il presidente della Camera Civile, avv. Fabio Cardone. Osservando un minuto silenzio e commozione in ricordo del giornalista Giovanni Ciolina capo servizio della redazione del Secolo XIX-Savona.
Come commentare l’orgoglioso traguardo nazionale che premia la Giustizia Civile di Savona? Tante le considerazioni ascoltate nella conferenza stampa: Un risultato epocale che fa onore…La prova provata dell’efficientismo….Una controtendenza di giustizia veloce. E’ dal 2015 che è iniziata l’opera di riorganizzazione degli uffici. …Siamo partiti da 1.151 processi ultradecennali….Una parte del merito va attribuito anche alla riforma Cartabia (ma i rappresentanti dell’avvocatura hanno espresso severi e documentati giudizi) che ha spostato dal tribunale al giudice di pace molte controversie e nonostante a Savona, da sei in organico, siano rimasti in tre; svolgono un ottimo lavoro…Stiamo perseguendo con una buona capacità organizzativa gli obiettivi nazionali del PNRR….Almeno tre i punti di forza.. suddivisi tra giudici e funzionari, dialogo e collaborazione con gli avvocati… Costante attenzione su organizzazione in una struttura complessa e con un grande bacino di utenza….C’è l’importanza dell’avvento del processo telematico….anche se la riforma delle procedure (Cartabia), uno tsunami, con il governo Draghi, ha messo tutti a dura prova ed ha cambiato per tutti il modo di lavorare…Tra gli obiettivi la completa digitalizzazione dei fascicoli giudiziari ibridi e cartacei del processi civili… A Savona si prevede per fine anno fascicoli digitali completi… al 15 novembre 2023 sono stati lavorati altri 2.190 fascicoli portando il totale a 15.285. ….Superati dunque gli obiettivi tra gli uffici eccellenti del Ministero di grazia e Giustizia….Con l’obiettivo finale del ‘progetto digitalizzazione’ fissato al 30 giugno 2026 di raggiungere quota 33.762. Tutto il personale coinvolto del settore civile è coordinato dal funzionario Briasco e si sta procedendo verso il traguardo….
Il presidente Vittoria Fiori ha parlato di “Tribunale anomalo per efficineza rispetto all’Italia e i meriti devono essere riconosciuti…”. Non ha lesinato critiche alla riforma Cartabia “ci ha costretti alla assurda compressione delle tempistiche….il ministro si affidato all’opera di professori universitari che non hanno alcuna esperienza della realtà che si vive in tribunale e fa il nostro lavoro…A Savona non c’era bisogno del ‘capolavoro’ della Cartabia...lasciando gli avvocati fuori dal Palazzo di giustizia poichè l’udineza in presenza fisica non è più necessaria, tutto è ormai telematico”.
Il presidente Fabio Cardone ha evidenziato le conseguenze. Un drastico calo della cause civili soprattutto per l’aumento dei costi. mentre in Italia esercitano 240 mila avvocati, 4 ogni mille abitanti, nel 1994 eravamo a 1 avvocato ogni mille abitanti. E ancora le imprese nella nostra provincia puntano alla transazione delle controversie. “Oggi ci sentiamo più poveri e più insicuri, al di là dei numeri e quali sono i veri interessi in gioco ?”.
In provincia di Savona gli iscritti all’ordine sono 756 di cui 371 donne e 385 uomini, 124 i praticanti, 18 sono state le cancellazioni e nuovi iscritti 11. I casi di gratuito patrocinio in ambito civile hanno interessato finora 21 fascicoli contro i 395 dello scorso anno. Con il limite reddituale pro capite di 12.380€. Sono in aumento le mediazioni civili, ad oggi 321, si prevede il picco di 360 a fine anno. Infine ammontano a 54 gli esposti disciplinari che riguardano le toghe, spesso finiti con l’archiviazione, dopo la pronuncia di Genova.
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L’INTERVENTO DEL PRESIDENTE DR. ALBERTO PRINCIOTTA
Giornata Europea Giustizia civile -16 novembre 2023. Relazione del presidente della sezione civile.
Vorrei parlarvi principalmente di tre argomenti:
1.- con quali modalità siamo riusciti ad essere il tribunale con minor arretrato ultratriennale in Italia ;
2.- quali cambiamenti sono avvenuti nel mondo della Giustizia quest’ anno;
3.- e quali sono le prospettive per il prossimo futuro a Savona.
1.- Circa le modalità operative utilizzate per azzerare l’ arretrato credo che vada compreso come l’ arretrato in un tribunale sia un po’ come il debito pubblico nel bilancio dello Stato (drena ingenti risorse, tempo ecc). È quindi una notizia importante quella che a Savona siamo il tribunale civile con il minore arretrato. Quindi, con una battuta, a Savona non abbiamo debito pubblico.
Siamo tutti consapevoli di cosa significhi questo risultato che per noi è storico e che, di fatto, ci pone già al traguardo rispetto agli obbiettivi del PNRR. Sappiamo al contempo che è un primato difficile da mantenere e che per farlo dovremo mantenere una efficiente capacità organizzativa ed un forte lavoro di squadra dei giudici della Sezione.
Tre sono stati i nostri punti di forza. Oltre al lavoro di squadra dei giudici della Sezione, il primo credo vada individuato nella fortissima collaborazione tra avvocati e giudici che a Savona -forse anche più che in altre parti d’ Italia- vogliono dialogare e che hanno dimostrato sul campo di essere particolarmente competenti nello svolgimento del proprio lavoro, consapevoli che la lentezza in tribunale è un fatto che non è più accettabile.
Si tratta di una collaborazione che dura da tempo (l’avvocato Cardone e l’ avvocata Fiori ricorderanno i tempi di Albenga nei primi anni 2000) che si è andata rafforzata nel tempo che ci ha permesso di gestire l’ emergenza Covid ed attualmente di gestire l’ entrata in vigore della Riforma Cartabia. Questa riforma ci ha messo a dura prova: senza esagerare credo che si possa dire che ci ha traumatizzato per la sua portata, per i conseguenti fortissimi cambiamenti del modo di lavorare così come per il salto di mentalità anche culturale che ha comportato per tutti gli operatori del diritto.
È per questo che, qualcuno dei presenti forse ricorderà, che l’ anno scorso, proprio di questi tempi, tutti noi che siamo qui oggi eravamo fortemente preoccupati dopo avere iniziato a studiare la riforma Cartabia avendone intravisto le conseguenze e le forti difficoltà operative. Però abbiamo continuato a riflettere insieme cercando di favorire l’ avvio della riforma e non ci siamo persi d’ animo neppure quando il Governo, con una mossa forse azzardata, ha deciso di anticiparne l’ entrata in vigore all’ 1 marzo di quest’ anno. Del resto il dialogo tra avvocati e magistrati si è incrementato anche nel resto di Italia dove sono letteralmente esplose le chat di tutti i protagonisti della Giustizia per gestire questa fase di cambiamento che è certamente storica.
.- il secondo punto di forza va individuato nella costante attenzione all’ organizzazione del lavoro. A Savona siamo sempre più consapevoli del fatto che il funzionamento del nostro tribunale -che è una struttura complessa, articolata con grosse carenze di organico e con un vasto bacino di utenza- si affronta solo migliorandone costantemente l’ organizzazione con flessibilità e tempestività.
Faccio degli esempi. Per quanto riguarda la gestione delle procedure, precorrendo anche i tempi, certamente su impulso della dr.ssa Canaparo, da molti anni è stato costituito un efficiente pool statistico che consente di monitorare in dettaglio l’ andamento del lavoro giudiziario: si è rivelato fondamentale per consentire la più sollecita definizione delle cause più vecchie che sono state tenute sotto controllo sino a quando sono state definite.
Precorrendo i tempi, anche qui, credo vada detto, sempre su impulso della dr. Canaparo, a Savona abbiamo costituito l’ ufficio del processo. Cambiando metodo rispetto al passato, abbiano organizzato la gestione delle cause con un lavoro in equipe prevedendo la possibilità di affidare ai giudici onorari lo svolgimento dell’ attività istruttoria (in concreto a sentire i testi per valutare la situazione in fatto e decidere le cause); i giudici onorari operano seguendo le dettagliate direttive del giudice professionale che rimane assegnatario della causa che decide in ogni sua fase. Con questa modalità organizzativa il giudice professionale ha più tempo per studiare le cause, per approfondire le questioni, per arrivare alle udienze di snodo più preparato e, quindi, ne riesce a decidere di più ed a scrivere più sentenze (collo di bottiglia della ns attività).
Con l’ erogazione dei fondi europei del PNRR questa struttura di supporto è stata potenziata con l’ assegnazione al ns tribunale di sei funzionari da adibirsi in attività preparatorie e di supporto ai compiti del magistrato. Per fronteggiare la forte carenza di organico di personale amministrativo che ci affligge in misura crescente da anni, oltre che in supporto al magistrato, vengono utilizzati anche in cancelleria con competenze specifiche e secondo un calendario. Abbiamo fatto così pensando, con la buona volontà di tutti (magistrati e personale di cancelleria), che lo scarico veloce degli atti consenta comunque al giudice di essere più tempestivo nella trattazione delle cause (con il processo civile telematico molti ruoli del passato sono gestiti ormai direttamente dal giudice (penso ai dattilografi ed ai commessi, scomparsi i primi ridotti all’osso i secondi), ma permane tutta una attività di contorno; credo che si possa ben dire che l’ attività del giudice somiglia a quella del pilota di un aereo che per ogni ora di volo ha bisogno di ore di lavoro preparatorio che svolge la cancelleria). L’ Ufficio del Processo, a Savona in atto da tempo ed anche recentemente rafforzato a seguito delle riforme, ha supportato il giudice e gli ha consentito di rendere un servizio migliore anche dal punto qualitativo quale è stata l’ eliminazione dell’arretrato ultratriennale.
.- il terzo fattore secondo me decisivo nel raggiungimento del risultato di una forte efficienza è stato il forte impegno che abbiamo avuto a Savona per far funzionare la giustizia digitale ed il processo civile telematico. Sin dall’ inizio molti di noi ( e certamente sia io che la dr. Canaparo) ne sono stati dei convinti fautori, anticipando anche questa volta i tempi. L’ uso massiccio del telematico ha consentito alla Giustizia di entrare nel Nuovo Mondo, ci ha consentito di lavorare in un modo nuovo ed al contempo ha fatto comprendere che il metodo classico di lavoro che durava da decenni (centinaia di anni ?) era superato. Comunque la differenza tra il giudice che sa muoversi bene usando le nuove tecnologie e quello “classico” è fortissima. Ne potremmo parlare a lungo, ma evidentemente manca il tempo.
Anche sul telematico va ricordata la notevole collaborazione a Savona tra personale di cancelleria, avvocati e giudici. Insieme abbiamo redatto protocolli per consentire il più tempestivo e fruttuoso utilizzo del PCT, sempre in collaborazione con gli avvocati, abbiamo previsto la costituzione del fascicolo di cortesia ed in percentuale, all’ inizio del funzionamento del processo civile telematico siamo stati il primo tribunale del distretto nei depositi telematici dei provvedimenti giudiziari.
Seppure è stato veramente impegnativo (ci abbiamo dedicato\perso tanto tempo) quando il processo telematico ha cominciato a funzionare bene, siamo diventati più efficienti e si sono visti grandi cambiamenti; la fine dell’ era cartacea e la forte spinta telematica (che a Savona, forse, è stata più veloce che in altre parti d’ Italia) ha determinato una svolta, ha migliorato e velocizzato l’ attività e nonostante le difficoltà è stato provvidenziale anche per gli avvocati (penso alla soppressione della Sezione distaccata di Albenga ed alla disastrosa situazione dei collegamenti autostradali in tutto il ponente ligure).
2.- Secondo argomento di cui credo si debba parlare nella giornata della giustizia civile sono i grandi cambiamenti avvenuti quest’ anno nel modo della giustizia. Qui il riferimento è necessariamente alla Riforma Cartabia. Si è trattato di uno Tsunami. La Cartabia prevede anche una riforma processuale approvata dal governo Draghi in gran velocità perché l’ Italia si era impegnata con l’ Unione Europea a ridurre i tempi della giustizia e la riforma delle regole processuali era una condizione per ottenere i finanziamenti del PNRR.
Nel 2023 è diventata pienamente operativa ed, anzi, il governo Meloni ne ha anticipato l’ entrata in vigore all’ 1 marzo 2023 (originariamente era prevista il 30 giugno 2023 data anche questa ravvicinata se si pensa che la riforma era stata pubblicata sulla GU nell’ ottobre 2022). Perché è stata così importante ? Perché il codice di procedura civile è il primo strumento operativo; il nuovo ha cambiato tantissimo le abitudini degli operatori mettendoli severamente alla prova con tantissime nuove regole.
Riforma fondamentale, quindi, che è stata anche una sorta di volano per un cambiamento come paradossalmente lo era stato il Covid. La riforma ed il Covid hanno determinato una svolta imponendo una nuova mentalità e dando un fortissimo impulso all’ uso del telematico.
In poco tempo, dopo un lungo periodo di immobilismo, credo abbiano reso più determinati e consapevoli gli operatori del diritto: avvocati e giudici.
E noi tutti sappiamo bene che il diritto è molto condizionato dal mondo che ci circonda, dalla organizzazione degli uffici, da quella che noi chiamiamo prassi; di volta in volta è condizionato dalla professionalità e dalla buona volontà dei singoli protagonisti della giurisdizione: avvocati e giudici (per dirla con le parole di Top Gun: non è tanto l’ aereo che conta, ma il pilota o detto in un modo meno cinematografico, di volta in volta, quando un processo “riesce bene” ed è utile alle parti è il risultato della professionalità, del senso di responsabilità e di misura che avvocati e giudice hanno in concreto saputo tenere).
Al di là del fortissimo impatto iniziale che ci ha per molti aspetti anche rallentato, e su cui abbiamo tutti ancora un sacco di dubbi, sono convinto che la riforma aiuterà a migliorare la gestione del contenzioso. È noto del resto che la litigiosità sia una caratteristica tipica degli italiani. Preparando quest’ intervento ho letto che in Giappone -ove sono il doppio di noi come popolazione e con un PIL che è il terzo nel mondo (dopo USA e CINA)- il contenzioso civile registra numeri infinitamente più bassi; questo perché in Giappone è considerato un disvalore sociale il semplice fatto di trascinare in causa un consociato; inoltre, le rare volte che iniziano un processo, nel 70% lo definiscono in via transattiva.
Comunque noi che siamo litigiosi, una volta a regime, avremo un processo più efficiente.
Sono questioni tecniche e ne faccio solo un accenno terra terra per dire che nel gestire le cause civili ordinarie ora abbiamo due riti: quello chiamato ordinario e quello chiamato semplificato. L’ ordinario è un rito “pesante” anche perché privilegia la scrittura impegnando gli avvocati a depositare in rapida successione una serie di memorie in cui devono chiarire tutte le questioni oggetto di causa ivi comprese le prove. Quando ha depositato l’ ultima memoria sono convinto che l’ avvocato tiri un sospiro di sollievo e magari ha anche qualche rimpianto nel non essere riuscito ad essere adeguato in qualche passaggio per via della fretta nell’ ultimo passaggio.
Ma anche il giudice arriva all’ udienza affannato dopo avere studiato la causa una prima volta sommariamente e una seconda volta, due mesi dopo, ma questa volta la deve studiare accuratamente ma in fretta proprio a ridosso dell’ udienza che è impegnativa e concentrata; una sorta di vero proprio “giorno del giudizio”. Il giudice, quindi, è in affanno perché ha diverse cause da seguire contemporaneamente, diversi incombenti con una agenda a cui si vengono a sovrapporre i processi nuovi. Va detto, comunque, che la nostra organizzazione e la mancanza di debito pubblico giudiziario oggi come oggi a Savona ci stanno anche consentendo di gestire il nuovo rito ordinario.
Il rito semplificato, invece, privilegia l’ oralità che è il modo di gestire il processo che consente al giudice nel contraddittorio delle parti di individuare i punti rilevanti della causa.
Sono discorsi complessi che non riusciamo a fare qui, ma sono convinto che lavoreremmo tutti meglio se il rito semplificato, di fatto, diventasse quello ordinario. La scelta del rito compete all’ attore e, quindi, all’ avvocato che in linea teorica può ritenere di essere tutelato dal rito ordinario (che lascia meno spazio al giudice).
A Savona, per cercare di far recuperare un po’ di fiducia nel semplificato, a seguito di un orientamento condiviso in sezione e comunicato al COA, i giudici per rasserenare gli animi e, comunque, per favorire il miglior contraddittorio si sono impegnati a concedere i termini di legge, comunque brevissimi (20 e 10 giorni) per integrare le difese. Gli avvocati hanno rapidamente recepito il messaggio ed i processi introdotti con rito semplificato attualmente sono il 35%. Sono dati parziali non sappiamo cosa ci riserverà il futuro anche perché la riforma non ha chiarito alcuni aspetti importanti (ad es. con che rito si impugnano i decreti ingiuntivi? la riforma non ha ben chiarito e gli avvocati prudenzialmente utilizzano sempre il rito ordinario anche se per loro è estremamente impegnativo perché anche a loro sconvolge le agende, drena tempo e risorse).
Consapevole dell’eccessivo aggravio di una procedura scritta, il legislatore, però, sta cercando di semplificare gli atti processuali e di contenere la scrittura; proprio quest’ estate ha introdotto dei limiti quantitativi che gli avvocati non dovrebbero superare nei loro scritti difensivi (40 pagine) per gli atti introduttivi, le comparse conclusionali e 36 pagine per le memorie le repliche e gli altri atti del giudizio, ed infine 5 pagine per le note scritte in sostituzione dell’udienza. Le tecniche redazionali prevedono invece dimensione 12 punti, interlinea 1,5, margini orizzontali e verticali di 2,5 cm, ammesse note in calce solo per richiami giurisprudenziali e dottrinali). La grossa questione resta quella della semplificazione degli atti processuali che secondo una norma del nuovo codice dovrebbero essere redatti in MODO CHIARO E SINTETICO (art.121cpc) laddove anche la sentenza ed in genere i provvedimenti decisori dovrebbero essere redatti con una CONCISA ESPOSIZIONE DELLE RAGIONI DI FATTO E DI DIRITTO DELLA DECISIONE (art. 281 sexies cpc).
Tra gli aspetti significativi della riforma Cartabia vi è anche l’incremento della competenza dei GDP che dal primo marzo di quest’ anno si occupano delle cause di valore sino a €. 10.000 (prima era 5000) e dei sinistri causati dalla circolazione di veicoli e natanti sino a €. 25.000 (prima 20.000). Tale incremento di competenza riguarda anche le emissioni e le opposizioni di decreti ingiuntivi. I dati statistici evidenziano un aumento di contenzioso del 23%, un aumento di emissione di decreti ingiuntivi del 33%
SOPRAVVENUTI II e III Trimestre 2022-2023 | ||||
GIUDICE DI PACE CIVILE | 2022 | 2023 | % di aumento | |
Contenzioso | 149 | 193 | 23% | |
Decreti ingiuntivi | 593 | 901 | 33% | |
Opposizioni ing. amm. | 354 | 366 | 3% | |
Contemporaneamente il tribunale verifica una diminuzione di contenzioso del 16% e di emissione dei decreti del 27% |
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TRIBUNALE | 2022 | 2023 | % di riduzione | |
Contenzioso | 323 | 270 | 16% | |
Decreti ingiuntivi | 426 | 311 | 27% |
Si tratta di dati iniziali ma sembra che indichino una prospettiva di tendenza: il tribunale diventerà il giudice di appello dei procedimenti passati sotto la competenza del giudice di pace ed in tribunale verranno trattate le cause di maggiore complessità (considerando il rapporto che esiste di regola tra valore patrimoniale e complessità della causa).
Già da qualche mese le cause civili “più semplici” sono sempre meno perché oramai approdano sui nostri tavoli solo le cause complesse che, poi, per qualche motivo sono quelle che gli avvocati non sono riusciti a comporre, a definire in via transattiva. Perché, questo va detto in quanto è una conseguenza di quel cambiamento di mentalità cui ho fatto riferimento più volte, gli avvocati – a seguito degli ultimi stimoli del legislatore contenuti anche nella riforma Cartabia- hanno iniziato ad essere sempre più capaci e convinti a svolgere anche l’ attività di mediazione (per carità non stiamo diventando giapponesi ma che il contenzioso sia minore quantitativamente ma più complesso è un dato di fatto).
3.- Vorrei finire brevemente con le prospettive per il prossimo futuro a Savona.
Sono ottimista perché l’ organizzazione e la capacità di lavoro dei giudici savonesi riterrei che siano dati acquisiti e dovrebbero permanere anche in un prossimo futuro, sia pure con le difficoltà che si profilano specie per i vuoti di organico nel personale amministrativo.
Una preoccupazione, invece, credo possa sussistere per l’ ufficio del giudice di pace che, nonostante il significativo aumento di competenza, è fortemente sotto organico ed anzi nel luglio u.s. ha visto il pensionamento anticipato di un giudice rispetto ai tre in precedenza operativi laddove l’ organico ne prevede 6 (e si tratta di una pianta organica fortemente sottodimensionata se si considera che sono tutti d’ accordo su una composizione di organico di 10 giudici di pace).
Per fronteggiare il forte incremento di lavoro la Presidente del Tribunale già dall’ anno scorso ha previsto l’ applicazione di un giudice onorario all’ufficio del giudice di pace.
Alberto Princiotta