La vera, unica intuizione di Beppe Grillo è stata quella di riportare la politica al popolo, deluso per le svolte oligarchiche, in particolare quella della sinistra.
di Sergio Bevilacqua
L’era Schlein sembra aver abbandonato l’ottica oligarchica del PD, derivazione della “nomenklatura“, patologia dei partiti di origine comunista, e aver capito che la massima efficienza è nell’apertura ai popolari (non populisti…), agli assemblearisti. L’innesto fornisce purezza alla sinistra, e andrà nella direzione di superare i principi opportunistici di tipo tardo-comunista, come tensione egemonica e governo del deep-state, mantenendo viceversa il controllo sui servizi al popolo e i solidi rapporti con i corpi sociali intermedi nelle aree di intensa presenza PD.
Anche la destra ha le sue sfide, ad esempio l’individualismo anacronistico, e rappresentare al meglio i diritti degli elettori che vivono società di diverso tipo, come famiglie e aziende. Ovviamente non mi riferisco a tardi criteri di concorrenza di classe, bensì a meccanismi interni di partito finalizzati alla esecuzione della fondamentale funzione di rappresentanza attribuita ad essi dalla Costituzione e dalla democrazia. Il popolo della sinistra non è assistito, è anche coscientemente sociale, come non può altro che diventare la destra per adeguarsi alla corrente tensione politica, stabile a medio termine. La destra deve sottoporre a revisione l’individualismo borghese e alcune sue istanze liberali antiquate, rileggendo tutto nel Societarismo Creativo, che vale in tutte le società umane, anche quando non economiche (aziende).
Ma vediamolo in queste ultime. Il Societarismo Creativo è il processo societario proprio di un sistema organizzativo umano, cioè, aperto, dunque a razionalità limitata, che cioè richiede gestione continua basata su tre piani: logico-operativo, psichico individuale e socioculturale. Dalla sua migliore esecuzione dipende l’innovazione, la visione strategica di business e l’elaborazione delle idee imprenditoriali in ottica operativa.
Il Societarismo Creativo è oggi più importante dell’idea imprenditoriale? Il fattore social-societario è più importante dello storico ormai, eroico lavoro individuale dell’imprenditore? Sembra di sì, perché l’economia industriale, secondaria, si sta primarizzando è, così com’è successo in agricoltura ove le tecnologie hanno dato vita a un settore basato sul latifondo e più esteso, così accade anche in tutta la restante economia, diciamo pure un 90% del totale. Sono quasi soltanto le grandi organizzazioni globali in tutti i settori che sfornano innovazione e nuovi business significativi, salvo vere marginalità, che acquisiscono maggiore, pur sempre relativa e contingente, importanza man mano che si scende dal globale al locale, con ovvie implicazioni in termini di politica economica.
Sergio Bevilacqua