Una mobilità incoerente. C’è chi occupa posti in parlamento, altri sedentari a Genova. Politici di cui non si conoscono recapiti nel savonese con diretto riferimento. Mentre la Provincia sta liquefacendosi.
Frattanto, imprenditori di piccole e grandi aziende, personale di unità produttive e commerciali si arrabattano nel raggiungere località sedi di professioni, impieghi, mestieri. Già, perché di lavoro si vive anche oggi.
Le difficoltà per raggiungere il posto in cui ognuno svolge attività si fanno giornalmente più pesanti in ordine a tempo e denaro, consolidando malumore misto a scetticismo, iniziando da una burocrazia immancabilmente formalista.
Pagine intere si riscontrano pressochè giornalmente su quotidiani ed agenzie stampa; riportano considerazioni e dati sulla situazione di una mobilità che vive nell’incertezza.
Nei giorni scorsi in scena il capoluogo, la cui ordinanza sindacale sul traffico viene contestata da cittadini. Oggi è il turno delle aree di levante della provincia con un’autostrada, la Genova-XXMiglia, in cui diventa problematico – anche dalla sola lettura – districarsi nel calendario delle chiusure. Mentre sulla Statale 29 verso il Piemonte già con gli autovelox diventava divertente il gioco dei limiti di velocità di autoveicoli e motocicli. Davvero. Riaffermando quel piacere di guida che stava annoiando ormai da tempo i conducenti.
Seriamente, la mobilità. Gravata da problematiche pesanti che coinvolgono tutti i comparti su gomma, su rotaia, mentre si pongono su livelli incomprensibili traffici aerei e funiviari. Il tutto nell’attesa di una amovibilità che ha i caratteri dell’insipienza, peggio ancora dell’indifferenza. (S.R.)
6 NOVEMBRE COMUNICATO STAMPA REGIONE LIGURIA:
MARKETING TERRITORIALE, PRESIDENTE TOTI: “TURISMO SETTORE STRATEGICO PER LAVORO E RICCHEZZA DELLA LIGURIA. INVESTIREMO ANCORA DI PIÙ PER PROMOZIONE”
GENOVA. “Quanto sia importante il turismo per la nostra regione lo dicono i numeri. Cifre, non opinioni. Da gennaio ad agosto di quest’anno sono state registrate oltre 12 milioni di presenze: una crescita del 3,65% rispetto allo stesso periodo del 2022. E, se non fosse chiaro, turismo significa sviluppo e crescita per la Liguria, per le imprese del settore ma anche per quelle collegate, penso ovviamente alla ristorazione, all’accoglienza, ma anche a tutta la filiera enogastronomica, a quella che si occupa di outdoor e a quella della nautica, oltre che a opportunità di occupazione, di crescita professionale per tantissime persone. E significa lavoro 12 mesi l’anno, non più, come forse vorrebbe qualcuno, per la stagione estiva e balneare: nel 2022 infatti gli occupati del settore ‘commercio, alberghi e ristoranti’ sono cresciuti del 10,3% rispetto al 2021, pari 13.246 unità in più”.
Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti in replica alla polemica sollevata dalle opposizioni sulla campagna “#Pesto masterpiece of Liguria” in corso a Londra.
“Tornando ai numeri, il turismo in Liguria cresce soprattutto grazie agli stranieri: sempre da gennaio ad agosto, + 11,07% rispetto allo stesso periodo del 2022. Un risultato dettato dal caso, oppure è più ragionevole pensare che sia perché la Liguria, adesso, è conosciuta, mostra le sue bellezze nel mondo, invece di rinchiudersi in sé stessa, come avveniva prima? Solo a titolo di esempio, per far capire a tutti quanto importasse a chi ci ha preceduto promuovere la Liguria: prima del nostro arrivo il Festival di Sanremo, evento visto in ogni serata da milioni di persone in tutto il mondo, promuoveva altre regioni italiane. Dall’edizione 2016 invece, grazie alla collaborazione da noi avviata, la Liguria è tornata protagonista alla kermesse. Tutto questo, è bene ribadirlo per farlo capire a tutti, non è un vezzo: è investimento per il territorio, per creare ricchezza e lavoro, per il benessere di tutto il sistema regionale e, quindi, di tutti i liguri”.
“Siamo l’ottava regione per presenze turistica nel 2023 e terzultimi in Italia per investimento nel marketing territoriale a livello nazionale – aggiunge Toti -. Quindi si rassegnino le opposizioni che vorrebbero una Liguria grigia e spenta: visti i risultati continueremo ad investire per fare della Liguria una meta sempre più ambita 12 mesi l’anno. E lo faremo in particolare nei mercati esteri, che già ci stanno premiando, anche qui numeri alla mano: tra gennaio e agosto 2023, ad esempio, gli arrivi di statunitensi sono cresciuti del +29,99%, di australiani del +181,02%”.
“Questa campagna – aggiunge Toti – è stata realizzata anche e soprattutto grazie all’utilizzo di fondi del FESR proprio perché consideriamo il turismo un fattore determinante di sviluppo. Il fatto che per due passate programmazioni del FESR, realizzate dalle amministrazioni precedenti alla nostra, il turismo non rientrasse nelle possibilità di utilizzo dei fondi credo dia correttamente l’idea di come si considerasse l’industria turistica regionale, come figlia di un Dio minore: un’idea perfettamente in linea con il modello di Liguria che portato avanti da chi ora è all’opposizione, una Liguria dimessa, provinciale e marginale. La campagna dedicata al pesto ‘masterpiece of Liguria’ poi, si ispira a precedenti illustri e di grande impatto, e successo, come quelle varata da Burberry nel 2021, o quella in occasione della Rugby World Cup del 2015: anche in quei casi furono fatti navigare sul Tamigi riproduzione giganti di oggetti iconici. Se seguissimo i consigli del Partito Democratico – conclude Toti – ci troveremmo a parlare del turismo in Liguria in qualche circolo cittadino, dove il pesto sarebbe sicuramente servito a tavola, ma solo alla ormai ristrettissima cerchia di fedelissimi che partecipa alle loro riunioni. Invece con questa operazione noi parliamo a tutto il mondo, valorizzando e promuovendo le nostre eccellenze. Il nostro pesto è una di queste, squisito e amato da tutti: chissà come mai risulta indigesto solo al Pd!
ARTICOLO DEL SECOLO XIX E LA STAMPA IMPERIA