Genova, coaching vista mare al Porto Antico in due giorni di conferenza.
Esplorare il tema della diversità attraverso storie, esperienze e biografie, evidenze naturali e attivazioni sensoriali.
È questo l’obiettivo della XX Conferenza Nazionale di ICF Italia, associazione che promuove il coaching nel mondo come motore della trasformazione sociale e sbarcherà a Genova il 20 e 21 ottobre con l’evento “Coaching vista mare”.
Definibile come il processo interattivo di sviluppo personale e professionale della persona grazie al supporto di un professionista qualificato, il coaching rappresenta ad oggi una delle professioni più futuribili ma anche intrinsecamente legate alle dinamiche della società.
Secondo numerosi studi, questa disciplina ha un impatto concreto nel favorire lo sviluppo dell’individuo in ogni ambito della vita, dalla gestione emozionale fino a una piena realizzazione lavorativa.
Tema dei due giorni di conferenza, al NH Collection Marina di Genova riprogettato da Renzo Piano, sarà la diversità.
L’attuale presidente ICF Italia, Annalisa Bardi, spiega che “la parola ‘diversità’ richiama la volontà di fare un passo verso l’altro, chi è lontano, cercando di cogliere la bellezza della sua unicità e di accoglierlo facendo tesoro di ciò”.
Uno scambio attivo che accompagnerà i partecipanti nell’ascolto di racconti e proposte incentrati sulla diversità, nonché attraverso la scoperta di elementi e prospettive rilevanti per il coaching.
“Con le sue infinte prospettive – spiega Brigitte Mauel, team leader della conferenza – Genova ci ha ispirati nella ricerca della diversità.
Questa tematica, che assume oggi connotati ancora più rilevanti, sarà analizzata attraverso le lenti di coach professionisti con curiosità e senza pregiudizi, con l’obiettivo di favorire un dialogo autentico e in grado di apportare reale valore aggiunto.
Troveremo conferme e domande a cui mancano le risposte, ed è proprio questo a rendere la diversità un concetto basilare, anche e soprattutto per chi si occupa di coaching: la capacità di mantenere aperte prospettive e generare un flusso di idee, apprendimenti ed esperienze formative indispensabili in ottica futura”.
Simone Trebbi