Visita a Borgio, frazione marina di Borgio Verezzi. Nel 90° anniversario della nascita di un nuovo Comune.
di Ezio Marinoni
Nel 2023 ricorrono i 90 anni dalla fusione dei comuni di Borgio e Verezzi, una targa sul lungomare è stata posta a memoria dell’evento storico.
Quando lo storico Goffredo Casalis (1) descrive l’intiera geografia del Regno di Sardegna, dedica poche righe a Borgio, piccolo Comune rivierasco del Ponente ligure.
«BORGIO (Bnrgus Albingaunum), com. nel mand. di Pietra, prov. dioc. di Albenga, div. di Genova. Dipende dal senato di Genova, vice-intend. d’Albenga, prefett. ipot. di Finale, insin. di Loano, posta di Pietra.
È situato a ponente, a poca distanza dal mare, sulla strada, che da levante conduce a Finale, e da occidente a Pietra. È lontano tre miglia dal capo di mandamento, sette da Finale, nove da Albenga.
Un torrente, che si vede dalla parte occidentale, è privo d’acqua la maggior parte dell’anno.
Montegrosso e Verezzi sono due piccole balze, che vi sorgono, la prima a tramontana, e la seconda a levante. Sono esse coltivate principalmente ad olivi: e vi allignano anche assai bene le viti.»
Apprendiamo, inoltre, che i 396 “borgiesi” coltivavano cavoli di ogni qualità, che vendevano lungo la riviera di ponente, fino alla valle d’Oneglia e a San Remo, «ricavandone l’annua somma di circa 10000 lire.»
Facciamo un passo indietro: nel Medioevo, Borgio era scoperta rispetto alla costa e indifesa, non disponendo di alcun baluardo, a causa di ciò molte famiglie si trasferiscono a Verezzi. Nel 1560 i borgesi rimasti chiedono alla Repubblica di Genova il permesso di costruire una torre difensiva. Il Senato invia Antonio Rodaro, con un progetto di torre difensiva e con l’incarico di dirigere i lavori. L’opera viene intrapresa e compiuta nel 1564, visibile ancora oggi, nella parte occidentale di Borgio, incastonato nelle case più antiche del centro storico: si trova in via Nostra Signora del Buon Consiglio, attualmente utilizzata da associazioni di volontariato a scopo sociale e culturale. Negli anni successivi i borgesi capiscono che il torrione non era sufficiente, in casi di attacco; chiedono e ottengono il permesso di costruire un baluardo difensivo in grado di ospitare tutta la popolazione; nel 1588 vedrà la luce il “Forte di Borgio”.
Come è cambiata Borgio, in questo lungo arco di tempo?
Due grandi edifici, che erano destinati all’accoglienza, guardano il mare, privi di ospiti. Più in alto, la ex Colonia del Vigili del Fuoco, un alto palazzo di quattro piani, in cui si leggono ancora interventi di pochi decenni fa, mostra porte murate e sbarrate da inferriate d’acciaio e finestre rotte ai piani alti. A livello della ferrovia, che supera con un apposito sottopassaggio alla spiaggia, la ex Casa e Colonia Mater Dei.
La chiesa di San Pietro, edificata su disegno di Giacomo Barella, è nel centro dell’abitato, in posizione dominante. Assume il titolo di parrocchiale del precedente Oratorio di Santo Stefano, in origine dedicata a san Pietro, e ora santuario della Madonna del Buon Consiglio, all’interno del locale cimitero. Nel 1814 la chiesa viene visitata da Papa Pio VII, durante il ritorno dalla prigionia francese. Nella navata destra, accanto alla statua della Madonna Immacolata, è conservata una bomba inesplosa dell’attacco aereo dell’ottobre 1940, che infligge pesanti danni in paese e alla chiesa, al cui interno rimangono intatte la statua e il quadro dell’Immacolata. La statua si sarebbe girata subito dopo l’attacco: qualcuno ha invocato il miracolo, gli scettici propendono per uno spostamento d’aria durante le deflagrazioni. Le antiche cronache locali, nel tempo in cui uomini e donne partecipavano separati alle funzioni liturgiche, descrive un basso muro divisorio che divideva la chiesa, di esso non è rimasta traccia nel rifacimento pavimentale tardo novecentesco.
Nel cimitero, la citata chiesa della Madonna del Buon Consiglio, che è stata alle dipendenze dell’abbazia di San Pietro in Varatella presso Toirano, è aperta per la messa del sabato alle 16 e conserva all’interno un ciclo di affreschi risalenti ai secoli XIII – XIV; il suo campanile è uno dei più antichi della Liguria, sulla pietra basale è iscritto la data “1076”. La chiesa, iniziata dai monaci Benedettini nel IX secolo, è stata il primo nucleo della comunità cristiana di Borgio, edificato probabilmente sul sito di un tempio romano.
A lato, un’area riservata ospita i sepolcri della famiglia Staricco.
Concludiamo questa breve ricognizione con la storia della suddivisione amministrativa locale, per Borgio e Verezzi, a partire dal Congresso di Vienna:
– 1818-1847 i due comuni fanno parte della Provincia di Albenga
– 1847-1929 passaggio alla Provincia di Genova
– dal 1929 riassegnazione alla Provincia di Savona
– 1933 Borgio e Verezzi, come detto in apertura, si fondono in un unico Comune
————————————————————————————————————————(1) Goffredo Casalis (Saluzzo, 9 luglio 1781 – Torino, 10 marzo 1856), autore del monumentale Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, pubblicato in 26 volumi fra il 1838 e il 1855.
Ezio Marinoni