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Savona, convegno internazionale. Rinascita di uno strumento perduto. Un bilancio degli studi sul Baldano. C’è un manoscritto musicale in esposizione unico al mondo


Sordelline, cornamuse, musettes… Antichi suoni dell’aria. Intorno a Giovanni Lorenzo Baldano e il suo manoscritto (Savona 1600) ovvero la rinascita di uno strumento perduto. Convegno internazionale di studi a Savona, alla Pinacoteca Civica, sabato 14 ottobre.

di Maurizio Tarrini

Nella Pinacoteca Civica di Savona si terrà il convegno internazionale organizzato dall’Associazione Ligure per la Ricerca delle Fonti Musicali. Il convegno si articolerà in due sessioni, antimeridiana (10.30-12.30) e pomeridiana (15.00-18.30), e si concluderà con un concerto della Compagnia di Musici “La Sordellina”, diretta da Fabio Rinaudo, alle ore 21, nella chiesa di S. Andrea, con ingresso libero.

La sessione antimeridiana del convegno sarà dedicata alla conoscenza del Libro per scriver l’intavolatura per sonare sopra le sordelline, seicentesco manoscritto allora unico al mondo per suonare tali strumenti, opera del nobile savonese Giovanni Lorenzo Baldano (1576-1660). Assieme al suo manoscritto verranno proposti altri libri appartenuti al Baldano ed oggi divisi tra la Biblioteca del Seminario e la Biblioteca Civica di Savona, mentre altri libri e un prezioso manoscritto sono andati dispersi ad una vendita all’asta nel 2019.

Introdurranno i lavori Giampiero Buzelli e Renato Meucci; interverranno Maurizio Tarrini, Romilda Saggini, Paolo Ramagli, Marco Genzone e Carlotta Cerrato. Nell’occasione sarà presentata l’edizione in facsimile del Libro del Baldano realizzata come volume 9 della collana “Studi e Fonti per la Storia della Musica in Liguria” grazie al sostegno della Fondazione De Mari, di Savona.

Nella sessione pomeridiana interverranno il francese Éric Montbel, Goffredo Degli Esposti, Marco Tomassi e Fabio Rinaudo che illustreranno, grazie anche a recenti scoperte iconografiche ed a ricostruzioni moderne, gli strumenti prediletti dal Baldano ossia la sordellina (una specie di zampogna) e il buttafuoco (una cetra percossa e suonata insieme – dallo stesso esecutore – ad un clarinetto doppio), strumenti tipici dell’ambiente musicale napoletano. Gli stessi relatori saranno anche gli esecutori al concerto di chiusura nella chiesa di S. Andrea.

La pubblicazione del facsimile del manoscritto e il convegno si propongono di fare un bilancio degli studi sul Baldano, avviati nel 1995 e che hanno coinvolto, di volta in volta, musicisti (con alcuni CD) e studiosi di varie discipline, le cui ricerche s’intrecciano con la musicologia e l’organologia.

Il Libro per scriver l’intavolatura per sonare sopra le sordelline, manoscritto musicale autografo di Giovanni Lorenzo Baldano, conservato presso la Biblioteca del Seminario di Savona, é un testo unico al mondo per il tipo di strumenti ai quali è destinato – la sordellina e il buttafuoco – e per il tipo di notazione impiegato: tutti elementi che ne denotano l’unicità, poiché non si conoscono altre fonti musicali coeve con tali caratteristiche. L’olandese John Henry van der Meer (1920-2008), studioso di fama internazionale, è stato il primo a decifrare l’intavolatura savonese ed a pubblicare, nel 1995, alcuni esempi di trascrizioni unitamente ad informazioni tecniche sui due strumenti utilizzati.

Il repertorio musicale del manoscritto del Baldano è strettamente legato all’ambiente napoletano e meridionale in genere. Questo legame con Napoli e il Meridione si spiega con gli interessi economici che la famiglia Baldano aveva in quei territori, a Napoli, in Calabria (Cosenza) e in Puglia. Tra ’500 e ’600, infatti, diversi esponenti della nobiltà e della classe mercantile savonese erano emigrati soprattutto nel Napoletano e in Sicilia, dando origine a importanti baronie e proprio grazie a possedimenti feudali o ad attività finanziarie essi potevano vivere agiatamente nella terra d’origine.

Il cronachista savonese Giovanni Vincenzo Verzellino ce ne tramanda i nomi, che ritroviamo tra le famiglie nobili proprietarie di sepolcri nella chiesa savonese di S. Giacomo. Una lapide, poi scmarsa a seguito della soppressione napoleonica della chiesa, attestava  che fin dal 1451 un Pasquale Baldano, avo del Nostro, possedeva uun sepolcro per sé e per i suoi discendenti nella chiesa, sulla quale sorgerà nel 1470 il convento francescano.

Giovanni Lorenzo Baldano nacque a Savona nel 1576 da Giovanni Battista Baldano e Catarinetta Giustiniani ed ivi morì “fantino” nel 1660. Abitava nel quartiere della Quarda ossia nella zona delle odierne via Quarda inferiore e superiore, nell’ambito della parrocchia di S. Andrea. Nulla sappiamo della sua formazione e dei suoi studi anche musicali; i suoi libri superstiti denotano però uno spiccato interesse per la letteratura, la poesia e il teatro, mentre il repertorio della intavolatura rivela una conoscenza non comune dell’ambiente musicale napoletano, acquisita certamente durante soggiorni più o meno lunghi a Napoli e nei territori del regno. A questo proposito, nell’intavolatura (a carta 27 recto), si legge “In Napoli al primo luglio 1603”. A partire dal 1615 il Baldano lo si ritrova a Savona, dove ricopre tutte le maggiori cariche delle magistrature cittadine: in quelle supreme dei Razionali e degli Anziani, nel Monte di Pietà, nel Magistrato della Sanità, in quello dell’Annona e nel Monte dell’Abbondanza, negli ufficiali dei Fondachi e in quelli del Santuario di Nostra Signora di Misericordia: “uno splendido stato di servizio, che fa testimonianza del suo civismo e della stima ond’era circondato dai suoi concittadini” (Noberasco).

Giovanni Farris (1927-2020) aveva individuato nella Biblioteca del Seminario diversi libri di poesia e teatro con note di possesso del Baldano e nel 1995 aveva pubblicato una sorta di canzoniere con versi che il Baldano ricopiò da altri altri autori coevi aggiungendone forse in qualche caso di suoi. Più recentemente Romilda Saggini e Paolo Ramagli hanno pubblicato un catalogo delle cinquecentine del Seminario individuandone una ventina appartenute al Baldano mentre Carlotta Cerrato ne ha catalogate quasi altrettante nella Biblioteca Civica. Presso l’Archivio di Stato di Savona essa ha invece rintracciato diversi documenti relativi agli aspetti patrimoniali dell’eredità del Baldano e ai suoi affari nel Regno di Napoli.

Giovanni Lorenzo Baldano fu inoltre amico di Gabriello Chiabrera (che risiedeva nell’ambito della stessa parrocchia di S. Andrea), del quale possedeva componimenti inediti, anche in genovese, contenuti in un manoscritto dal quale attinsero nell’Ottocento Giovanni Battista Belloro, Carlo Montesisto, Agostino Bruno e Vittorio Poggi. Tale manoscritto, del quale si erano perdute le tracce dopo il 1894-95, è ‘riapparso’ a Roma ad un’asta Finarte di libri, autografi e stampe del 20 giugno 2019 assieme ad alcune rare edizioni di opere del Chiabrera, con note di possesso del Baldano, di sicura provenienza savonese: tutte opere che sono andate così disperse per sempre per l’incuranza e l’insensibilità dei proprietari. Un anonimo acquirente si è aggiudicato il manoscritto per 3.456 euro (secondo il sito web di Finarte) ma fortunatamente una rara edizione delle Vegghie del Chiabrera, stampata a Genova dal Pavoni nel 1622, è stata acquisita (per 120 euro) attraverso l’acquisto coattivo da parte del Ministero della Cultura per la Biblioteca Universitaria di Genova.

Il Libro d’intavolatura e tutti gli altri libri appartenuti al Baldano, oltre al suo nome presentano nei fogli di guardia delle rilegature e negli spazi bianchi annotazioni e richiami amorosi, anche in una forma crittografica che si ispira probabilmente al Libro delle Sorti, un gioco di società inventato dal perugino Lorenzo Spirito Gualtieri (1426-1496) che in poco tempo divenne un grande successo editoriale con innumerevoli edizioni in Italia e all’estero. Tali annotazioni crittografiche, delle quali lo stesso Baldano ci dà la chiave di lettura, alludono al suo amore per Clara Maria Cerrato o Serrato (1583-1655), figlia del “dottor” Urbano Cerrato e di Catarinetta Salineri, “nata in la strada chiamata alla Quarda”. La nascita di questo amore risale forse al 24 giugno 1600, due mesi prima del diciassettesimo compleanno della ragazza, alla quale nell’intavolatura sono dedicate le composizioni intitolate “La Cerrata” e “Bella Claretta balli vorente”. L’amore per la “bella Claretta” non fu però ricambiato, come ci fa sapere lo stesso Baldano (all’epoca ventiquattrenne) in alcune note autobiografiche crittografate; ormai rassegnato, giungeva ad auspicare per lei “uno bello marito che li vogli bene”. Ma né lei né lui si sposarono; si ritrovarono però idealmente vicini molti anni dopo nella chiesa di S. Giacomo, dove entrambi ebbero sepoltura nelle tombe di famiglia, rispettivamente nel 1655 e nel 1660.

Maurizio Tarrini

Il prof. Maurizio Tarrini docente e presidente dell’Associazione Musicale Antichi Organi Italiani

E’ nato a Savona nel 1957, si è diplomato in Organo e composizione organistica al Conservatorio di Musica “N. Paganini” di Genova e in Paleografia e Filologia Musicale presso l’omonima Scuola di Cremona (Università di Pavia). Nella stessa Università si è successivamente laureato con lode in Musicologia. Ha inoltre seguito i corsi di Organologia e di Teoria, storia e pratica del temperamento e dell’intonazione tenuti rispettivamente da Oscar Mischiati (Pamparato 1975 e Urbino 1976) e da Pier Paolo Donati (Urbino 1981).
Dal 1984 è docente di Storia della Musica presso il Conservatorio “N. Paganini”: dapprima nella sezione di La Spezia (1984-85), poi a Genova (1985-89), a La Spezia (1989-2002) – divenuta nel 1992 Conservatorio autonomo – ed infine (dal 2002) nuovamente nella sede di Genova.
Ha pubblicato numerosi articoli e monografie sull’arte organaria in Liguria, su fonti e fondi musicali (specificatamente sull’Archivio-Biblioteca “P.C. Remondini” di Genova, di cui ha curato il riordinamento), edizioni critiche di musiche rinascimentali (V. Ruffo, A. Festa) e organistiche (L. Perosi), ricerche archivistiche, collaborando a riviste specializzate, a repertori e dizionari nazionali ed internazionali (DBI, GROVE, RILM).
È inoltre membro della Commissione per la tutela degli organi artistici della Liguria istituita presso la Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio della Liguria e presidente dell’Associazione Musicale Antichi Organi Italiani.


 


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