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Ormea, vecchia cartiera in set televisivo (4 puntate) che racconta Levi Strauss, inventore dei jeans. Il film sarà trasmesso da ARD in Germania. Troupe di 70 persone ha soggiornato 3 settimane


Sabato 30 settembre hanno lasciato i sei alberghi -da Nava a Ormea- che occupavano da tre settimane. Un ritorno a casa per i 70 della troupe che nella vecchia ex cartiera di Ormea (proprietà delle famiglie imperiesi Pasquinelli-Valentini) ha prodotto una serie televisiva di 4 puntate (Call me Levi).

Il film sarà trasmesso in Germania, pare nella primavera 2024, da ARD, il principale e più vecchio gruppo radiotelevisivo pubblico della Germania nato nel 1950. Un’ottima promozione turistica per la Val Tanaro e non solo. La vecchia ex cartiera di Ormea trasformata nella prima fabbrica dell’inventore (Levi Strauss) del moderno blue jeans diffuso in tutto il mondo. La serie televisiva si intitolerà Call me Levi. 

Alcuni mesi prima Viola Film dalla Film Commission Torino aveva pubblicizzato la richiesta di persone (cercasi ‘attori’). Ovvero chi voleva fare da comparsa per partecipare ai casting: «Solo maggiorenni, donne e uomini di età compresa tra i 18 e 75 anni». Un successo di aspiranti.

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Sono seguite tre settimane di riprese sulla vita dell’imprenditore Levi Strauss. Nella vecchia cartiera alle porte del paese, che farà un salto indietro nel tempo e si trasferirà altrove nella geografia. Perché diventerà la prima fabbrica a San Francisco di Levi Strauss, l’imprenditore tedesco, naturalizzato statunitense, che in America fondò il noto, omonimo marchio di abbigliamento. Colui che, verso la fine dell’Ottocento, iniziò a produrre jeans.

Strauss nacque in una famiglia di ebrei bavaresi (il padre era Hirsch Strauss e la madre Rebecca Has). Partito dal porto di Bremerhaven, lasciò, come molti connazionali, la Germania per giungere negli Stati Uniti, sbarcando a New York. Qui i due fratelli maggiori, Jonas e Louis, avevano impiantato con successo un’industria di abbigliamento. Dopo avervi passato appena due giorni, si trasferì da un altro parente immigrato, lo zio Daniel Goldman, che possedeva un ranch a Louisville in Kentucky. Vi passò altri cinque anni, durante i quali imparò la lingua, sperando di diventare un uomo d’affari indipendente, sebbene avrebbe dovuto succedere allo zio nella gestione del ranch. Nel 1847 anche la madre e due sorelle raggiunsero New York per aiutare Jonas e Louis nella loro fiorente attività. A partire dal 1850, Löb inglesizzò il proprio nome in Levi e nel 1853 divenne cittadino statunitense. Quindi si trasferì a San Francisco, in California, regione che attraversava un momento di forte sviluppo dovuto al fenomeno della corsa all’oro: sperava infatti di impiantarvi un’industria tessile che potesse sfruttare la richiesta di particolari tessuti utili al lavoro nelle miniere, ai carri dei pionieri (i conestoga) e alle vele delle imbarcazioni. Così, con il cognato David Stern, fondò l’azienda Levi Strauss & Co.. Egli era tra l’altro solito fare il venditore ambulante per le miniere, trasportando la propria mercanzia su un carro e per i minatori inventò un nuovo tipo di indumento, oggi noto come salopette. Più tardi utilizzò allo scopo la tela de Nîmes, oggi nota con la sua contrazione denim.

Il 20 maggio 1873, il sarto Jacob Davis, entrato in società con Strauss, registrò il moderno jeans in denim con il numero di brevetto 139.121, rafforzando il tessuto attorno alle tasche, particolarmente soggetti ad usura, con i rivetti di rame.Levi morì nel 1902 e fu sepolto a Colma. Lasciò l’azienda ai quattro nipoti Jacob, Louis, Abrahm e Sigmund Stern.

Ormea la cartiera 1908

Ora la magia del piccolo schermo ha reso l’ex Cartiera di Ormea la sede della storica fabbrica di jeans Levi’s a San Francisco, nella seconda metà dell’Ottocento. La location è stata suggerita alla casa di produzione tedesca Viola Film dalla Film Commission Torino Piemonte.

Alle 2 giornate di casting hanno partecipato quasi duecento persone. Si sono presentati molti locali e dalla vicina Liguria, qualcuno dalla Toscana. Ne è stata scritturata la maggior parte. Soprattutto nel ruolo di operai tessili, ma anche clienti. «L’unica difficoltà nel trovare comparse di origini asiatiche per il personale di produzione, necessarie per la veridicità del racconto».

Della cartiera utilizzati gli uffici, tutti in una palazzina, trasformati in appartamenti della famiglia dell’imprenditore. La fabbrica tornata, per un film, ad essere luogo di produzione. «Una bella vetrina per il nostro territorio, non solo per chi vedrà la serie – ha commentato ai media il sindaco Giorgio Ferraris -, anche per chi verrà nel nostro paese per le riprese».

La troupe si è trattenuta, dicevamo,  per tre settimane nelle 6 strutture alberghiere di Ormea e al Lorenzina di Nava. Un’ottima occasione di lavoro anche per esercenti e commercianti in un periodo ormai di bassa stagione. Si aggiunga che oltre alla camere, la sera era occasione per cena, mentre il pranzo veniva consumato attraverso un catering in cartiera.

Ormea è fra i Comuni che hanno stipulato una convenzione con la Film Commission Piemonte e hanno contribuito a formare la lista di luoghi storici adatti a scopi cinematografici. Si aggiunga che l’imprenditore bavarese (al secolo Löb Strauß) che fece la sua fortuna da emigrato in America inventando i blu jeans, nome che deriva dal tessuto utilizzato che è di origine genovese, «bleu de Gênes», ovvero «blu di Genova».

 

 

 


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