Il Comitato Amici dell’ospedale San Paolo elenca concrete proposte ed osservazioni relative alla bozza di Piano Socio-Sanitario Ligure 2023-2024.
La comunicazione del Comitato- “L’estate e la querelle sul rigassificatore hanno oscurato anche i problemi della sanità distraendo l’attenzione sulla nuova pesante problematica che interessa il futuro del territorio Savonese e Valbormidese.
Importanti sono state le azioni nel campo sanitario nel semestre trascorso a partire dalla manifestazione e dalla raccolta di firme in difesa del punto nascita del 19 novembre 2022 culminati poi con la manifestazione sul pronto soccorso del 18 Luglio 2023.
Le autorità regionali non hanno mai accettato di presentarsi invitati dal Consiglio comunale di Savona. I gravi problemi e le incognite che la bozza di piano sanitario regionale pone alla sanità ligure sono stati obnubilati.
Nulla si sa di che fine han fatto le richieste della giunta regionale al Ministero di oltre 40 deroghe alla legge Balduzzi .
Nulla si sa se la chirurgia della mano rimane al San Paolo , storica sede dove il Maestro Renzo Mantero l’ha creata.
Nulla si sa se le strutture salvate nella precedente tornata legislativa richiedenti oltre 600.000 abitanti rimangono al San Paolo ( Nefrologia e dialisi, Malattie infettive, Radioterapia medica)
Nulla si sa del futuro del punto nascita al San Paolo e della promessa partoanalgesia.
Nulla si sa se Savona, città capoluogo di provincia, perde anche la sede del 118.
Nulla si sa di un potenziale DEA2 farlocco rispetto alla proposta del Comitato di istituire un DEA2 diffuso (come da allegato) in analogia con altre strutture diffuse presenti nella bozza di piano: per altro è possibile , per la provincia di Savona no!
Nulla si sa dei concorsi di direttore banditi e in fase di espletamento bloccati dallo scorso febbraio ( nefrologia e dialisi, chirurgia della mano).
Nulla si sa sulla copertura del posto di direttore delle malattie infettive dopo il pensionamento del dott. Marco Anselmo.
Viene il dubbio che queste procedure non si facciano in attesa di sapere che fine fanno le deroghe e quindi che fine fanno le strutture.
Nulla si sa del progetto restart per abbattere le liste di attesa diagnostiche e chirurgiche che assillano migliaia di persone e i professionisti preposti.
…..apprendiamo però che il numero dei professionisti(medici,infermieri, tecnici,fisioterapisti…..) che fuggono dalle nostre strutture aumenta (ortopedici, oculisti…) e nulla si fa in modo efficace per creare le condizioni di rimanere.
….che gli organici in diverse strutture sono ridotti al lumicino e i professionisti rimasti fanno i salti mortali per coprire i turni ed erogare le prestazioni
…che il Gaslini diffuso è un fallimento come “coraggiosamente” dichiarato dal Presidente dell’ordine dei medici di Imperia (vedi articolo allegato) anche a Savona!
…che il modello hub & spoke anche per patologie comuni, vedi urologia e pediatria, ma anche chirurgia toracica e vascolare, etc, distrugge le periferie. I pazienti sono costretti a spostarsi e localmente non cresce nessun professionista. Tutti scappano! Genova non riesce a supplire in tempi utili.
Non andiamo avanti nella lista …
Quanto sopra per non perdere la memoria.
La gente comunque si arrabatta angosciata pagandosi se può le prestazioni e rimbalzando su muri di gomma. In queste condizioni la prevenzione è una chimera e molti anziani rinunciano a curarsi. Tenteremo di riprendere il filo della matassa invitando i legittimi rappresentanti dei cittadini (i sindaci ) , i consiglieri regionali, i sindacati e tutti i soggetti che hanno a cuore la salute della popolazione a ricominciare a rappresentare in regione i legittimi interessi sanitari della collettività!”
Approvato dalla Giunta regionale con atto N° 255/2023 nella seduta n° 3796 del 23 marzo 2023, numero d’ordine 15.
PROPOSTA MODELLO DI DEA2 DIFFUSO
TESTO DELLA BOZZA DI PIANO
“Per l’Ospedale Santa Corona, privo di alcune specialità (peraltro già presenti a livello regionale), si provvede a garantire l’offerta adeguata al cittadino attraverso misure organizzative, i.e. I.R.C.C.S. diffuso, équipe itineranti, sinergie organizzative con DEA I livello presente all’interno dell’ASL2.”
Ci permettiamo di proporre una soluzione più logica, corretta e coerente con le esigenze delle popolazioni: Ospedale di Santa Corona e ospedale San Paolo.
Il Piano necessariamente prende atto che il S. Corona per essere classificato DEA di II livello manca di specialità essenziali, molte presenti nel S. Paolo, il quale però è classificato DEA di I livello. La Giunta regionale chiede pertanto la deroga al Ministero per il DEA di II livello a Santa Corona. Parrebbe invece più corretto e coerente alle linee di indirizzo della bozza di piano chiedere una deroga che, mettendo insieme le STRUTTURE COMPLESSE (specialità) presenti o nell’una o nell’altra struttura, consenta un DEA di II livello diffuso fra l’ospedale di Santa Corona e l ‘ospedale San Paolo. I due ospedali già oggi lavorano sinergicamente mettendo in comune le rispettive strutture complesse (specialità) e ciò permetterebbe una reciproca integrazione non solo del San Paolo nei confronti del S.Corona (come dice la tabella del piano ) ma anche viceversa.
Nell’ambito di questa integrazione viene giustamente citata la possibilità di impiegare équipes itineranti, che pur richieste negli anni insistentemente, non si sono mai rese operative preferendo trasferire i pazienti gravi con i relativi rischi da un ospedale all’altro.
La priorità nell’emergenza-urgenza è dare ai pazienti una risposta rapida muovendo le équipes specialistiche fra i diversi nosocomi e non trattare i pazienti gravi come pacchi postali!
Il Santa Corona ha le seguenti strutture complesse (specialità) che non ha il San Paolo:
neurochirurgia,medicina nucleare,chirurgia vascolare,chirurgia plastica ricostruttiva, neuroradiologia, gastroenterologia, malattie infettive osteo-articolari, ortopedia e traumatologia indirizzo protesico, unità spinale. Il San Paolo ha le seguenti strutture complesse ( specialità ) che non ha il Santa Corona: radioterapia,nefrologia e dialisi, otorinolaringoiatria ,oculistica, ortopedia e traumatologia indirizzo chirurgia della mano(struttura da DEA2), malattie infettive, dermatologia,punto nascita, pediatria e neonatologia del Gaslini diffuso…
Altre strutture complesse ( specialità) già oggi sono gestite trasversalmente con direttore a scavalco: direzione di presidi ospedalieri ,anatomia patologica,oncologia,centro trasfusionale,
farmacia ospedaliera,laboratorio analisi, con direttore con sede nell’ uno o nell’ altro
nosocomio.
Tutte le altre articolazioni ( strutture semplici dipartimentali, strutture semplici, consulenze, accordi ) non previste dalla Balduzzi non vengono citate.
La somma delle Strutture complesse (specialità) dei due ospedali e il bacino di utenza minimo richiesto (600.000 contro i meno di 500.000 di asl1-asl2……seppur implementato dai flussi turistici stagionali) non risponde ai requisiti del DM. Balduzzi per avere un DEA 2.
LA LOGICA VORREBBE CHE SI CHIEDESSE UNA DEROGA PER UN DEA2 DIFFUSO NELL’ ASL2 SAVONESE
E comunque mancano per fare un DEA 2 senza deroghe: s.c. cardiochirurgia e rianimazione cardiochirurgica, s.c.chirurgia toracica,s.c. chirurgia maxillo facciale,s.c.rianimazione pediatrica e neonatale, s.c.Broncoscopia interventistica… ( vedi decreto).
Per questa ragione ci vuole la deroga anche sommando le strutture complesse dei due ospedali.
La proposta è fatta alla luce della filosofia organizzativa della bozza di piano presentato dalla Giunta regionale che nel capo IV –La rete ospedaliera ligure al paragrafo 3 prevede i modelli diffusi fra i quali:
• “Gaslini diffuso” (DGR n. 255/2022 Art.27bis della L.R. 41/2006 e ss.mm.ii.
Provvedimenti attuativi)
• Policlinico san martino diffuso
• IRCCS Policlinico San Martino con strutture complesse allargate ad altre asl
(anestesia asl2-s.corona)
• Ospedale Galliera idem ( urologia allargata all’asl1)( ortopedia protesica
ospedale Rapallo)
• DIAR ( dipartimenti interaziendali regionali)
• Dipartimenti interaziendali asl1-asl2:
Radiologia, Oncologia, Laboratorio (che comprende Patologia clinica, Immunoematologia e Medicina trasfusionale), Donna-Bambino (Ostetricia e Ginecologia, Pediatria e Neonatologia), Riabilitazione (Recupero e rieducazione funzionale, Unità spinale del Santa Corona), Area tecnica (Interventi strutturali come nuovi ospedali, fondi Pnrr, Ingegneria clinica, Patrimonio) e Neuroscienze (Neurologia, Neuroriabilitazione, Neuroradiologia, Terapia del dolore, Unità spinale del Santa Corona). Sistema informativo – Farmaco del Ponente. Inoltre da informazioni acquisite risulta che ci siano già dei dea2 diffusi in altre realtà regionali.
Il Presidente
Giampiero Storti