L’Associazione italiana Teilhard de Chardin promotrice a Diano Marina di un incontro-dibattito culturale, venerdì 6 ottobre 2023 presso la sede delle opere parrocchiali della cittadina del Ponente.
di Gianfranco Barcella
L’Associazione italiana Teilhard de Chardin, fondata a Torino nel 1964 si occupa del pensiero, ancora innovativo che ha caratterizzato la riflessione del grande gesuita e scienziato. Appassionato di geologia e di paleontologia, egli ha saputo confrontarsi con la teoria dell’evoluzione, durante il suoi sviluppi della prima metà del ‘900, coltivando l’amicizia con i più importanti estensori della sintesi moderna delle idee di Darwin e traendone il concetto del divenire e della non staticità del reale.
La sua impostazione concettuale lo ha ben presto condotto ad elaborare idee originali per i suoi tempi ed in parte anche per i nostri, a proposito della teoria della complessità che lui ha saputo collegare, con un’intuizione avanzata al tema della coscienza ed in particolare della coscienza riflessa e della consapevolezza. Convinto assertore dell’idea di persona, formantesi sulla base del fondamentale meccanismo della relazione evolutiva con <Un più grande> egli ha posto le premesse per una completa rivalutazione dell’orizzonte umano e delle sue qualità, spesso inespresse per causa di una cultura che si rifà ad una spiritualità della colpa, piuttosto che ad una spiritualità della consapevolezza: la sua grande fede, la sua profonda tensione spirituale, che si risolve molte volte in esperienza mistica, infondono trasparenza al divino ed avvolgono tutte queste prospettive non lasciandole aride e preda del razionale, ma orientandole verso l’in avanti e verso l’in alto, in una convergenza di senso al punto Omega. E’un brevissimo tratteggio, ma crediamo sufficiente a spiegare il motivo del lavoro di diffusione e di confronto che l’Associazione conduce da anni e che si concretizza quest’autunno a Diano Marina con un evento pubblico, ormai tradizionale, il quale partendo dagli stimoli del pensiero teilhardiano, qui sottotraccia, ma sicuramente supporto intellettuale saldo offre una panoramica molto originale astronomico-teologica. L’evento vede la partecipazione (come da locandina allegata) di due personaggi importanti. Il professor Marco Castellani, ricercatore astronomo presso l’INAF di Roma e il monaco Michael Davide Semeraro, priore dell’ Abbazia di Novalesa
Il Titolo dell’incontro- dibattito: “COSA SUCCEDE IN CIELO? Dinanzi al cosmo che si svela”poi è parecchio intrigante. Molti si sentono proiettati in un universo <senza domande e senza risposte>. Dante nel Purgatorio (Canto XVII vv.91-92) invece ci parla di un Dio che dagli infiniti spazi <corre> incontro al desiderio delle Sue creature. “Quello infinito e ineffabil bene/che la sù è, così corre ad amore/ come a lucido corpo raggio vene”. La fonte di ispirazione del Sommo Poeta è la visione religiosa della realtà naturale, frutto della creazione di Dio, ipotesi creazionistica, che si contrappone all’ipotesi evoluzionistica di Charles Robert Darwin che annuncia : “Noi possiamo concludere con qualche fiducia che ci è permesso di contare su un avvenire di lunghezza incalcolabile. E come se la selezione naturale agisse solo per il bene di ciascun individuo, in quanto ogni dono fisico o intellettuale tenderà a progredire verso la perfezione”.
Ma in sintesi si definiva un agnostico. Egli poneva cioè l’accento sull’impossibilità di trovare nella scienza conferme o smentite decisive a quelle che erano le tradizionali credenze religiose. Darwin negava decisamente ogni intenzione provvidenziale della natura. La presentatrice dell’incontro Luisa Barcella afferma in proposito : “Da medico non posso che apprezzare le verità della scienza anche quando tentano di svelarci i misteri del cosmo(il passaggio dalla cultura astrologica medievale a quella astronomica del rinascimentale è stata indubbiamente un bene) ma non riesco a relegare la fede cristiana come un inutile fardello del panorama culturale attuale come concepito da molti. Il problema sta nel fatto che le verità di fede dipendono innanzitutto dall’incontro con il Salvatore che induce a ricercare ed a seguire la somma verità. Rifiutando questa opportunità si rischia di perdersi nel deserto del reale, <nell’arido vero> di leopardiana memoria. E non si impara a vedere anche al di là del proprio orizzonte temporale. Alcuni cercano consolazione nella poesia per mitigare l’angoscia di solitudine ed il senso di privazione della propria dignità umana. Cito il celebre verso di Montale che sintetizza mirabilmente la nostra condizione esistenziale di uomini e donne con la mente gravata dal nichilismo imperante nella cultura del Novecento: “Spesso il male di vivere ho incontrato”. Sono lampi di salvezza che non possono illuminare compiutamente il nostro cammino né tanto meno dare un senso compiuto all’esistenza come solo la luce emanata dalla verità evangelica può fare. La consolazione della religione salva e la salvezza consola, guarendo il cuore. I relatori poi sono di grande prestigio: fratel Michael Davide Semeraro è monaco benedettino dal 1983. Dopo i primi anni di formazione monastica ha conseguito il Dottorato in Teologia Spirituale presso Università Gregoriana di Roma. Tra le sue pubblicazioni ricordiamo: “Sinfonie d’umanità”; “Lettere a Giobbe: “Sul mistero della gioia e del dolore”; “Il libro delle risposte della fede. Domande scomode a Dio e alla Chiesa”. Il secondo oratore, Marco Castellani , ricercatore presso l’Osservatorio astronomico di Roma, si interessa di popolazioni stellari GAIA, ESA. E’ anche divulgatore e scrittore per passione. Gestisce da anni il blog divulgativo Sturdust.blog e coordina il progetto Altrascienza.it.
Gianfranco Barcella