Pandemia e Poesia. Entro in libreria, e chiedo: C’é qualche libro sulla pandemia? Un’infinità di cose, c’è solo l’imbarazzo della scelta.
Dalle pubblicazioni scientifiche alle analisi sociopolitiche, dalle testimonianze dirette ai pamphlets propagandistici. Raffino la domanda: C’è qualche romanzo, qualche novella? Oserei aggiungere:qualche segno di vita spirituale, qualche cosa che superi il contingente,questa cappa che continua ad avvolgerci in una pesante atmosfera di rancore e di odio, qualche poesia? Pochi capiscono.Un commesso mi ha guardato, poi si e messo a consultare il computer e mi ha risposto di no, che non gli risulta. Il modo in cui me l’ha detto mi ha colpito, quasi con un senso di colpa. Ha aggiunto che cercherà meglio, di ripassare. Gli ho lasciato il numero di cellulare.Tutte le tragedie, personali o collettive, le guerre, le rivoluzioni,per laceranti e drammatiche che siano, finiscono prima o poi nell’arte, nella catarsi purificatrice del momento estetico. Tutti noi commiseriamo Giacomo Leopardi e la sua povera drammatica vita. Ma certamente sul letto di morte avrà balbettato tra s`e e s`e le prime strofe dell’Infinito, o il meraviglioso attacco della poesia A Silvia. Come può morire triste chi ha dato al mondo versi simili! E quanta arte è scaturita da Napoleone, che in fondo se ne è portati dietro tanti, di giovani innocenti. Pensiamo ad una poesia come il Cinque Maggio del grande Alessandro Manzoni o all’immenso affresco di Guerra e Pace di Leone Tolstoi.
Per la pandemia temo per`o che non avremo neppure queste consolazioni purificatrici. Potremo fare tutte le analisi, tutte le commissioni d’inchiesta che vogliamo. Potremo dibattere all’infinito se era veramente necessario levare il lavoro a tanta gente, chiudere in casa i nostri giovani, permettere che vecchi morissero senza gli elementari conforti di una società civile.
Potremo analizzare mortalità ed efficacia di lockdown e greenpass con i pi`u sofisticati metodi di inferenza statistica, litigare sulla maggiore o minore importanza dei vaccini, accusare i non vaccinati di uccidere. Temo per`o che nulla ci salverà dalle conseguenze pi`u sottili di una tragedia morale di proporzioni epocali. Una vicenda come questa non avrà neppure il conforto dell’arte. Alla pandemia sarà negata la Poesia.
(M.G.)