Condanna ferma contro l’attacco dei No Tav incappucciati: violenza e
violazione delle leggi inaccettabili.
di Antonio Rossello
Un gruppo oltranzista del movimento No Tav ha perpetrato un attacco
violento contro cantieri in Val di Susa, mostrando una preoccupante
violazione delle leggi e dei diritti al di là della legittima
manifestazione.
Nei giorni scorsi, un gruppo di incappucciati, appartenenti all’ala più
oltranzista del movimento No Tav, ha scatenato un attacco senza precedenti
contro il cantiere a San Didero, situato in Val di Susa, nel Torinese.
L’azione è stata caratterizzata da una violenza estrema e una completa
mancanza di rispetto per le leggi e i diritti civili, anche se, in teoria,
questi individui stavano esercitando il loro diritto di manifestare.
Tuttavia, il passaggio dalla pacifica protesta alla violenza distruttiva e
indiscriminata è inaccettabile e va severamente condannato.
Gli antagonisti, circa cinquanta, hanno lanciato molotov, petardi, bombe
carta e sassi contro le forze dell’ordine, che hanno risposto con
l’utilizzo dei lacrimogeni per sedare la situazione. Le azioni violente non
si sono limitate a San Didero, ma si sono estese anche al cantiere della
Torino-Lione di Chiomonte, sempre in Val di Susa.
È allarmante notare che gli attacchi non sono episodi isolati, ma fanno
parte di una serie di assalti precedenti compiuti dagli stessi antagonisti,
secondo gli investigatori, sotto la regia del centro sociale Askatasuna.
Questi individui sembrano agire sistematicamente con intenti distruttivi e
senza alcun rispetto per la legalità.
Soltanto per quanto riguarda il travisamento, le leggi italiane sono
chiare riguardo al divieto di girare a volto coperto in luoghi pubblici.
L’art. 85 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza e l’art. 5 della legge n.
152/1975 stabiliscono espressamente che il volto non può essere coperto in
spazi aperti al pubblico o durante manifestazioni, tranne in casi
eccezionali o sportivi. Gli incappucciati No Tav hanno chiaramente violato
tali norme, e la giustizia deve agire per assicurare loro un opportuno
processo e una severa punizione per le loro azioni illegali.
Questo genere di violenza non solo mina la credibilità e il sostegno del
movimento No Tav, ma danneggia gravemente anche la sicurezza e la coesione
sociale. Occorre condannare senza riserve il comportamento di questo gruppo
oltranzista e le autorità dovrebbero agire con fermezza per garantire che
simili attacchi non si ripetano.
La libertà di manifestazione è un diritto fondamentale in una società
democratica, ma deve essere esercitata pacificamente e nel rispetto delle
leggi. I diritti individuali non devono mai essere strumentalizzati come
giustificazione per commettere atti illegali e violenti. Solo attraverso il
dialogo e il rispetto reciproco si possono ottenere cambiamenti
significativi e costruttivi nella società.
E’ auspicabile che tutti i membri del movimento No Tav e delle
organizzazioni attiviste si dissocino da simili atti violenti e si
adoperino per trovare soluzioni pacifiche e rispettose dei diritti di
tutti. Questa è la via maestra per costruire una società in cui la voce di
ogni individuo possa essere ascoltata e rispettata, senza dover ricorrere
alla violenza per farsi sentire.