Riceviamo dall’Asl 2 dopo quanto scritto su trucioli.it dal dr. Eraldo Ciangherotti di FI, capogruppo in consiglio comunale (vedi….). “Si respingono fermamente le osservazioni formulate, in quanto illazioni frutto di argomentazioni approssimative e sommarie”.
L’Azienda Asl2 ha sempre effettuato le dovute sospensioni dal servizio di personale sanitario e non sanitario in applicazione delle norme vigenti. Si ricorda che ogni posizione lavorativa deve essere valutata secondo le relative singole istruttorie e tenendo conto delle variabili che possono connotare ciascuna situazione documentata (ad es.: patologie, intervenute gravidanze, prenotazioni vaccinali in corso, ecc.), tutti elementi che possono incidere sulla tempistica dei provvedimenti da adottare, ovvero sulla eventuale revoca o ritiro di questi ultimi. Inoltre bisogna considerare pendenze o aspetti legali e/o processuali inerenti a possibili contenziosi in corso.
Al contempo, si ritiene offensiva l’insinuazione secondo la quale non meglio identificate esigenze di carattere amministrativo o burocratico possano indurre l’Azienda a non dare applicazione a norme nazionali in materia di obbligo vaccinale; uno dei valori fondanti dell’Azienda è il perseguimento della salute pubblica e la tutela dei propri lavoratori e lavoratrici secondo il vigente quadro normativo e contrattuale, una linea di condotta che è sempre stata perseguita tra numerose difficoltà anche riguardo all’evento emergenziale epidemiologico Covid-19 ed alle recrudescenze di quest’ultimo.
Corrado Gigliotti
Addetto Stampa Ufficio Comunicazione
E LA RISPOSTA DI CIANGHEROTTI:
“L’ASL SI ARRAMPICA SUGLI SPECCHI E NON SMENTISCE”
In Veneto si dice ‘Peso il tacon del buso’, peggio la pezza che il buco, in italiano. L’Asl 2, nella sua ovvia risposta alle mie critiche sulle mancate sospensioni del personale amministrativo non vaccinato, ‘respinge e ritiene offensive’ le mie parole, ma alla fine non smentisce proprio nulla. Si trincea dietro la privacy dei dipendenti, dietro le cartelle dei singoli e via dicendo. Tutto giusto, ma in questo modo l’Asl ammette che le sospensioni, previste dalla legge, non ci sono state. E lo ammette dicendo che bisogna anche valutare le pendenze legali e i contenziosi in corso. Prendo atto che la mancata sospensione del personale amministrativo non vaccinato che ha superato i sei mesi dalla guarigione dal Covid non è frutto di una strategia dovuta ad esigenze di carattere amministrativo. Questa, però, è una aggravante, non una giustificazione. Significa sciatteria, mancanza di una gestione del personale all’altezza di una azienda che dovrebbe essere capace di fare fronte, in maniera adeguata e veloce, alle esigenze ed alle leggi. Lo conferma l’Asl quando scrive che le variabili relative alle singole situazioni ‘possono incidere sulla tempistica dei provvedimenti da adottare’. I dirigenti, in tutte le aziende, sono chiamati ad affrontare i problemi, non a trincerarsi dietro al ‘fato cinico e baro’! Sapevo che la replica alla mia denuncia sarebbe stata una sequela di parole, più simile allo stridio di unghie tipico di chi cerca di arrampicarsi sugli specchi, piuttosto che un onesto chiarimento. Del resto, per restare sui detti popolari,’un bel tacer non fu mai scritto’.
dr. Eraldo Ciangherotti Odontoiatra Consigliere comunale (FI) di Albenga