Caro Trucioli.it, ci eravamo scritti circa 5 mesi fa a riguardo dello spostamento a monte della ferrovia e avevo anche segnalato che l’ascensore posto nella stazione di Pietra Ligure era fuori servizio. Non è cambiato nulla, nonostante…
Il capostazione, allora, aveva ricordato che “L’ascensore era fuori servizio come in tutte le altre località per via dell’attacco informatico del 23 marzo scorso che impediva di esercitare il telecontrollo dal posto centrale di Genova Teglia.” Sono trascorsi 5 mesi e l’ascensore è ancora fuori servizio…Potete intercedere o campa cavallo…
E ora aggiungo che gli annunci in stazione – e qui potremmo sfondare un’altra porta sia sul numero di annunci “inutili” tra le 5 e le 7 del mattino, sia sul volume degli altoparlanti (so di per certo di lettere spedite tramite avvocato alle FFSS degli abitanti delle case vicino alla stazione per fare abbassare il volume) – . Tra discussioni “altolocate” su chi deve pagare e chi provvedere (ascensore), alla fine chi viene penalizzato è sempre il povero pendolare …Giulio Nicolini
Trucioli.it ora può solo ricordare che l’ascensore “non è ancora fuori servizio bensì (di nuovo) guasto. Quello sul secondo binario funziona infatti”. Quando ci fu l’attacco informatico li esclusero entrambi. Pare vi siano problemi a reperire il componente guasto. Chi lo deve pagare? Non resta che appellarsi all’autorevole sindaco Luigi Ve Vincenzi. Aiutaci tu !
ISOLA GALLINARA. IL WWF SAVONA ne chiede una tutela efficace ed informazioni sullo status di redazione dei piani di gestione.
Il WWF venuto a conoscenza dell’intenzione da parte degli Enti preposti alla tutela (Comune, Regione, Soprintendenza) di rilanciare l’isola Gallinara attraverso la realizzazione di Villa Diana in un cento visite, studi gestione e promozione dell’Isola; attende ancora informazioni dall’ente Gestore (amministrazione di Albenga), circa lo stato di redazione del Piano dell’Area Protetta della Riserva naturale regionale e di quello del Piano di gestione della Zona Speciale di Conservazione.
Visto che – Le Misure di Conservazione (MDC) relative alla ZONA SPECIALE DI CONSERVAZIONE che comprende tutta l’isola e l’area marina che la circonda; sono la raccolta di regolamentazioni, interventi da incentivare o da attuare da parte degli enti gestori, attività di monitoraggio o didattico-divulgative necessarie perché gli habitat e le specie si mantengano in un buono stato di conservazione, così come vuole la Direttiva Comunitaria Habitat;
La loro redazione, sito specifiche ed habitat specifiche è un obbligo ai sensi delle norme vigenti in materia di tutela della biodiversità, sovraordinati alla predisposizione di piani di rilancio turistico;
Come previsto dall’art. 3 della L.R. n.11/89 l’istituzione del parco è volta a:
- a) garantire la tutela e la riqualificazione dell’ambiente naturale, dei valori storico-culturali e delle caratteristiche paesaggistiche del territorio interessato con particolare riguardo al patrimonio zoologico, botanico, archeologico e geomorfologico;
- b) promuovere la fruizione a fini scientifici, culturali e didattici dei beni ambientali in forme compatibili con la loro tutela.
Il WWF chiede con urgenza che prima di predisporre qualsiasi piano di rilancio turistico, vengano approvati i relativi piani di gestione sulla tutela della biodiversità, previsti dalle norme nazionale e comunitaria. (WWF Savona- La Segreteria)
LA UILM: LETTERA APERTA E ANSALDO ENERGIA
Genova, 6 settembre 2022. – Antonio Apa, Coordinatore regionale Uilm Liguria, sulla
base di quanto scaturito dal CDA di Ansaldo Energia ha ulteriormente inviato una lettera aperta appellandosi all’AD di Cassa Depositi e Prestiti e alle Istituzioni (tutti i segretari politici dei partiti dell’arco costituzionale) per spingere Ansaldo Energia ad elaborare un piano industriale realistico che valorizzi le competenze professionali e il patrimonio tecnologico esistente prima che possa venire meno la produzione. Comunicazioni contraddittorie ai media e guerra in Ucraina come pretesti assunti a caso per mancanza di visione e chiarezza, ecco la strategia dell’amministratore delegato di Ansaldo Energia che non convince affatto la Uilm e la porterà a reagire unitamente a Fim e Fiom con forte mobilitazione sul territorio. Ansaldo Energia rende noto il 1 agosto 2022 che il Consiglio di Amministrazione ha analizzato gli effetti della guerra russo-ucraina e l’impatto di questo tragico evento circa gli investimenti nella power generation a gas. Il Consiglio ha preso atto del contesto inflazionistico sui materiali di produzione, sull’energia e sul gas e, oltre a discutere e ad approvare le linee guida di un nuovo Piano Industriale, ha anche certificato la situazione patrimoniale della Società. Nella stessa giornata, l’Amministratore Delegato ha illustrato per sommi capi delle linee di indirizzo di un piano industriale poco convincente che a giudizio della Uilm non presenta un forte rilancio dell’Ansaldo e che quindi verrà approfondito successivamente.
Non si possono considerare serie delle linee di indirizzo basate sia sulla diversificazione green che sul nucleare. Questo progetto industriale non risolve i problemi strutturali della società ma lascia trasparire scenari futuri con esuberi importanti congiunturali e strutturali. Dal 2020 ad oggi è stata perseguita una mera logica finanziaria. Il piano riduce di fatto la capacità produttiva diminuendo la presenza dei montaggi nei cantieri. In data 8 agosto 2022 Siemens Energy ha annunciato i risultati per il secondo trimestre (1 aprile-30 giugno) confermando, come già per il primo trimestre, una forte presa d’ordini in decisa crescita rispetto all’anno precedente, anche nel segmento Gas e Power. Siemens Energy non prevede ulteriori impatti finanziari sul business. Due posizioni a confronto, due diverse verità. Soprattutto due diverse capacità di gestione e visioni industriali del management. Un vertice, quello di Ansaldo Energia, capace di definire il bilancio 2021 il migliore bilancio della società per poi dichiarare solo un mese dopo l’impossibilità di portare avanti lo sviluppo aziendale assegnando le cause a fattori esterni. Molti sono i problemi di Ansaldo Energia già evidenti nel 2021.
La mancanza di ordini è conseguenza di una visione molto parziale di mercato e, quindi, anche della scelta dei prodotti. I cambi organizzativi attuati negli ultimi tempi anche nel commerciale sono incomprensibili a causa di profili non adeguati. Ansaldo manca di strategia sul prodotto. Che cosa intende fare con le turbine a gas? La prima turbina GT36 non è andata ancora a pieno regime per innumerevoli problemi irrisolti. Il progetto è sotto osservazione dal mercato. Covid e cassa integrazione hanno indotto forti ritardi sulla esecuzione dei lavori, come l’esternalizzazione di una parte dell’ingegneria. I clienti, purtroppo, sono insoddisfatti della nuova gestione. Fornitori e appaltatori non vengono pagati o operano senza ordini, di fatto finanziano loro Ansaldo Energia mettendo a rischio la sopravvivenza delle loro aziende. Su tutto questo la guerra in Ucraina e gli incrementi dei costi materiali non c’entrano o hanno un peso marginale. I lavoratori sono sconcertati. Occorrono onestà intellettuale e chiarezza per costruire un vero piano di rilancio per diversificare i prodotti e per comprendere quali componenti verranno realizzati nelle nostre fabbriche. Quali competenze ingegneristiche saranno ancora necessarie? La perdita di credibilità dei vertici aziendali è un vero problema ed è del tutto evidente che l’AD abbia continuato a non comprendere e a subire gli eventi. Infatti a noi sorge più di un dubbio che dovrebbe essere noto anche a CDP. L’impairment test verifica che le attività di bilancio siano iscritte ad un valore non superiore a quello effettivamente recuperabile ed è un test che viene fatto ogni anno per la chiusura di bilancio. Scoprire, e questo è sorprendente, che dopo la chiusura del bilancio di quest’anno e per continuità di gestione del bilancio dello scorso anno, non si fosse compreso che le prospettive si fossero deteriorate per 390 milioni. Questo pone seriamente dei dubbi sulla capacità dell’AD di interpretare la situazione in cui vive l’azienda ma soprattutto di interpretare il futuro e quindi risollevarla. Un tale errore di visione pone seri dubbi anche sull’efficacia delle linee di indirizzi del piano annunciato che le OO.SS. hanno rispedito al mittente. La situazione è ben peggiore e rischiosa per i lavoratori infatti l’indebitamento verso terzi è in crescita di circa 170 milioni in soli sei mesi. Si possono continuare ad effettuare manovre finanziarie senza predisporre un piano industriale di rilancio? Non devono essere sempre i lavoratori a pagare ma tocca anche al management, così come avvenuto su Saipem. La necessaria ricapitalizzazione richiesta dal CDA non solo è obbligatoria ma serve anche per garantire la liquidità necessaria alla gestione ordinaria e caratteristica della società. Come mai tutto ciò non è stato individuato per tempo? Su queste considerazioni le OO.SS. sfideranno CDP, Ansaldo Energia e le Istituzioni a cambiare rotta. Non si possono aspettare le elezioni pertanto è necessario l’intervento del Governo in modo da convocare CDP e le OO.SS. a Roma perché non permettere che Ansaldo venga trascinata verso il baratro per scelte disattente o per piani industriali inadeguati.