La provincia di Savona ha dato il benvenuto a prefetto e questore, neo rappresentanti delle istituzioni repubblicane e designati dal governo Draghi. A Ceriale, da anni, imperversano quelli che un tempo erano ‘melonari’, oggi veri e propri commercianti ambulanti (abusivi) di frutta e verdura di stagione soprattutto.
Non solo…La ‘sfida’ alla legalità ha toccato apici che a definirli grotteschi è poco. Come quella di posizionarsi fissi in una zona. Davanti alle telecamere di una banca. Oppure osare, nel centro storico, di fronte all’auto parcheggiata della Polizia locale. Vedi ultime eloquenti immagini. Leggi anche a fondo pagina: è morta Olga Dolla con il marito Armandin sono stati gli ultimi pastori di Viozene. Entrambi hanno voluto essere sepolti nella terra dell’amato paese natio. Alle Campore di Ceriale erano transumanti. L’ultima funzione funebre hanno voluto fosse nella chiesa di Peagna, Nostra Signora delle Grazie di Capriolo. A Peagna dove ha vissuto un’altra famiglia Dolla, due sorelle e un fratello.
ILLEGALITA’ – E’ lo stesso humus che per anni ha tollerato (con la sola pubblica denuncia di Trucioli.it) la presenza delle ‘belle di notte‘, esercitare il loro antico mestiere, sull’Aurelia, proprio di rimpetto all’abitazione del due volte sindaco Ennio Fazio, eletto il 15 aprile 2008 con Il Popolo della Libertà e rieletto fino al 16 giugno 2018 con ‘Vivere Ceriale‘, sempre centro destra. Ora Fazio che ha ricoperto cariche importanti della categoria floricola (anche a Bruxelles) ha lasciato l’edificio uni-famigliare per trasferirsi in centro città.
La piaga prostituzione che risale peraltro ai fine anni ’60 quando aveva il suo epicentro ad Albenga ( dominava lungo la Riviera il ‘clan dei marsigliesi’ e ‘ndrangheta dell’estremo imperiese): si estendeva ad Alassio e Andora, ma anche zone sull’Aurelia tra Loano e Pietra, Finale. A levante era presente a Savona, Albissola Mare, Vado Ligure. E’ scomparsa quando, si apprese da fonti investigative, si era rotto l’accordo tra mala genovese e savonese-varazzina, con presenza di clan famigliari e personaggi pregiudicati in odore di mafia, camorra in particolare.
Un sintetico escursus storico per chi l’ha vissuto e raccontato da cronista di nera e giudiziaria. Ma nel terzo millennio, nel 2022, assistere a certe tolleranze, chiamiamoli spettacoli che offendono le tante persone perbene, oneste, rispettose delle leggi, pare davvero intollerabile e inqualificabile. Persino inverosimile se non ci fossero le immagini a documentarlo. Premettendo che emerge in tutta la sua evidenza l’assenza dello Stato e delle forze dell’ordine nelle sue varie componenti. E chiama in causa la stessa autorità giudiziaria in presenza di palesi omissioni e sottovalutazioni di un fenomeno molto radicato e spettacolare, in aperta violazione del codice penale e dei regolamenti comunali in materia di commercio e igiene pubblica.
Ebbene non solo gli ambulanti abusivi, con costosi ‘camioncini’, imperversano in Riviera e nell’entroterra (con l’esclusione di alcune località dove la ‘morsa’ della Polizia urbana colpisce, oppure l’Arma dei carabinieri sequestra); a Ceriale regnano e ‘comandano’ indisturbati parrebbe. Una sfida plateale. Cosa possono pensare i cittadini ? Che lo stato sia soccombente e meglio adeguarsi, non vedere ?
C’è chi sostiene che il sindaco Luigi Romano, così come altri colleghi (Borghetto S. Spirito), abbiano sollecitato in passato l’intervento del prefetto e che la risposta sarebbe stata “siamo carenti di forze dell’ordine” (?). A sua volta la Polizia locale ha manifestato difficoltà ad intervenire per una serie di ragioni. Non basta una pattuglia di fronte a potenziali reazioni organizzate e messe in conto, ci vogliono più uomini. Azione coordinate con la locale caserma dei carabinieri. E poi ci sono altre problematiche con il sequestro degli automezzi che non sempre apparterrebbero a chi viene sorpreso a ‘vendere la merce’ che, come si letto in qualche caso (Loano, Alassio, pure Cairo Montenotte), una volta sequestrata viene donata a ‘case di riposo’ per anziani per evitare il deperimento. Si aggiungano frequenti ricorsi al Tar.
Ma in tutta evidenza dei fatti esiste un problema di prevenzione e repressione, ma anche di mancata tutela della salute (si vende merce deperibile di ignota provenienza) e di ‘giustizia fiscale’ perché se commercio fisso ed ambulante sono perseguiti in caso di mancata fatturazione-emissione di ‘ricevuta’, muniti di una licenza obbligatoria, qui l’evasione è totale e sempre alla luce del sole. I protagonisti, provenienti perlopiù dalla Campania, assicurano di vendere genuini prodotti della loro terra e di agricoltori della Sicilia. Si pensi alla stagione dei carciofi, oppure delle pesche. Raccontano, invocando pietismo, che ‘dobbiamo campare, abbiamo famiglie, la scelta di vita è non rubare, non delinquere’. Insomma il fine che giustifica i mezzi ?
Ceriale dove resistono pure ‘clan di mendicanti‘, organizzati, che si piazzano ogni domenica mattina all’uscita della chiesa parrocchiale dove si celebra la Santa Messa. Ceriale che per non farsi mancare nulla, ospita ancora prostitute, sull’Aurelia in località Cameriera, davanti ad abitazioni. Proprietari e inquilini, in passato, avevano fatto un’inutile raccolta firme di protesta. Oggi accade con i ‘melonari’. Cittadini rassegnati. Oppure prevale indifferenza e paura ad esporsi. E non siamo, parrebbe, in un rione malfamato del Sud.
ALCUNE SEQUENZE FOTOGRAFICHE DELLA PRESENZA DI ‘MELONARI’
sulla statale Aurelia, davanti alle telecamere dell’Agenzia di Banca San Paolo
PIAZZA INDIPENDENZA CUORE DEL CENTRO STORICO E LUNGOMARE: E’ domenica mattina 26 giugno e nonostante la presenza dell’auto della Polizia urbana l’automezzo si ferma per offrire i prodotti della terra.
Una commerciante di frutta e verdura della piazza va a protestare per lo ‘smercio abusivo’ e si sente rispondere: Sono li perché aspetto la chiave da un’agenzia immobiliare e comunque anche noi dobbiamo vivere, abbiamo le famiglie da mantenere’.
Il negozio di frutta e verdura unico rimasto del genere nel centro storico e che resiste alla crisi del piccolo commercio. Un secondo invece ha chiuso i battenti e si è trasferito ad Albenga. Altro verso levante hanno cessato l’attività.
Su richiesta di trucioli.it riceviamo e volentieri pubblichiamo dal capogruppo di minoranza Antonello Mazzone già dirigente Asl 2 e ora pensionato.
“Come minoranza ci siamo occupati di molti problemi che riguardano il paese di Ceriale. Spesso per le varie problematiche affrontate e per i comportamenti tenuti dalla maggioranza sprezzanti delle regole democratiche e delle procedure stabilite in alcuni casi da loro stessi, ci hanno portato a scrivere al Prefetto e sicuramente aggiungeremo anche questo fenomeno tra quelli che non vengono gestiti.
Credo di essere stato esaustivo e mi creda che non amo scrivere già lo devo fare molto al lavoro ma era doveroso dare una risposta e sono sicuro che ci sarà occasione per confrontarci” (Antonello Mazzone).
CERIALE: LA PASTORELLA CHE HA LASCIATO LA VITA TERRENA ED HA VOLUTO ESSERE SEPOLTA NELLA SUA TERRA NATALE, VIOZENE
Ada era conosciuta ed apprezzata da tutti: gentile, scherzosa, sorridente. C’è chi la ricorda, come Luciano Frassoni, ‘cittadino onorario’ di Viozene e scrittore, recarsi tutti i giorni dal paese al pascolo di Pian Rosso dove il marito Armando (Armandin) aveva la sua transumanza estiva. Lui brava persona, serio, onesto, gran lavorare, carattere burbero come si adduce a quella stirpe. Ad un certo punto, causa ulcera, smise il mestiere per fare il ‘muratore’, ma durò poco, finì per ricomprare il gregge, un centinaio di pecore. “Una famiglia a cui tutti abbiamo voluto bene – commenta Frassoni– e chiamavamo Olghina la premurosa figlia. Con la morte della mamma, rimasta vedova ( il marito è mancato molti anni fa), perdiamo l’ultima testimone diretta della civiltà dei pastori di Viozene”.