Un libro autobiografico. “Il senso della Vita” con inedite rivelazioni e ‘ottimi spunti di riflessione’. L’autore è Pier Paolo Pizzimbone, savonese, già tra i Vip italiani del mondo dell’industria e della politica, finito in disgrazia. 151 pagine, almeno una cinquantina i personaggi citati. Fatti, misfatti, storie di vita (persino pedofilia ad opera di sacerdoti), cronaca bianca, mondana e giudiziaria. Pizzimbone è stato deputato in Sicilia e console onorario del Congo. A Imperia ha subito intimidazioni a suon di bombe molotv e cavi dei freni tagliati.
Ha cenato con il presidente Eltsin. Ha conosciuto personalmente due papi (Wojtyla eRatzinger), il presidente della Liguria Toti quando non era ancora governatore ed era stato appena promosso direttore del Tg4 al posto di Emilio Fede. L’occasione: le vacanze in barca. Pizzimbone che ha partecipato alla festa dei 50 anni di Alfonso Signorini e gli regalato la macchina da scrivere ‘Lettera24‘ che era stata di Indro Montanelli e aggiudicata ad un’asta. A quel compleanno c’era Diego della Valle travestito da cardinale ed aveva passato tutta la serata a intrattenere e cantare stupendo i presenti quando si era fatto
riconoscere. A Montecatini Pier Paolo ha incontrato Silvio Berlusconi e Barbara D’Urso. Risale a quel periodo anche l’incontro con Antonio Ricci “una delle persone migliori che abbia mai conosciuto, persona che ho stimato e stimo ancora tantissimo e che ho incontrato spesso visto che abita ad Alassio”. E ancora: “Conobbi per lavoro Massimiliano Rosolino il campione olimpico di nuoto marito della ballerina Natalia Titova. “Mi dava lezioni private nella piscina del Cavalieri Hilton di Roma e frequentai anche la casa del cantante Raf
e della moglie, grandi amici di Barbara. Lui è dolcissimo, molto sensibile e intelligente”. A Vercelli ha incontrato più volte il cardinale Tarcisio Bertone e Papa Wojtyla all’inaugurazione del Museo del Duomo. Pier Paolo finito nel mirino di Claudio Scajola che “era diventato coordinatore nazionale di Forza Italia e ministro…”. “Per difenderci ci alleammo con il suo più grande oppositore: Marcello Dell’Utri“.
Pier Paolo ha frequentato Raffaella Zardo all’epoca fidanzata con Cesare Casella. Valerio Merola, Demetra Hampton. Ha conosciuto il “giovanissimo Buffon‘ allo Smaila’s e Nicola Berti. A Sanremo Pier Paolo ha cenato con Renato Zero, Giorgio Panariello e Stefania Orlando. A Roma, negli studio Rai 1 di ‘Affari Tuoi‘ di Michele Guardi , “ho frequentato tantissime persone del mondo dello spettacolo: Massimo Giletti, Mara Venier, Gigi Sabani, Fabrizio Frizzi, Cristiano Malgioglio, Giampiero Galeazzi, Carlo Conti, Albano e tanti altri. Frizzi era un vero gentleman, sempre cortese e garbato….invece la Venier era arcigna….”.
Di Giorgia Meloni scrive: “E’ un’altra figura che a mio avviso ha avuto un atteggiamento ipocrita nel confronti di Dell’Utri. Ora fa tanto la giustizialista senza peccato, ma quando lui era potente (ma già condannato in primo grado a 9 anni) è stata tra i tanti che si è recata al nostro convegno di Montecatini nel 2008 a rendergli omaggio. Tra l’altro all’epoca era Ministro della Gioventù (forse anche grazie a lui). Penso che ora rinneghi quell’episodio. Che ipocrisia !…” E per restare in politica ricorda “Denis Verdini quando lui mi disse che avremmo dovuto condividere i nostri pensieri e le nostre idee con Daniela Santanchè, persona che conoscevo, che avevo frequentato, e con la quale non volevo avere niente a che fare. me la ritrovai in Fratelli d’Italia, appena arrivata pronta a soffiare un posto in prima fila per il parlamento ai miei colleghi che lavoravano e sudavano da anni per il partito dando tutti se stessi incondizionatamente. Questo per me fu inaccettabile, ero sceso su di un campo in cui non volevo più giocare.”
A Miami dove Pier Paolo si recava spesso con amici “aveva a disposizione una casa dove frequentava persone che “ho conosciuto in Costa Smeralda come Umberto Smaila, persona simpaticissima, un godereccio ed un grande intrattenitore”. Pier Paolo che trascorreva le vacanze anche con Barbara D’Uso sul ‘mio yacht’. Lui vittima addirittura di “falso articolo del settimanale ‘Chi’ secondo il quale avevo mandato il mio jet privato a Los Angeles a comprare uno smalto per unghie di Chanel giallo introvabile in Europa, ma il mondo del gossip è anche questo…avevo semplicemente ordinato il prodotto con la mia carta di credito e fatto spedire…non il quel mondo io non ci volevo più stare“.
E non poteva mancare, si fa per dire, persino Putin. “Mio figlio maschio è nato a Lugano nella clinica dove è nata Aurora la figlia di Eros Ramazzotti e di Michel Hunzinker e il figlio di Putin…”.
Prefazione del libro. “Due fratelli. (di Mario Cipollini)”…”Pier Paolo è un uomo fatto della pasta più vera, quella in grado di superare le difficoltà e di uscirne sempre a testa alta. Alta perché non deve vergognarsi di niente e alta perché guarda verso il cielo e non smette di sognare. Nella sua storia, che state per leggere, ci sono anch’io e se mi guardo indietro sono felice di esserci stato…”.
Savona città natale. Pier Paolo Pizzimbone: “Sono l’ultimo dei tre fratelli, mia sorella Emmanuela è nata nel 1963, mio fratello Giovanni Battista nel 1966, io nel 1969.” I primi anni trascorsi a Savona con i miei nonni materni. Il nonno Arturo ex impiegato dell’Ilva di Savona. Il padre Emanuele ingegnere capo del Comune di Vercelli. La moglie e madre Silvia ex finalista di Miss Italia. “Una donna dall’aspetto incantevole e la sua bellezza ha indirizzato la sua vita anche più del dovuto” ricorda il figlio minore.
“Nel 1978 la nostra vita famigliare ha iniziato ad esplodere andando in mille pezzi, con i detriti che si sono conficcati nel mio cuore di bambino, costretto a soffrire e vedere cose che poi non mi sono più andate via dal cuore e dalla testa. Mia madre ha tradito mio padre per anni, anche platealmente, anche con i suoi migliori amici….Si innamorò follemente di un maestro di tennis più giovane di 20 anni e si porto’ via tutto quello che poteva, compreso uno dei più belli stabilimenti balneari di tutta la Liguria….Mio padre aveva regalato a me e ai miei fratelli quello stabilimento balneare con annessa piscina olimpionica e motoscafo Riva in legno per lo sci nautico, ad Albissola mare…a vederci fuori eravamo una famiglia bellissima, borghese e senza nessun problema.. L’estate che mia madre fuggì…”.
VITTIMA DELLA PEDOFILIA – “In quegli anni ho scoperto, a caro prezzo, di che pasta era fatto veramente il clero. All’età di 11 anni ho subito la mia prima molestia sessuale in un collegio di Vercelli. Eravamo un gruppetto di bambini. Quando toccava a noi per la doccia, il prete che ci assisteva, a cui eravamo affidati e di cui ci fidavamo, ci portava nel suo appartamento per concederci il ‘privilegio’ di saltare la fila. Ci spogliava e con la scusa di insaponarci ci toccava le parti intime. Si chiamava fratel Vittorio quel bastardo. Qualche tempo dopo invece ci fu fratel Alessandro che mi faceva sedere sulle sue gambe e nel mentre mi accarezzava le parti intime sussurrandomi frasi che la mia mente ha rimosso…io mi sentivo in colpa e non ho mai parlato con nessuno fino a quando sono diventato adulto e a prendere coscienza di ciò che mi era successo…Ma anche un parente stretto, a 12 anni, quando andavo in vacanza a porto Conte, in Sardegna, con mio padre e la sua seconda moglie…. da una persona dalla non me lo sarei mai aspettato, ebbene mi molestò pesantemente …-l’orrore che mi correva lungo la schiena, sbigottito dall’essere stato costretto a compiere un atto così scioccante e inaspettato. E’ stato orribile, uno dei momenti peggiori della mia vita, un episodio traumatico che ho cercato di rimuovere durante tutta la mia esistenza….”.
GARE DI SCI- L’unica mia soddisfazione erano le gare di sci che mi tenevamo impegnato tutto l’anno. Andavo fortissimo in discesa libera…frequentavo Cerretto Laghi al confine tra Liguria, Emilia e Toscana. Ogni anno arrivavo primo nella graduatoria regionale e mi qualificavo per i campionati italiani, dalla Val Gardena alle località sciistiche del Sud Tirolo…mostri di agonismo…tra cui anche Kristina Ghedina. Nel 1984 arrivò però lo stop definitivo. Ai campionati italiani sui monti bergamaschi… durante le prove cronometrate avevo fatto registrare il miglior tempo…, durante un salto mi andai a schiantare rovinosamente…venni portato in elicottero a Bergamo e poi a Novara in un centro di eccellenza per la neuro chirurgia. Me la cavai con un trauma cranico e commozione cerebrale. Lo spavento fu così forte che mi ritirai dalle gare”.
DIPLOMA E SERVIZIO MILITARE NELL’ARMA – “Alla fine degli anni ’80 presi il diploma da geometra e svolsi, con orgoglio il servizio militare nell’Arma dei Carabinieri. Un anno edificante e pieno di soddisfazioni, di crescita per un ragazzo che aveva solo 20 anni. Imparai i rudimenti del sistema giudiziario, i comportamenti da tenere, la disciplina ferrea e guadagnavo anche bene. Un’esperienza del genere farebbe molto bene ai giovani d’oggi, persi, senza identità e senza più valori”.
FACOLTA’ DI GIURISPRUDENZA A GENOVA – Dopo il servizio militare mi sono iscritto all’Università di Genova. I primi due esami andarono molto bene e mio padre implacabile si impose di mandarmi subito a lavorare come praticante geometra nello studio di architettura di un suo amico di Vercelli. Poi decisi di cessare quell’esperienza ed intraprendere una nuova strada tutta mia.
NUOVA ESPERIENZA IN UNA COOPERATIVA – Era il 1991, Pier Paolo, a 22 anni, inizia una nuova carriera lavorativa. “Iniziai come ‘tuttofare’ nella mia nuova branchia delle cooperativa, quella dell’ecologia e dell’ambiente, controllavo i bandi delle gare di smaltimento dei rifiuti…Riuscimmo a vincere alcuni appalti in Liguria e Piemonte, prendemmo il controllo di una discarica nelle Marche. Per entrare dentro i meccanismi di quel mondo e capirlo a fondo….mi infiltrai come operaio nel cantiere di Diano Marina. Partivo da Savona tutti i giorni alle 5 del mattino salendo sui camion che raccoglievano i rifiuti e nel pomeriggio andavo in ufficio che avevamo a Imperia ed elaboravo di nascosto i dati che avevo raccolto….vincemmo tanti appalti di raccolta e smaltimento rifiuti, anni in cui non c’era sensibilità per la tutela ambientale…Io amavo lavorare , dalla mattina alla sera senza sosta, mi sentivo realizzato, arrivai a percorrere 100 mila km all’anno per girare tutti i nostri comuni sparsi tra liguria, Piemonte e lombardia e non mi pesava affatto.
PRETENDEVA IL PIZZO: DENUNCIATO – “Vincemmo un appalto a Narzole, provincia di Cuneo, e un segretario comunale cercò di estorcermi dei soldi in cambio del quieto vivere e della firma del contratto con il Comune. Una situazione che mi segnò tantissimo, stressante e davvero di difficoltà estrema. Su decisione del nostro CDA denunciammo questa persona che venne poi arrestata. Io dovetti andare al processo a testimoniare…..”. In quel periodo la madre “mise in piedi un’agenzia matrimoniale per provare a sopravvivere, ma non ebbe molto successo. …Il suo secondo marito era uno squattrinato borioso e prepotente che le fece fare una vita d’inferno…”.
IMPERIA STORY – 1996. LE PRESSIONI DI CLAUDIO SCAJOLA- LE SUE SEGRETARIE- INTIMIDAZIONI E BOMBE MOLOTOV, CAVI DEI FRENI TAGLIATI, TRASFERIMENTO AD ANDORA – L’ITER GIUDIZIARIO.