Il valore del silenzio. In questi giorni sto seguendo come cittadino le vicende politiche del capoluogo regionale poiché chi vince a Genova potrà dettare importanti linee per una crescita equilibrata del territorio regionale.
di Danilo Bruno
I sondaggi unanimi attribuiscono una vittoria al primo turno a Bucci/Andrea Doria nonostante il governo disastrato di questi cinque anni.
Da semplice lettore interessato mi chiedo ancora, come sto facendo da oltre un mese e mezzo, ma dinanzi alla corazzata Toti- Bucci il centrosinistra propone una diversa narrazione di una città, che non ha bisogno forse di sindaci efficienti o di ” presunti modelli Genova” ma piuttosto una reale presa di coscienza dei gravi problemi sociali e occupazionali della città per riportarla a compiere scelte ormai quasi ineludibili e troppo spesso rinviate,facendo tesoro della propria storia di città operaia,mazziniana e orgogliosamente antifascista?
Purtroppo ai tentativi unitari di Dello Strologo e della sua lista civica e in parte di PD, Cinquestelle e sinistra italiana di proporre una reale alternativa di sistema fa riscontro il ” silenzio polifonico” della lista a tre: Lista Sansa, Europa Verde e Linea Condivisa.
Si chiamano leader nazionali per scaldare le truppe di coalizione ma non sembra emergere da nessuna parte una visione complessiva e unitaria dei problemi della città di Genova.
Emergono proposte intelligenti ma di singole personalità perché la lista ad un osservatore esterno pare procedere con una campagna stanca, priva di progetti unitari e di idee innovative e tutta concentrata sulla presenza dei due principali consiglieri regionali.
Ci sono ancora due settimane alle elezioni ed è il momento di uscire fuori da questo silenzio unitario, che in certi momenti pare quasi tombale.
Naturalmente sono solo impressioni e spero di essere smentito dai fatti ma se i sondaggi non fan primavera non li fa neppure il silenzio.
Danilo Bruno
