In una sua celebre canzone Giorgio Gaber recitava: “La libertà non è stare su un albero……” (per guardare ciò che accade n.d.r), “la libertà non è un spazio libero…..” (dove dire e fare ciò che si vuole n.d.r). ” la libertà è partecipazione !” (diventando corresponsabili del bene comune n.d.r).
di Gian Luigi Taboga
Io, da modesto cittadino , non voglio montare in cattedra per fare il Solone, ma lunedì 30 maggio 2022, in Borghetto Santo Spirito, in cattedra sono montati i due candidati a sindaco e sull’albero sono saliti i cittadini elettori per guardare e capire ciò che andrà a determinare parte del loro futuro per i prossimi 5 anni. L’avvenire delle giovani generazioni, figli e nipoti.
In una sala gremita di Borghettini (e non), una parte dei presenti appartenenti ad entrambe le formazioni ha scambiato “lo spazio libero” quasi fosse l’arena di una corrida dove sfogare i propri istinti più radicali.
Durante le interviste e le domande dei due moderatori di IVG, i candidati, senza sostanziali differenze, hanno illustrato il loro programma sostenuti da una potente “claque” e avversati da continue interruzioni, proseguite con un tale crescendo da obbligare un giornalista conduttore a minacciare la sospensione dell’evento.
Purtroppo è andata persa una straordinaria occasione di democrazia partecipata, scambiando il permissivismo con la libertà; e i commenti del pubblico al termine della manifestazione sono stati quelli di una profonda delusione
Il 30 giugno del 1999 il Consiglio Comunale di Borghetto Santo Spirito approvava a notte fonda lo Statuto Comunale che, fra le tante norme che disciplinano l’amministrazione del Comune, indica come prioritaria la partecipazione corresponsabile dei Cittadini.
L’istituzione dei sei Borghi che suddividono territorialmente il paese e la possibilità per cittadini, scelti per competenza e appropriata delega, a partecipare (su invito) ai lavori delle Commissioni Comunali sarebbe (se realizzata) una vera e concreta emancipazione della Comunità nel solco della partecipazione e della libertà.
Sono passati oltre venti anni, si sono succedute svariate Amministrazioni, ma tutto resta solo una buona intenzione, con progressivo distacco dei Cittadini rifugiati su un “iceberg” che si scioglie in un mare di promesse.
Nel corso della serata del 30 maggio il tema non è stato neppure sfiorato, forse è ritenuto assolutamente marginale… amen!
Modestamente ho provato a ricordarlo anche a chi non ha memoria storica, ma a quanto pare, né buona parte dei Cittadini, né gli Amministratori pubblici eletti sanno apprezzare quanto Gaber proclamava con tanta convinzione: la libertà è partecipazione!
Gian Luigi Taboga
COMMENTI FACEBOOK – Elena Gandolfo (presidente Forum Culturale): …..Beh che la prossima volta se voglio sentire urla da stadio andrò a vedere una partita di calcio…. Ciò che ho visto ieri sera mi ha fatto rabbrividire e pensare, essere ripresi come pubblico di maleducati non ci fa molto onore. Lasciatemelo dire, agli occhi di chi guardava da casa abbiamo proprio fatto una brutta figura come cittadinanza.
Cosimo Mino Spezzano: Condivido tutto ho visto scatenati chi continua a fare i propri affari e non quello dei cittadini.
Franco Frigerio: Non sono di Borghetto, ma alcuni miei vicini di platea hanno fatto il nome di tale Alessio, per tutta la serata è stato tra i più esagitati. Forse avrà le sue buone ragioni, ma mi è apparso persona non proprio da meritare il plauso, da buon esempio. Sarebbe utile divulgare generalità e se anche lui aspira alla carica di amministratore pubblico, premiato dagli elettori e dal futuro sindaco.
DALLA PAGINA FACEBOOK DEL SINDACO CANEPA – Voglio ricordarti così cara Anna Parisch, persona solare, positiva e sempre pronta a dare una mano nel momento del bisogno. Ricordo molto bene, durante la campagna elettorale di cinque anni fa, la grande energia e anche la grande serenità che riuscivi a trasmettere a tutto il gruppo. Ci mancherai. Fai buon viaggio Anna!
DALL’ARCHIVIO DI TRUCIOLI.IT-
Erano gli anni ’70 e per la prima volta il dr. Aldo Gianatti – medico di famiglia scrupoloso, apprezzato e sempre disponibile con i mutuati (e turisti), di giorno come di notte, nei giorni feriali o festivi correva, quando richiesto, al capezzale dei malati gravi-, aveva superato nelle preferenze un ‘big da novanta’, già sindaco democristiano: il maestro delle elementari a Ceriale Silvano Barone.
Nessuna sfida pubblica tra candidati. Il sindaco non era eletto direttamente dai cittadini. Si confrontavano le liste. Rivalità sì, ma senza ‘duelli da stadio’, grazie anche alla saggezza di tanti elettori di quei tempi. E per il vecchio cronista, oggi in attività volontaria da veterano e che paga di tasca propria le spese del blog, il ricordo del primo dibattito pubblico nel savonese, in piazza, moderato dall’allora giovane cronista del Secolo XIX.
Piazza dell’Indipendenza, davanti al vecchio Municipio, gremita da centinaia di persone. Fu la prima vittoria (1975) di un candidato sindaco comunista, l’arch. Pierluigi Bovio di Albenga. Le prime cinque domande ai ‘capolista’ del giornalista: 1) La sua ultima dichiarazione dei redditi. 2) Turismo e sano sviluppo non significano solo seconde case, ma attività ricettive, alberghi soprattutto, come immagina il futuro di Borghetto e quanti nuovi posti di lavoro ? 3) Borghetto piccola capitale del divertimento in Riviera e persino di attrazioni nazionali: come immagina la sorte di Castello Borelli, dell’agricoltura, delle aree agricole scampate alla cementizzazione ? 4) Borghetto dove si è costruito il primo boom edilizio con distanze da codice civile (3 m.dai confini), di che Piano regolatore avrebbe bisogno per una città a misura d’uomo ? 5) Quanto può essere utile alla comunità una caserma dei carabinieri visto che le cronache di questi anni descrivono una città con frequenti sparatorie, presenza di famiglie immigrate dal sud in odore di mafia e precedenti penali. Cosa può fare un sindaco?
Alle elezioni 2022 è in lista una sola rappresentante di famiglia degli allora candidati: Maria Grazia Oliva, figlia del compianto imprenditore commerciale all’ingrosso Giovan Battista Oliva, persona stimata e spesso non allineato.
Il 16 gennaio 2015 Ivg.it, a firma di Luca Berto, dava notizia che: La sezione ligure dell’associazione italiana biblioteche ha attribuito a Maria Grazia Oliva, vice-sindaco e assessore alla cultura di Borghetto il premio “Assessore alla cultura amico delle biblioteche”. Il premio è stato consegnato presso la Berio di Genova dal presidente regionale Francesco Langella e dall’assessore alla cultura di Genova Carla Sibilla. Il prestigioso riconoscimento a Maria Grazia Oliva per “essersi messa in luce per gli investimenti assicurati al servizio biblioteca e per l’impegno per la promozione della lettura”. “L’impegno dell’assessorato – fanno sapere dal Comune di Borghetto – ha permesso la prosecuzione dei numerosi progetti avviati dalla biblioteca nel corso degli ultimi anni per la promozione del libro e della lettura, per la realizzazione di laboratori a favore delle Scuole e della cittadinanza, per la programmazione di corsi annuali di aggiornamento dedicati agli Insegnanti e agli operatori culturali; ha reso possibile l’organizzazione di importanti mostre ed incontri con autori e personalità del mondo culturale, ha realizzato nuove e significative iniziative sulla legalità, la ‘Giornata della Memoria’ e sul ruolo delle donne”.
BORGHETTO ALLE COMUNALI NEI PRIMI ANNI ’70
I RISULTATI STILATI A MANO E UTILIZZATI DAL CRONISTA
Nota- Eligio Roveraro era un infermiere libero professionista diventato possidente grazie alla sua attività che non conosceva orari o festività, soprattutto a domicilio. Lo soprannomivano ‘l’ago doro’. E’ stato attivissimo presidente della Croce Bianca. Figini Giuseppe Angelo era il papà del futuro sindaco dr. Gian Luigi Figini che oltre ad essere esponente di spicco del Psi e con un largo seguito elettorale, è stato candidato alla Provincia con lo slogan: ….tra i tanti scegli la persona giusta…Nella lista spiccavano il dr. Guido Trucco, borghettino della sinistra Dc eletto anche in consiglio regionale così come è avvenuto per Paolo Rosso (Dc) che è stato assessore in Regione, a lungo presidente locale e provinciale della Coldiretti; il vice sindaco Ernesto Piccinini e il geom. Silvio Sarà, imprenditore edile in società con Franco Murialdo (non costruivano ancora a Borghetto). Tutti e tre furono pesantemente minacciati di morte da ignoti in quanto ritenuti gli ispiratori di un piano regolatore troppo ‘severo’ ed anticemento. Un gruppo di 17 impresari edili operanti anche Borghetto stilarono pure un manifesto in cui annunciavano lo sciopero nei cantieri edili e minacciavano di licenziare gli operai se fosse stato adottato quel piano regolatore.
In minoranza il battagliero sindacalista operaio (alla Salimbene di Albenga) Giancarlo Ragalzi che per anni ha continuato a non mancare alla partita a carte che si giocava nel salone parrocchiale. Oggi vive a Ceriale alle prese con problemi di salute.
Sui banchi della minoranza anche il popolare chef Giovanni Pollero (Al Tartarino dell’imprenditore Giuseppe Miino). La nomea la deteneva un nome di spicco della ristorazione provinciale e regionale, il mitico Ferrer che poi si trasferirà, con altrettanto successo, a Torre del Mare. Non meno popolare quanto ad affezionata clientela il ristorante Da Mario di via Santiago Maresciano.
Un’ultima noticina riguarda la spiaggia di Borghetto: 1,7Km che nel corso degli anni si è ampliata parecchio in larghezza (grazie alle opere a mare) e che allora non superava nei tratti maggiori 30 m. Inizialmente erano solo 2 gli stabilimenti balneari: La Quiete e Torino. Sempre molta attiva sul fronte turistico, la locale Pro Loco, ma anche La cooperativa Agricola-sportiva con il suo ‘Salone delle feste‘. Si pensi (1961) al ‘Premio Suocera d’Italia’ con Enzo Tortora, si pensi alle serate con Claudio Villa e Domenico Modugno, piuttosto che Carla Boni, Acchille Tagliani, Gino Latilla, l’orchestra Angelini, Nilla Pizzi. Feste che attraevano gente da ogni angolo della provincia e non solo.
Storie lontane e che ora ci appaiono un poco patetiche, ma per Borghetto erano eccellenze. Così come l’attività dei confratelli dell’Oratorio dei Bianchi che seguivano la statua di San Matteo (del Maragliano) patrono della città. Negli annali storici borghettini anche il Trecentenario della Madonna della Guardia che, secondo la tradizione, salvò Borghetto dall’assalto dei Turchi del 2 luglio 1637. La foto che riportiamo documenta la cerimonia conclusiva (1937) sul palco eretto in piazza. A destra il vescovo mons. Angelo Cambiaso e l’arciprete don Domenico Borastero.