In continuità con il felice esito della presentazione elettorale unitaria realizzata nell’occasione delle elezioni comunali dell’ottobre 2021 Savona si conferma come luogo “laboratorio” per la sperimentazione di un confronto aperto orientato alle istanze di rinnovamento delle culture politiche della sinistra.
(Associazione “Il Rosso non è il Nero” Savona)
Ha così assunto particolare significato l’incontro svolto sabato 21 maggio organizzato dall’Associazione “Il Rosso e il Nero” su “Democrazia e Crisi dei Partiti“.
Assieme a Vincenzo Vita, presidente dell’Associazione per il rinnovamento della Sinistra, sono stati infatti presenti la segretaria regionale di Sinistra Italiana Carla Nattero e il segretario regionale di Rifondazione Comunista Sergio Dalmasso: si è creata così l’occasione non frequente di questi tempi per un non formale confronto a sinistra.
Al riguardo dell’attualità politica l’assemblea ha assunto inoltre particolare rilievo in quanto Vincenzo Vita, nella sua introduzione, ha affrontato anche la prospettiva delle prossime elezioni politiche e delle forme possibili di presenza della sinistra all’interno di quella fondamentale scadenza: un approccio non usuale perché al momento si sta tendendo a sfuggire un’analisi pubblica di merito sul tema e i soggetti politici sembrano lavorare in parallelo su diverse ipotesi senza dimostrare una volontà di porre al centro le questioni dirimenti che oggettivamente si pongono con l’approssimarsi (a tempi molto rapidi) del voto.
Voto che si svolgerà in un quadro contrassegnato da emergenze sociali e politiche che dovrebbero costringere tutti a rivedere molto delle tradizionali categorie di pensiero rifuggendo da impostazione meramente politiciste e da logiche di semplice appartenenza.
Inoltre deve essere considerato come lo specifico della situazione italiana appare contrassegnato da evidenti anomalie dovute alla presenza del governo Draghi attraverso la cui continuità si punta a modificare addirittura la forma di governo, l’incombenza di un pericolo di affermazione dell’estrema destra, la riduzione degli spazi di democrazia.
Il tema della rappresentanza istituzionale della sinistra dovrà così essere affrontato tenendo conto di una complessità di esigenze e – al momento – di un dato di incertezza derivante dall’assenza di riferimenti certi al riguardo della formula elettorale che sarà adottata (anche se appare probabile il mantenimento dell’attuale sistema misto a separazione completa).
Per realizzare a sinistra una presenza adeguata dal punto di vista del rinnovamento delle culture politiche si dovrà quindi lavorare sulla possibilità di presentare, prima ancora che un quadro unitario dei soggetti esistenti, una capacità di adeguata espressione attorno alle contraddizioni emergenti.
Si tratta di valutare la possibilità di fornire sbocco politico (ed anche istituzionale) ad un conflitto sociale sempre più affievolito e settoriale facendo emergere con chiarezza la centralità di ritorno dei temi riguardanti il lavoro e il welfare;rivolgendosi ai movimenti, di diversa estrazione culturale e sociale, che si stanno esprimendo con forza sulla questione della pace come ha dimostrato l’esito della marcia Perugia – Assisi; assumendo la centralità del tema ambientale; ponendo con chiarezza il rifiuto del presidenzialismo e la necessità rilancio della democrazia costituzionale; fornendo evidenza al tema dei diritti intesi come recupero dei fondamenti di liberazione umana.
Si è cercato così far partire proprio da Savona un messaggio di apertura di dialogo posto al di fuori di quegli schemi prefissati che sembrano in questo momento prevalenti.
In questo senso il dibattito ha sollecitato gli esponenti presenti titolari di responsabilità politiche. Sono anche intervenuti nella discussione: Antonio Vallarino, Pino Raimondo, Elio Ferraris, Sergio Acquilino, Sergio Tortarolo, Franco Astengo.