I fratelli Pier Paolo e Giovanni Battista Pizzimbone. Il papà era un tecnico del Comune di Savona. La famiglia risiedeva a Bergeggi. I due figli hanno alle spalle una vita di successi e clamorose ‘disgrazie’. Uno anche ex parlamentare. A Imperia, ad Alassio, nei tribunali del Bel Paese, hanno attraversato momenti di gloria e tempeste giudiziarie. Inchieste, arresti, assoluzioni, condanne. Con un magistrato ligure davvero scomodo, finito nel mirino dei Pizzimbone, ma anche di certa stampa e cronisti esperti in ‘partigianeria’. E l’archivio stampa documenta. C’è pure la tv e Barbara D’Urso per la serie come è andata a finire.
FILIPPO MAFFEO, già sostituto procuratore della Repubblica a Imperia, commenta sulla pagina facebook, la notizia
dell’arresto di GB. Pizzimbone: “Vale sempre la presunzione d’innocenza. Il più giovane, per riciclaggio ed autoriciclaggio, ha patteggiato nel 2020 due anni di reclusione e prima, nel 2019, aveva patteggiato undici mesi e 26 giorni di reclusione per estorsione e tentata estorsione. Ora il più anziano viene portato in carcere in esecuzione di una ordinanza di custodia cautelare per insider trading e bancarotta fraudolenta, reato che si fonda su elementi documentali.
Che dire? Si potrebbe cominciare col chiedere, sulle due vicende, “l’opinione dell’opinionista” Barbara D’Urso, che potrebbe illustrarle e commentarle in pubblico, dedicando ai due fratelli una trasmissione. Come fece in passato (quando era sentimentalmente legata al più giovane), per questioni d’altro genere, nei confronti di chi, in toga e magari non simpatico, indagava sulla gestione di una grande e redditizia discarica a loro riferibile. Discarica di cui quel togato chiese ed ottenne il sequestro e che non è stata più riaperta. Il tempo passa, non sempre invano”.
Paola Borsellino- Solo che devono passare decenni.
UN ARTICOLO DI TRUCIOLI.IT DEL 21 NOVEMBRE 2013
GUARDA DI CHI RIVEDE: L’ING. EMANUELE PIZZIMBONE – …..Ai comuni cittadini pietresi il punto 8 del documento che riproduciamo, probabilmente dice poco. Invece si avanza l’ipotesi (a ns avviso azzardata, a meno che chi scriveva, non disponesse di indizi precisi) che fosse in preparazione una società finanziaria di cui avrebbero fatto parte l’ing. Pizzimbone, ex componente della locale commissione edilizia negli anni del boom edilizio. Chi era costui? Un tecnico del Comune di Savona, di cui i giornali mai si occuparono. Il cognome emergerà solo negli ultimi anni per vicende assai più intricanti ed importanti correlate ai figli Giovanni Battista, Pier Paolo e la schiva sorella Emanuela. Hanno concretizzato un impero, con capogruppo Biancamano Spa che ha acquistato, nel settembre 2009, la Manutencoop Servizi Ambientali, diventando numero uno in Italia. Fondata nel 2004, la Biancamano (nel 2008) deteneva il 10 % del mercato nazionale dei rifiuti, in concorrenza con De Vizia di Torino (2 %) , Genesu di Perugia (2%). La Biancamano dei Pizzimbone (savonesi di nascita, quasi sconosciuti nella realtà provinciale) ha operato in 20 regioni, 500 comuni, 82 centri, 3.200 dipendenti, 3 mila automezzi, un utile ufficiale di 1, 6 milioni di euro, su un fatturato di un’ottantina di milioni. Dopo l’acquisizione della nuova società era prevista una crescita a 270-280 milioni di euro.
Chi è interessato, per la parte che riguarda le province di Savona e Imperia, può consultare gli articoli di trucioli savonesi, alla voce Pizzimbone. Con la nascita di trucioli.it, nel luglio 2012, è la prima volta che torniamo a parlare dei due fratelli che attraverso la società Aimeri Spa e Ponticelli Spa Imperia hanno caratterizzato, vivacizzato, loro malgrado, decine di articoli fino a poco tempo fa causa ritardi nei pagamenti dei dipendenti. Tra i servizi di nettezza urbana, nel 2008, figuravano Ceriale, Alassio, Pietra Ligure, Cairo Montenotte, Borgio Verezzi, Varazze, Cisano sul Neva; nel frattempo in qualche caso è cambiata la società appaltante.
Nota curiosa. La famiglia Pizzimbone abitava sul lungomare di ponente di Savona, poi si era trasferita a Bergeggi. Ebbene un esponente del locale circolo Pd, l’architetto Elena Fedi, nel febbraio 2010, ha patteggiato, in tribunale a Savona, 570 euro per esercizio arbitrario delle proprie ragioni. La professionista – difesa dagli avvocati Giuliano Germano e Fabio Celentano – aveva inviato un mail a Pier Paolo Pizzimbone, il più noto e discusso dei fratelli. All’origine dello scritto una modesta questione economica: un prestito di 500 euro che la Fedi avrebbe fatto alla mamma, Silvia Capricci vedova Pizzimbone . Nella mail la minaccia che qualora il debito non fosse stato saldato si sarebbe rivolta ai giornali. Eppure, raccontava la Fedi : “Io e la mamma di Pizzimbone siamo lontane parenti, ci siamo sempre frequentate. Quel prestito, ai primi del 2008, non era stato un problema, però i soldi non erano mai tornati. A una cortese, affettuosa raccomandata spedita ai fratelli Pizzimbone non ho avuto risposta e quando la loro mamma, dopo aver bussato, mi ha risposto ‘Non ti apro’, mi sono imbufalita ed ho scritto questa mail. Non avrei fatto nulla, ero soltanto arrabbiata. A quel punto Pizzimbone ha pagato il debito, però mi ha denunciato e non ha voluto ritirare la querela“.
Pier Paolo Pizzimbone, geometra, alla ribalta della cronaca rosa per i ‘legami’ con l’attrice e conduttrice televisiva Barbara D’Urso. Una classifica l’ha inserito all’11° posto tra gli imprenditori italiani che le donne adotterebbero. Nel curriculum figurava pure Console onorario, a Imperia, della Repubblica Democratica del Congo. Un periodo di impegno politico. Eletto in Sicilia (precedente legislatura) tra i parlamentari Pdl. A Sanremo/Imperia presidente del ‘Circolo del Buon Governo’. Il ‘re dei rifiuti‘ non ha mai nascosto la sua ammirazione per il padre ‘putativo dei ‘circoli’ (33 nel ponente ligure), il senatore Marcello Dell’Utri condannato e in attesa di appello, a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, oggi tra gli uomini di punta della rinata Forza Italia 2. Pier Paolo personaggio abituato a frequentare i salotti bene, tra Sanremo ed Alassio. In Comune ai tempi del sindaco, architetto Marco Melgrati, era di casa. Nulla di male, ovviamente. Amici che si stimano.