Elon Musk e la sua idea di Twitter come piazza pubblica: luci e ombre. Questa non è la prima volta che un magnate dell’economia globale rivendica un enorme successo. Ed ecco Elon Musk, il noto imprenditore sudafricano con cittadinanza canadese naturalizzato statunitense, co-fondatore e CEO di Tesla, SpaceX, Neuralink e The Boring Company.
di Antonio Rossello
Pioniere della transizione energetica, in Tesla è responsabile a livello globale delle fasi di progettazione, pianificazione e produzione dei veicoli elettrici, delle batterie e dei prodotti solari dell’azienda. SpaceX, invece, è la società aerospaziale da lui fondata nel 2002 con l’obiettivo di rendere sempre più accessibili alla specie umana i pianeti e lo spazio. In questo senso, se lo spazio era prima una questione, a livello di investimenti e interessi, gestita interamente da agenzie governative di osservazione, militari e di sicurezza, ad eccezione delle società di telecomunicazioni, si è aperta l’era dello sfruttamento commerciale dello spazio e, dunque, di una space economy propriamente intesa.
Nel frattempo, Musk ha anche superato Jeff Bezos, diventando la persona più ricca del mondo, secondo la classifica annuale di Forbes. Il suo patrimonio netto è di 219 miliardi di dollari, quello del fondatore di Amazon è sceso a 171 miliardi. E quindi viene la sua ultima mossa vincente. Ha suscitato clamore il suo annuncio, lo scorso 25 aprile, dell’acquisizione di Twitter per 44 miliardi di dollari.
L’operazione gira intorno alla società Twitter, Inc. con sede a San Francisco, con filiali a San Antonio e Boston, con un valore azionario: TWTR (NYSE) 49,14 USD al 2 maggio, fondata il 21 marzo 2006, a San Francisco, California, anche se ci vorranno diversi mesi per essere completata, tuttavia i forti finanziamenti di Morgan Stanley sembrano essere una garanzia del suo successo. L’accordo include anche una multa di un miliardo di dollari che Musk – o Twitter – dovranno pagare se uno dei due si tira indietro. Gli avvocati di Twitter si sono inoltre ulteriormente tutelati con una clausola cosiddetta di “prestazione specifica”, che potrebbe, in teoria, costringere il tycoon ad acquistare l’azienda anche se minaccia di ritirarsi (ma anche quella clausola potrebbe essere risolta con una multa).
Questo colosso dei media ha dato vita ad un social network, o meglio, a un servizio di microblogging che permette agli utenti di condividere brevi messaggi, prima 140, poi 280 caratteri (tweet famosi), foto da postare e video. Computer, smartphone e tablet sono gli strumenti per farlo. Twitter è stato completamente gratuito sin dalla sua nascita ed è considerato molto rispettoso della privacy degli utenti (sicuramente più di altri social network).
L’attenzione di Musk dovrebbe essersi concentrata sull’ultimo aspetto, volendo rendere la piattaforma “un’arena aperta per la libertà di espressione”, in particolare alleggerendo le regole della moderazione. Con questa azione, Elon Musk si atteggia a difensore mondiale della libertà di parola? C’è chi pensa ai pericoli di progetto dell’imprenditore che porti Twitter a concentrarsi troppo sui grandi dibattiti e sugli utenti più in vista, dimenticandosi dei gruppi marginalizzati che potrebbero pagarne lo scotto; questo il caso di un’infinità di sottogruppi popolati da specifiche comunità o gruppi di utenti interessati a un particolare argomento.
Nonostante il grande interesse mediatico che ha generato, Twitter è tutt’altro che la rete più popolare o più redditizia. Innanzitutto, però, ha il vantaggio di non essere una falsariga di Facebook. Anzi, è concepito su premesse completamente diverse rispetto a quanto creato da Mark Zuckerberg & Co. Non vi sono amicizie da accettare o contraccambiare, tutti i post sono liberamente leggibili da chiunque e non ci sono eventi o giochi a cui partecipare. E nessuno può negare che sia, oggettivamente, il più minimalista, leggero, veloce e onnipresente degli strumenti di comunicazione social.
Quindi il target di riferimento è abbastanza diverso, traguardando coloro che oggi preferiscono commenti e opinioni, mettendoli davanti al desiderio di mostrare la propria vita (reale o presunta) e sfogliare la vita degli altri, che sono gli hobby di chi bazzica Facebook o Instagram. Tweeter ha poi un notevole potere come o strumento di comunicazione per due ragioni fondamentali: da un lato è incentrato sul valore delle parole, un prezioso modello di riferimento nell’era dell’immagine e del dominio dell’immagine; dall’altro è non solo forma di comunicazione, ma anche una qualificata informazione e (in un certo senso) formazione. Inutile dire che tra i social network è effettivamente la fonte di notizie numero uno in campo politico.
Tra i big mondiali, Barack Obama è stato il primo a realizzarne il potenziale. Il suo successore, Donald Trump ne fece poi il suo principale strumento di comunicazione, dalla trionfale campagna elettorale fino all’ingloriosa sconfitta alla candidatura per il secondo mandato.
Quanti utenti ha effettivamente Twitter? Secondo il suo ultimo rapporto trimestrale, pubblicato lo scorso 28 aprile, la rete “blue bird”, un soprannome che circola fra gli aficionados, annovera nel mondo 229 milioni di utenti giornalieri considerati “monetizzabili”, ovvero sufficientemente attivi sulla piattaforma, per via della pubblicità, la sua principale fonte di finanziamento. Questo numero è cresciuto di poco dal 2019 ed è stato talora persino sovrastimato, secondo i dettagli di questa relazione finanziaria. In base ad un altro indicatore, ossia gli utenti mensili, Twitter si attesta a circa 436 milioni, secondo una classifica di gennaio 2022, piazzandosi così al quindicesimo posto tra i social network più popolari sullo scenario internazionale.
In confronto, Facebook leader di mercato ha più di 2 miliardi di utenti attivi mensili, seguito da altri giganti come YouTube, WhatsApp, Instagram e TikTok. Twitter è anche molto indietro rispetto alle reti cinesi molto popolari come WeChat o Weibo. Ecco la ragione per cui alcune ombre si addensano sul destino dell’ultima avventura di Musk. Nella sua strana vita, un’infanzia controversa, una personalità introversa, vicende sentimentali movimentate da tre divorzi, due mogli, sette figli, non gli hanno impedito di raggiungere l’apice del successo. Ma dopo le auto elettriche, i razzi nello spazio, un impero da miliardi di euro, anche con la sua nuova gemma, un social network, avrà fatto bene i suoi calcoli.
Antonio Rossello