Nuovo intervento in difesa della Riserva Regionale dell’Adelasia.
di Franco Zunino
Dopo che la ex Provincia di Savona ha recentemente riconfermato la gestione della stessa al Comune di Cairo Montenotte (che vi opera tagli culturali ed iniziative turistiche di ogni genere, come se la Riserva fosse un’azienda da far produrre e non già un ambiente da conservare!), l’AIW ha inviato una nuova PEC a tutte le autorità protestando per il silenzio fatto seguire alla segnalazione dei discutibili tagli forestali a scopo economicamente migliorativi del bosco (!), durante i quali non sarebbero state rispettate le prescrizioni stabilite dagli stesi organi di controllo provinciali.
Forse è il caso che si sappia che il Comune di Cairo Montenotte sta andando a nuove elezioni! E che candidati sono due ex Sindaci che, ognuno per proprio conto, hanno messo mano alla discutibile gestione della Riserva. Non resta che sperare che vinca un terzo candidato, e che in caso di vittoria possa poi dimostrare un maggiore interesse culturale e naturalistico verso l’Adelasia.
D’altronde, non è quanto meno strano che mentre in Consiglio regionale si scannano per i Parchi Regionali, l’unica Riserva Naturale che appartiene alla Regione è stata data in pasto ad un Comune? Ma una ragione c’è, ed è tutta politica: I Parchi prevedono Consigli di amministrazione, Presidenze e finanziamenti, mentre di tutto questo non c’è alcun bisogno per la Riserva!
Eppure l’Adelasia è stata istituita su boschi acquistati dalla Regione (e quindi i vincoli li subisce la Regione) mentre nei Parchi i vincoli li subiscono i Comuni ed i proprietari dei suoli (ed i cacciatori!)! Quindi, non VERE aree protette, bensì enti manipolabili come lo furono le Comunità Montane; ed anche ben poco democratici.
Ma questi piacciono alla politica italiana ed anche europea (per non dire agli ambientalisti!): affari, altro che CONSERVAZIONE della Natura! Ora politici e ambientalisti si stanno scannando per ampliare il Parco di Portofino e farlo diventare Nazionale (soldi da Roma!) e gli ambientalisti a coda! Questo quando ciò che meritava di essere protetto del Monte di Portofino è già stato protetto da decenni (1936!). E invece pur di ampliarlo e nazionalizzarlo vogliono inserirci zone di NESSUN valore ambientale, ma scusa per altre poltrone e per attrarre soldi pubblici! Ma non ci si meravigli: è così che funziona in ogni Regione (con l’aiutino di Roma), che siano guidate da politici di destra o di sinistra!
Franco Zunino (Segretario generale di AIW)
PIANA CRIXIA DOVE NASCE UNA COOOPERATIVA DI COMUNITA’
dalle nocciole l’antico torrone, olio e i nuovi biscotti
La Porta sulle Langhe: tra Liguria e Piemonte, tra innovazione e tradizione
Comunicato stampa -Una nuova cooperativa di comunità nasce a Piana Crixia: dolci a base di nocciole all’antica maniera. Una “dolce” partenza, per La Porta sulle Langhe, che da associazione si trasforma in cooperativa di comunità, per valorizzare il territorio dell’Alta Val Bormida e le persone che qui vivono e lavorano. Stefano Pera, presidente della cooperativa, ci racconta il percorso e le finalità: “Abbiamo scelto di recuperare alcune ricette della tradizione e mettere in commercio i prodotti, attraverso una filiera che valorizza alimenti puliti, realizzati con la cura moderna, nel rispetto della tradizione. Siamo consapevoli che si tratta di prodotti di nicchia, ma i primi risultati raggiunti con l’associazione ci danno fiducia per il futuro”. La nocciola, che in questo clima dà il meglio di sé, è la protagonista della produzione: torrone, pasticceria e olio di nocciola. “Il torrone – racconta ancora Pera – è tradizionale a Piana da secoli; quando fu dichiarato il dogma dell’Immacolata Concezione, una chiesa del paese fu dedicato a Maria Immacolata e la festa mariana che si celebrava ogni anno crebbe di anno in anno, connotandosi come Fiera del torrone. Le antiche ricette sopravvivono, gelosamente custodite, ma uno dei maestri ci ha trasmesso la sua abilità: lo prepariamo anche oggi a mano, realizzandolo croccante e friabile, come da tradizione, con soli prodotti del territorio: lo scorso anno ne sono stati venduti due quintali e mezzo”. La coop produce anche olio di nocciole, che si ricava dai semi tostati. “Mia madre ricorda che, negli anni della Seconda guerra mondiale, si metteva nel frantoio un filtro appositamente realizzato. Oggi questo prodotto trova spazio, grazie alle sue caratteristiche organolettiche, nella gastronomia, soprattutto in piatti salati. Il suo gusto senza acidità lo rende perfetto su piatti crudi come i carpacci, sui formaggi e sulla pasta fresca”. Accanto alla tradizione, anche l’innovazione: “ci siamo inventati anche i biscotti, che abbiamo chiamato trigomiri, prendendo dal nostro dialetto una parola che significa intruglio, imbroglio. Ci siamo ispirati ai biscotti di frutta secca della tradizione, realizzando un prodotto nuovo ed apprezzato. I soci della cooperativa hanno rilevato una ex trattoria, per aver e una propria cucina, e il nuovo progetto in vista dell’estate è la preparazione della tradizionale “merenda sinoira”, la vera antenata del moderno apericena, a base di prodotti locali tradizionali di qualità. Dolci e olio di nocciole sono venduti per ora principalmente nei mercatini locali: “Stiamo allargando gradualmente il giro della distribuzione. Non vogliamo cedere un passo sulla qualità delle materie prime – dice ancora Pera – e quindi siamo alla ricerca di nuovi soci, che ci garantiscano l’approvvigionamento necessario a soddisfare le richieste di una maggiore produzione. Ma il primo desiderio è accogliere i clienti a Piana, magari per un’escursione o alla fiera che si terrà dal 24 giugno al 3 luglio, o ad una merenda sinoira”.
“La nascita di ogni nuova cooperativa ligure per l’associazione che rappresento – afferma Stefano Marastoni, presidente di Confcooperative Liguria – è un segnale di speranza e di investimento nel futuro. Il nostro impegno per sostenere la nascita di nuove cooperative di comunità è sempre più rilevante. Grazie a Fondosviluppo, fondo che utilizza risorse non pubbliche, ma private, derivanti dagli utili di tutte le cooperative italiane, con un apposito bando sostiene con risorse a fondo perduto e con finanziamenti agevolati la nascita di nuove cooperative. Sono nate negli ultimi anni diverse cooperative di comunità distribuite in tutte e quattro le province liguri. Investire nelle comunità è coerentemente in linea con la progettazione nazionale legata al PNRR.” Esiste anche chi si occupa di seguire il percorso delle nuove cooperative: “Il Centro servizi di Confcooperative Imperia -Savona, come è suo compito, si è affiancato da subito ai neo cooperatori, con l’obbiettivo di supportarli tecnicamente per gli aspetti amministrativi, fiscali e legali. L’obiettivo del nostro Centro Servizi – sottolinea Alberto Bianco, del centro Servizi Confcooperative per le province di Imperia – Savona – è fare in modo che gli aspetti burocratici pesino il meno possibile sulle spalle dei soci che decidono di investire nella nascita di una cooperativa” afferma il direttore ragionier Alberto Bianco del Centro Servizi di Confcooperative per le province di Imperia e Savona.