Questa volta ci predisponiamo ad analizzare la situazione di un’altra società partecipata del Comune di Alassio, parleremo della Gesco s.r.l., con particolare riferimento alla gestione dei parcheggi pubblici a pagamento, altrimenti definiti stalli di sosta, quelli delimitati da strisce blu.
di Fabio Lucchini
In merito alla diatriba scaturita dall’articolo pubblicato su La Stampa a firma del giornalista Giò Barbera ed alla successiva polemica alimentata dall’avv. Igor Colombi, nominato amministratore unico, dopo lo scioglimento “in sordina” del Cda composto da diversi membri, ci sono, a mio sommesso giudizio, in particolare, due aspetti distinti da approfondire e sviscerare nella loro dinamica funzionale.
L’aspetto meramente operativo- Per quanto attiene l’aspetto operativo è necessario comprendere un punto fondamentale, che ad oggi non è mai emerso in alcuna comunicazione inerente i parcheggi: il personale addetto al controllo del pagamento delle soste, comunemente individuato come “ausiliario della sosta” è vero che è stipendiato direttamente da Gesco, tramite i proventi degli incassi della sosta e non ha alcun altro tipo di gratifica al di fuori del detto stipendio, ma nell’espletamento delle sue funzioni, per quanto riguarda il sanzionamento delle vetture non in regola con il pagamento della sosta (non rilascia infatti meri “avvisi”, ma veri e propri preavvisi di verbale, ovvero sanzioni amministrative ai sensi del C.d.s. – Codice della Strada) dipende per questo aspetto direttamente dal Comando della Polizia Locale di Alassio. Non a caso i preavvisi sono intestati al Comando della Polizia Municipale di Alassio e intitolati “accertamento di violazione al Codice della Strada” (D.L.vo 30/04/92 N.285).
Tali atti sono esattamente gli stessi compilati dagli agenti della Polizia Locale alassina, tanto è vero che anche loro possono all’occasione sanzionare le vetture parcheggiate negli stalli blu, avendo le stesse identiche competenze ed incombenze degli “ausiliari della sosta”, oltre ovviamente a tutte le altre competenze e responsabilità anche delicate, che non riguardano le semplici aree di parcheggio a pagamento.
In definitiva l’ausiliario della sosta è esattamente pari ad un agente di Polizia Locale, con mera ed esclusiva competenza nelle aree di sosta individuate dall’Ordinanza comunale, che identifica le aree a pagamento, e con nomina diretta da parte del Comandante della Polizia Locale alassina. Da questo ne consegue in maniera altrettanto evidente che per tutto ciò che riguarda il sanzionamento, il personale della Gesco è sotto il diretto controllo del Comando di Polizia Locale.
Resta inteso che per tutte le altre attività non connesse direttamente al sanzionamento, il personale preso in esame rimane sotto il diretto controllo della Gesco, per il tramite della Responsabile del Servizio parcheggi, la gentile sig.ra Cacciò: ad esempio, l’attività di svuotamento e raccolta delle monete dei parcometri, piccoli interventi manutentivi ordinari o altre esigenze operative rispetto alla gestione delle aree date in concessione, etc…
A tal proposito, riguardo ai risultati riportati dal Comandante della Polizia Locale, relativi all’anno 2021, sul totale di 15 mila sanzioni elevate per violazione del Codice della Strada, 10 mila circa sono quelle citate nell’articolo pubblicato su La Stampa e derivano direttamente dalla attività dei n. 5 ausiliari della sosta, dipendenti di Gesco, ma funzionalmente incardinati direttamente nell’attività del Comando di Polizia Locale. Pertanto gli incassi derivanti dalla attività sanzionatoria, fanno già parte, formalmente e sostanzialmente, sin dalla nascita dell’atto di verbalizzazione, del patrimonio comunale.
Quindi, dopo tutta questa lunga premessa, sorge spontaneo chiedersi, e chiedere al neo amministratore unico, avv. Colombi, sorvolando su altri punti riguardo i quali potremmo discutere a lungo, a che titolo lui parli di “direttive” impartite agli ausiliari rispetto a come e dove applicare le dette sanzioni perché, in particolare all’interno del Codice della Strada, non trovano citazione alcuna il principio di “necessarietà” e neppure il “buon senso”, poiché, per come era formulata la frase nell’articolo, dava a intendere che ci fosse una autonomia decisionale dell’operatore rispetto alle sanzioni da elevare, cosa che non dovrebbe essere se ci si riferisce al Cds. Inoltre l’unico titolato a impartire direttive operative riguardo i criteri di sanzionamento è il Comandante della Polizia Locale o altro suo sottoposto dallo stesso individuato.
In effetti la “vox populi” rileva, rispetto al comportamento dei singoli ausiliari, una certa disparità di atteggiamento operativo e di quantità di “buon senso” applicata, sempre per citare le parole dell’avv. Colombi, il che farebbe supporre che talvolta gli operatori agiscano piuttosto in autonomia, ognuno con il proprio personale “metro”, che in maniera organica e organizzata: in particolare, senza fare nomi, per riguardo personale, uno dei 5 risulta soggetto particolarmente esuberante nei comportamenti, inflessibile nell’applicazione delle sanzioni e molto prolifico nella sua compilazione quotidiana, rispetto agli altri 4 colleghi, che sembrano essere più in linea, nella loro operatività giornaliera, secondo il principio di “buon senso”, testé enunciato dall’amministratore unico. Il che ingenera, ovvio, involontariamente, un certo disorientamento.
Chiaramente, neanche a dirlo, quanto sostenuto è riscontrabile in maniera tanto semplice quanto certa e incontrovertibile, dal numero dei pre-avvisi compilati. Non vorremmo pensar male, egregio avv. Colombi, ma il soggetto in questione risulterebbe percepire gratifiche differenti ed essere esecutore di incarichi, da cui i colleghi non paiono essere interessati, ma ci sarà certo una logica aziendale dietro ciò …
2) L’aspetto economico, strettamente e direttamente derivante dal punto 1- Ora, esaurito il discorso relativo ai proventi del sanzionamento che è coordinato direttamente dal Comando di Polizia Municipale e quindi dall’organo comunale, rimangono gli incassi relativi al pagamento delle soste. Secondo il predetto articolo giornalistico, relativamente al 2021 si parla di incassi per circa 1 milione di euro, destinati a salire ulteriormente per il 2022, lo stesso avv Colombi, ora amministratore unico e in precedenza presidente del Cda, asserisce di poter ipotizzare che già per settembre 2022 si possa raggiungere quota 1 milione e 100 mila euro con, in aggiunta, la futura gestione di una nuova area, ovvero il parcheggio sotterraneo del nuovo Stadio di Alassio:
Durante la stesura di queste mie riflessioni, è uscito un ulteriore articolo sul Secolo XIX a firma del giornalista Luca Rebagliati, dove l’avv. Colombi, con enfasi dichiara di confidare di “bissare” l’incasso milionario dell’anno precedente, prima di indossare il cappotto, quindi con la previsione di superare abbondantemente il risultato milionario.
Tolto il canone annuale dichiarato di 259 mila euro per la Concessione comunale della gestione delle dette aree, versato attualmente dalla Gesco al Comune di Alassio e lo stipendio del personale che non è certo quello di un agente di Polizia Municipale, (giova ricordare, a questo proposito, che il suddetto personale, pur svolgendo un incarico a tutti gli effetti pubblico, al pari dei già citati Agenti di P.L. non costa un solo centesimo di denaro pubblico, e, nello specifico, costa parecchio meno del suddetto Agente tipo, pur avendo un carico di lavoro e delle difficoltà di relazione con l’utenza non certo minori, anzi… sempre per strada, all’aperto, caldo, freddo, sole o pioggia), rimane, quindi, una considerevole cifra nelle casse della Gesco.
Non si comprende, a questo punto, come mai alcune aree di parcheggio versino in condizioni disastrate, vedasi Piazza Stalla e Passeggiata Cadorna, indegne di una città come Alassio, a vocazione prettamente turistica ed altre, per cui anche il sottoscritto, come nel caso di piazza Paccini, ha dovuto sollecitare a più riprese, per oltre un anno, il rifacimento della segnaletica orizzontale e la sua messa a norma per quanto concerne le misure “minime”, e permangano in condizioni non a norma, malgrado una florida situazione economica, come si è evinto dai numeri dichiarati dall’avv. Colombi stesso, come, giusto ad esempio, piazza Della Valle.
In aggiunta a quanto già rilevato, persone competenti in materia, hanno sottolineato come anche la segnaletica verticale sia carente nel numero e nei contenuti essendo, giusto per fare un esempio, totalmente mancante di almeno una lingua straniera, la lingua inglese, nota ai più dei nostri turisti stranieri, risultando così, spesso e volentieri, di difficile interpretazione non solo per gli stranieri ma anche per noi di lingua italiana, poiché presentano tutta una serie di modifiche degli orari di pagamento, che, giova ricordare, sono i più lunghi della zona, per quanto riguarda le ore serali durante la stagione estiva, il che, certamente, non stimola l’affluenza, anzi…
Come già sottolineato, più cartelli renderebbero più semplice da parte di un “foresto”, come scherzosamente si definisce il “turista” qui da noi, la comprensione del comportamento da tenere e le regole da rispettare per non trovarsi sorprese sul parabrezza, parcheggiando negli stalli di colore blu: non è infrequente, infatti, complice la scarsità generalizzata di segnaletica, che molti ritengano la domenica un giorno gratuito, generando da un lato un sanzionamento eccessivo e dall’altro un mancato incasso per l’azienda, cosa che dovrebbe invece essere lo scopo primario della Gesco, visto che nulla guadagna a sanzionare, inasprendo, inoltre, i rapporti già non semplici con l’utenza e ponendo in essere ulteriori difficoltà per il personale.
Oltre a quanto già sostenuto, i cosiddetti “parcometri” risultano obsoleti (perché non più in produzione e visto che, per le riparazioni, si attua la procedura definita “cannibalismo”, ovvero si recuperano parti funzionanti ma usate per ripristinare quelli in uso): più volte mi è capitato nel tempo di vedere qualche ausiliario della sosta, davanti a parcometri aperti, in evidente difficoltà e manifestante non poco stress, perché aveva seri problemi a farlo funzionare correttamente.
I suddetti parcometri risulterebbero noleggiati da Gesco presso una ditta di fuori Alassio, nello specifico la Gestopark di Albissola Marina, molto nota nel settore.
La “vox populi”, inoltre, ci informa che in zona piazza Stalla – via Marconi, ci siano costantemente problemi ad effettuare pagamenti con le carte di credito, inconveniente che renderebbe, ipso facto, il sanzionamento non lecito e la segnaletica, sempre nelle stesse zone, appare difforme rispetto al resto della città, rendendo lecito il pensiero, per uno come il sottoscritto solito adottare il metodo ”del dubbio e la ragione”, che sia stata “riciclata” pedissequamente quella della precedente gestione, con opportune modifiche applicate con adesivi posticci, fatto che sarebbe comprensibile se le finanze nelle casse della Gesco fossero male in arnese, non certo il caso di quelle enfaticamente illustrate…Alla fine ciò insegna che l’amministrazione della “res publica”, deve discernere tra la politica e la ragione !
Caro avv. Colombi, non corra come la volta precedente, in cui contestai le misure irregolari dei parcheggi di piazza Paccini (peraltro ancora non sanate altrove), di cui lei era totalmente all’oscuro, da presidente in allora del Cda di Gesco, a farsi scrivere la risposta a questa mia dal sindaco, abile e rodata penna auto-promozionale, ma vada per strada, si consulti con il personale di cui dispone, tra cui ci sono senz’altro elementi preparati e ferrati in materia battendo la strada quotidianamente, segua da più vicino il lavoro dei suoi collaboratori, verifichi, come fosse un semplice cittadino la funzionalità del servizio erogato dalla società da lei amministrata, peraltro un’azienda a gettito minimo garantito, e sappia cogliere come in una partita di tennis, il momento giusto per la scelta vincente e di modernità a 360 gradi: il denaro non è tutto e anche la soddisfazione dei dipendenti non è aspetto secondario, specie se efficienti ed efficaci nel loro operato, cosa che va riconosciuta anche in maniera tangibile… A tutti.
Ed infine, mi riferiscono, come lei avrebbe rinunciato ad un buon incarico nell’imperiese oltretutto ben remunerato per rimanere alla Gesco ( non potendo a quanto pare rivestire entrambi ) per un modesto stipendio. Spero sia per vero e profondo amore per Alassio e non uno schema politico tra una partita a tennis e l’altra … per ingannare il tempo.
Fabio Lucchini
ULTIMA ORA- DA TRUCIOLI.IT- Il senatore Paolo Ripamonti allarga la sezione del ponente ligure in un nuovo comprensorio che abbraccia Alassio, Laigueglia e Andora. Immediate dimissioni del commissario cittadino Antonio Caviglia ad Alassio, fuggi fuggi dalla Lega rimangono l’avv. Colombi, la presidente del consiglio comunale di Alassio, Zucchinetti. Ormai fuori lo stimato veterano meccanico di auto fuori serie Rocca da tempo passato alla sezione di Albenga. Via molti tra i concessionari balneari della Baia del Sole (Alassio), fuori anche uno storico leghista come Bignami… E’ rottura con la gestione del sen. Ripamonti, che dove interviene crea fratture tra i sostenitori del partito di Matteo Salvini. Ma può contare sempre sulle interviste a Ivg.it, basta sfogliare l’archivio, soprattutto quando deve occuparsi di Loano. Dove la Lega che era ‘scomparsa’ dal consiglio comunale, propria grazie ai ‘fratelli muratori’ ripamontiani e C. ha ripreso forza e piazzato un sindaco che batte record quanto ad anni di presenza in consiglio comunale ed ora da impiegato comunale a Ceriale (in aspettativa) può accontentarsi di uno stipendiuccio da oltre 3 mila euro al mese ed avrà, per legge, anche l’indennità di buonuscita sindacale. E poi dicono che il buon Ripamonti non ‘vede lontano….’. Forza Matteo, a Loano, ad Albenga, ti hanno anche glorificato. Una gara ai self. Non dimenticare il fedele Gianluca Savoini, da Laigueglia a Mosca, alle inchieste giornalistiche de L’Espresso che non hanno scalfito la corazza. L’unica vera insidia ormai arriva dai Meloni bys. E si preannunciano significative novità anche in terra savonese.
E’ L’AVVENIRE DEI VESCOVI ITALIANI. FORZA MELGRATI ! AL 12 GIUGNO SI VOTANO PURE I REFERENDUM SU GIUSTIZIA E SUI GIUDICI. A RISCHIO QUORUM, MA AD ALASSIO SARA’ ANCHE UN TEST PER MELGRATI ‘VITTIMA’ E ASSOLTO. EPPURE GRAZIE ALLA GIUSTIZIA E AL SUO AVVOCATO DEPUTATO DEL PD E’ STATO ‘RIABILITATO’.