Tra gli anni ’50 e ’70 la famiglia Costa di Ceriale-Peagna era punto di riferimento del mondo agricolo e del commercio della piana, del mercato dei fiori di Sanremo, di quello ortofrutticolo di Alessandria. Ora ha raggiunto il meritato paradiso l’anima buona, mite, genuina, altruista di Gianni, secondogenito.
Nel dolore straziante la moglie Valentina, i due figli, i nipoti, la sorella Marilena che è stata consigliere comunale. Una volontà da rispettare: nessun funerale per Gianni, le ceneri tumulate nella tomba di famiglia, l’annuncio post mortem.
Gianni Costa, 76 anni, ha collaborato e lavorato sodo nell’azienda di famiglia e poi aveva conseguito il diploma di A.I.R, Associazione Italiana Radiestesista (rabdomante). Per lui, persona schiva, era motivo d’orgoglio e di soddisfazioni, piuttosto che venale. Uno di noi che non sapeva invidiare, di animo semplice e generoso.
Con papà Giuseppin (U Merlettu), il fratello Franco (mancato il 27 gennaio scorso), per anni ha condotto i camion carichi di merce ortofrutticola tra Ceriale e Alessandria. A volte fino ai mercati di Torino e Milano. Si partiva dopo mezzanotte e si tornava al mattino. Gli anni del boom dell’agricoltura in serra ed in pieno campo nella più estesa e ricca pianura della Liguria. Il popolo contadino era una maggioranza. L’economia agricola prima fonte di reddito. E prima ancora i Costa frequentavano il Mercato dei Fiori di Sanremo. Dai Costa si rifornivano commercianti ambulanti dei mercati settimanali, negozi di frutta e verdura, alberghi e ristoranti, bar, non mancava la stagione dell’uva e della vendemmia.
Non è questo il momento di ricostruire (trucioli.it aveva già scritto del resto) la storia dei Costa pionieri, imprenditori di successo e testimoni di un’epoca di sviluppo, benessere che oggi sembra così lontana. E’ un giorno triste, tristissimo, apprendere che il caro Gianni ha chiuso gli occhi nell’ospedale Santa Corona di Pietra Ligure dopo un breve ricovero. E aver superato, diversi anni or sono, un intervento chirurgico allo stomaco. Prima ancora un’operazione all’anca. Si era ripreso e capitava spesso di incontrarlo in sella alla bicicletta. Sempre affabile, carattere dolce, preferiva unire piuttosto che dividere. Si rammaricava della crescente ed inarrestabile disgregazione dei peagnoli. Capitava di incontrarlo per un saluto, gli auguri via cellulare a Natale.
Gianni che raggiunta la pensione e quando l’azienda Costa ha cessato l’attività, è stato un servizievole collaboratore di mons. Fiorenzo Gerini nelle attività parrocchiali, si occupava soprattutto della lotteria, della beneficenza, delle solennità del paese. Non è mai mancato quando bisognava dare una mano ad organizzare eventi religiosi (in particolare la festa della Madonna delle Grazie, la Confraternita di San Giovanni Battista); faceva pure il chierichetto alla Messa, alle funzioni religiose, in assenza di ragazzi e ragazze. E per don Gerini parroco era un fidato braccio destro, sempre disponibile e piena fiducia.
Gianni affezionato alla sua Peagna dove aveva frequentato le scuole elementari, a ciò che resisteva delle tradizioni, presente alle processioni, agli appuntamenti festaioli, alle Sagre. Gianni che per alcuni anni ha organizzato, per volontà di don Gerini e spirito di coesione, socialità (purtroppo ha finito per perdersi nel tempo), il ritrovo annuale, a pranzo, dei peagnoli sparsi tra Peagna e la Riviera. Gianni che si faceva carico di contattare uno a uno tutti i compaesani e si rammaricava quando qualcuno disertava. Custodiva l’elenco ed i numeri telefonici di tutti. Ammirato e stimato.
Gianni che aveva il dono da rapdomante (con tanto di attestato professionale) e nel 2015 a trucioli.it raccontava quando ha scoperto di avere quella dote: “Credo una trentina di anni fa ma tutto è nato dall’insegnamento di un rabdomante eccezionale“, Gino Rosso, origini a Zuccarello, sposo in quel di Peagna, oggi compianto.
“Gino è stato il mio vero maestro e tale lo consideravo. Poi ho scoperto che esiste una scuola, a Milano, rilascia il diploma di A.I.R, Associazione Italiana Radiestesista. E’ una cosa seria anche se non molto conosciuta ed apprezzata come meriterebbe. Non facciamo i maghi, né venditori di fumo o illusioni, non mercanteggiamo, parlano i fatti.”
Ancora Gianni Costa: ” I miracoli li fanno i santi, posso dire che sono stato chiamato ed impegnato in ricerche in Abruzzo, Toscana, Veneto e ovviamente nella nostra terra ligure. Dunque possiamo parlare dei casi a noi più vicini. Nei giorni scorsi ho contribuito alla ‘scoperta’ di quattro pozzi, chi mi ha chiamato era incredulo, ma esplodeva di soddisfazione quando si è materializzata la realtà, ovvero l’acqua. Fino ad oggi credo che l’esperienza più interessante abbia riguardato una falda d’acqua profonda 220 metri. Conosco anche il direttore dello stabilimento di Garessio della San Bernardo; ero stato da lui a parlare, proporre, scambio di idee, mi ero reso disponibile, evidentemente non si fidavano o hanno trovato di meglio; sono contento lo stesso perchè mi interessa portare avanti il principio e l’ideale del rabdomante al servizio della comunità. E soprattutto all’insegna della serietà. Ce n’è tanto bisogno”.
Gianni ci ha donato l’insegnamento e la pratica del cittadino onesto, collaborativo nella socialità, nel perseguire i valori di una comunità unita che non dimentica il suo passato. Era apprezzato e benvoluto da tutti, proprio da tutti. Oltre un centinaio, sui social, le testimonianze di cordoglio e di chi avrebbe voluto accompagnarlo dignitosamente laddove riposano i defunti. Un grazie immenso caro Gianni, ma non abbiamo abbastanza parole per raccontare tutta la tristezza che ci assale. Tu che hai insegnato a rispettare il prossimo e i valori che contano. Il nostro cuore, la mente, il ricordo continueranno a vederti ‘luminoso’ e premuroso. Sei corso via eppure un giorno ci ritroveremo in un eterno abbraccio, nel mistero dell’aldilà. (L.Cor.)