Trucioli

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Guerra del conto della serva, non riscontro di civiltà. Ma… a la guerre comme a la guerre!


Nel caso della guerra tra Russia e Ucraina che vediamo, il vero casus belli è il mantenimento di anacronistici (prima che giusti o sbagliati) privilegi commerciali pretesi da una striminzita classe economica che possiede le risorse naturali di un grande Paese come la Russia e lo condiziona politicamente e strategicamente.

di Sergio Bevilacqua

Putin e i primitivi oligarchi amici suoi, hanno sbagliato ad anteporre il vantaggio (relativo) dell’ipertrofia militare rispetto alle condizioni socioeconomiche: e dire che la Russia ha una posizione strategica fondamentale nel consolidamento economico del continente eurasiatico, vero problema/rischio strategico degli USA riguardo all’alleanza atlantica… Il blabla ideologico e filosofico serve solo a fare un pò più di cagnara e raggiungere meglio gli obiettivi:

  1. della tarda oligarchia russa, Putin incluso, per il mantenimento del loro vantaggio anacronistico nel commercio delle risorse naturali, alla faccia del benessere del popolo russo e del logico funzionamento dell’economia mondiale;
  2. del vecchio Yaltame americano nel tenere al cappio dell’ombrello strategico il pollo grasso europeo, con la Germania e la Francia ormai intelligenti.

Le alleanze che s’intravedono (USA/Europa e Cina/Russia) e ancor più si prospettano oggi, sono tutte sbagliate, ipotizzate da nostalgici di Waterloo: se così fosse, davvero si rischierebbe un conflitto mondiale demenziale, che nessuno vuole, alla resa dei conti. Ma si può ancora stare tranquilli, almeno fino alle prossime mosse: quella “resa dei conti” la faranno i veri plutocrati mondiali, i Nuovi Feudatari Globali, che non lasceranno quattro politicanti mezzi ebeti a giocare un risiko che sconvolgerebbe il percorso di economia e guerre (quelle orrende ma sensate) di 4 secoli, che ha portato al consolidamento del loro potere sostanziale, che una guerra distruttiva quasi annullerebbe. Nelle democrazie occidentali comandano loro, i grandi trasformatori, i Nuovi Feudatari Globali (e la loro evoluzione terziaria e quaternaria) e così in Cina. Altroché valori e politicanti…

Questa è la guerra del CONTO DELLA SERVA. E non si andrà un passo in là, a parte “piccole” mosse da risiko pseudo-televisivo. Impensabile una contrapposizione troppo accesa tra un popolo in crescita nel suo Paese (i cinesi) e i mille popoli che li accolgono e con cui si intendono, nelle mille Chinatown del mondo.

Quindi, non facciamoci eccitare o irretire dalla comunicazione e dalla propaganda. I Nuovi Feudatari Globali (gruppi privati che usano e muovono gli Stati essendone più forti) non vogliono la guerra. Gli unici che la vogliono (come spauracchio, e la perderebbero) con minaccia inclusa e gravissimi oneri per l’umanità, sono gli oligarchi russi, e Putin loro condottiero. Non i cinesi né gli americani e nemmeno gli europei.

Ma certo che, poi, a un certo punto… a la guerre comme a la guerre! E qui conterebbero solo le tecnologie vere, e non quelle declamate: l’industria bellica è un crocevia sofisticato al giorno d’oggi di tecnologie innovative, che provengono da un’industria manifatturiera efficiente e all’avanguardia. Che la Russia non ha. Dubito molto nel vantaggio tecnologico che viene declamato dai Putingarchi. Secondo me è bluff.

Spero però che tale aspetto non venga… verificato, perché sarebbe un vero disastro comunque, un lapsus sempre possibile, un errore contrario alla sostanza dell’economia che produrrebbe un male profondo all’umanità.

Sergio Bevilacqua

 


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Sergio Bevilacqua

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