Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

Settimanale d’informazione senza pubblicità, indipendente e non a scopo di lucro Tel. 350.1018572 blog@trucioli.it

Da Murialdo il ricordo di Franco Perco per una caccia ecologica. Animalisti, gatti, volpi. Chi uccide di più la fauna selvatica


Ancora una volta, chi glielo va a spiegare agli animalisti, che non hanno mia capito (ed anzi, si rifiutano di capirlo!) quanti danni alla fauna selvatica arrecano i loro amati gatti; senza considerare i “prodotti” animali utilizzati per il mercato (e che mercato!) per la loro alimentazione?

di Franco Zunino

Franco Perco addio era il più noto zoologo esperto di cervidi d’Italia.

Ecco cosa si legge in Internet in merito ad una ricerca condotta in Australia: «I gatti e le volpi uccidono 7 milioni di animali al giorno, per un totale di 2,6 miliardi l’anno, di cui 1,4 miliardi di mammiferi, 697 milioni di rettili e 510 milioni di uccelli». Dati della Charles Darwin University. Riferendosi ai soli gatti apprendiamo che «i gatti domestici, specie se lasciati liberi la notte, da soli uccidono 252 milioni di mammiferi ogni anno»! E pensare che loro, gli animalisti, se la prendono invece con la caccia e i cacciatori! In pratica, il bue che dice cornuto all’asino o di chi guarda alla pagliuzza negli occhi degli altri e non vede il trave nei propri! Che qualcuno informi la Brambilla, anche se è notorio che non c’è peggior sordo di chi non vuole sentire.

Si apprende dell’avvenuta mancanza di Franco Perco, il più noto zoologo esperto di cervidi d’Italia. Come tanti altri della sua generazione, anche Franco Perco ebbe modo di collaborare con il Parco Nazionale d’Abruzzo nei famosi anni della sua rinascita, quando negi anni ’70 divenne quasi il crogiolo per giovani e poi noti ambientalisti, quali Franco Zunino, Sandro Lovari, Bernardino Ragni, Silvio Bruno, Giorgio Boscagli e tanti altri.

Perco, in particolare in quel Parco ebbe modo di occuparsi delle prime operazioni di reintroduzione di caprioli e cervi. In seguito poi noto esperto e docente di gestione faunistica, fu chiamato più volte in consultazioni relative in varie parti d’Italia. Franco Perco era un cacciatore ma anche un naturalista, e per questo molto apprezzato anche dalle associazioni di protezione della natura, che infatti condivisero e sostennero la sua nomina a direttore del Parco Nazionale dei Sibillini, carica che resse per uno dei suoi primi mandati. Franco Perco non aderì mai all’AIW, né espresse condivisione del Concetto di Wilderness e il criterio delle Aree Wilderness, ma almeno si avvicinò spesso alle prese di posizione dell’AIW sul problema di una caccia sostenibile stilando anche un documento per una gestione della caccia, per così dire, “ecologica”, noto come Manifesto di Trieste che anche l’AIW condivise; così come per un controllo sulla popolazione del lupo.

Ecco, Franco Perco è stato uno zoologo, un naturalista e anche un protezionista, ma era anche, come spesso si è detto di Aldo Leopold, un convinto cacciatore. Purtroppo la sua perdita non porterà bene alla caccia, perché se ne è andato uno dei pochi cacciatori che avevano capito che senza un interesse delle caccia anche verso i problemi ambientali e di protezione dell’ambiente, della fauna, flora e natura in genere, la caccia non potrà salvarsi o sarà sempre in perenne conflitto con la società, e con la spada di Damocle di referendum abrogativi. Un consiglio: che il ricordo di Franco Perco che certamente ne faranno le organizzazioni venatorie, tengano conto del grande insegnamento che egli diede e portò avanti per tutta la sua vita, spesso più inascoltato testimone che non saggio maestro da ascoltare.

Franco Zunino

 


Avatar

Trucioli

Torna in alto