Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Albenga stazione e binari a monte. Era il 1981, Coldiretti: progetto spreco e distruzione terreni fertili. Anche per Angelo Viveri e Buscaglia: no


Sarà pure trascorso mezzo secolo senza che il progetto di raddoppio (in realtà già a doppio binario fino a Loano) tra Andora e Finale vada in porto. A conferma della solida inconcludenza del Bel Paese. Ma è altrettanto utile conoscere la storia e documenti che l’accompagnano. La Coldiretti (la maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana) ieri e oggi. Il Comune di Albenga ieri e oggi.

E il sindaco il più votato e più rieletto,  Angelo Viveri cosa ne pensava ? Un articolo de La Stampa a firma di Stefano Pezzini racconta (vedi oltre). E ora il consigliere delegato Vincenzo Munì: “La ciclovia tirrenica è sicuramente destinata a diventare un incredibile volano per il turismo sul nostro territorio”. I rappresentanti di Confcommercio, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcooperative, UPA, Associazione parchi vacanze liguri, FAITA Liguria: “Siamo favorevoli al raddoppio ferroviario – hanno affermato – ovviamente sarà necessario garantire collegamenti efficaci con la nuova stazione, garantire i servizi e valutare progetti sulle aree che saranno dismesse”.

Il sindaco Tamatis nel comunicato stampa delle 17,22 del 24 marzo 2022- Si è tenuta oggi pomeriggio in modalità videoconferenza, l’audizione dei sindaci del territorio in merito al completamento della linea ferroviaria Finale – Andora (raddoppio del ponente ligure) con focus particolare sulle conseguenze per il settore agricolo. Afferma il Sindaco: “Stiamo portando avanti incontri con le associazioni di categoria volti proprio a portare, nelle sedi opportune come l’incontro tenutosi oggi, le istanze del territorio. Quello che ho voluto sottolineare oggi è stato innanzitutto l’aspetto del consumo di suolo agricolo che deve essere ridotto al minimo possibile. Per farlo la richiesta è che il tracciato si avvicini il più possibile all’attuale sede autostradale e che i lavori vengano realizzati con le tecnologie più avanzate e meno impattanti possibili dal punto di vista ambientale. Inoltre la richiesta/proposta che ho avanzato è stata quella di utilizzare lo smarino ( il materiale di scavo per la realizzazione del nuovo tracciato ) per effettuare il riempimento di alcune aree da destinare ad uso agricolo a compensazione di quelle che saranno perse aspetto molto importante per non perdere tutto quell’incontro positivo che le attività agricole generano sul nostro comprensorio”.

Il 19 marzo  2022 una nota stampa annunciava che la Coldiretti (per oltre tre decenni, nella pianura ingauna, era il maggiore serbatoio di voti per Dc e Pci e della prima e seconda generazione Viveri) ha chiesto un incontro al commissario governativo ing. Vincenzo Macello sullo spostamento a monte della stazione ferroviaria (a Bastia).Per dare spazio ai binari e alle aree di pertinenza  si perderà circa il 10% di terreno agricolo fertile, riducendo anche la capacità di attrattiva turistica dell’area piuttosto che incrementarla come già accaduto nel litorale imperiese.  Eppure tali considerazioni non sembrano interessare alcun rappresentante politico del territorio, dal Parlamento alla Regione Liguria. Un’opera che non porterà neppure alcun vantaggio alla commercializzazione delle merci, altro tema che pare non essere rilevante per chi ha preso la decisione di andare avanti con il progetto”.

Ora la stessa amministrazione comunale di Albenga del sindaco Riccardo Tomatis sostiene cautamente il progetto a monte. Ma ancora più convinte le amministrazioni degli altri comuni interessati, anche quelli che rinunciano alla storica stazione in centro città: Laigueglia, Ceriale, Borghetto, Loano, Pietra e Borgio. Alassio sarà declassata in semplice ‘fermata’ (e in galleria), come Pietra Ligure.  Borghetto  ospiterà la stazione del comprensorio, a ridosso del casello autostradale, a oltre 4 km dall’Aurelia.

Era  9 aprile di 41 anni fa quando la Federazione provinciale di Savona degli agricoltori (come emerge dal documento dell’archivio di Trucioli.it) emetteva il suo primo comunicato stampa (e allora non era così frequenti)  con il quale il Consiglio direttivo provinciale (all’epoca con rappresentanti in ogni località da Andora a Varazze) “preso in esame il problema dello spostamento della linea ferroviaria Finale – Andora e le conseguenze che ne potranno derivare all’agricoltura della zona…dopo aver constato  che si verrebbe ad eliminare i terreni fertili ed altamente o produttivi con conseguente incalcolabile perdita di reddito e quindi grave danno per l’economia e l’occupazione, tenuto conto….che si tratta di coltivazioni di ortofrutticoli pregiatissimi in italia e all’estero, all’unanimità si dichiara (la  Federazione)  fermamente contraria a qualsiasi ipotesi di spostamento della ferrovia dalla attuale sede….”.

E il 5 febbraio 1993 e un articolo de La Stampa riportava le dichiarazioni di Claudio Buscaglia consigliere regionale eletto nell’albenganese nelle file del Pds e “vicinissimo alle posizioni dell’ex sindaco Angelo Viveri che denunciava, tra l’altro, oltre ai danni alla principale attività economica della piana (agricoltura) “il pericolo  che sulle aree dismesse  e zone adiacenti la nuova stazione vengano compromesse da milioni di metri cubi di cemento”. Eventualità, va rimarcato, che oggi l’amministrazione comunale  esclude in modo categorico.  Ma l’attuale sede della stazione di Albenga è centrale, si potrebbe dire ‘comoda’ e al servizio dei pendolari. Non arreca danni ad alcuno. Ben diverso, sotto molteplici aspetti, il trasferimento nella zona di Bastia. Si veda già cosa ha significato il trasferimento dell’ospedale dal centro alla periferia.

IL DOCUMENTO, CON APPUNTI REDAZIONALI A MANO, INDICAVA AL CRONISTA LUCIANO CORRADO DI UTILIZZARE IL MATERIALE PER UN ARTICOLO SUL SECOLO XIX IN CRONACA NAZIONALE E SENTIRE IL PARERE DI PAOLO ROSSO (Coldiretti provinciale, consigliere regionale, agricoltore a Borghetto S. Spirito)

ALBENGA 24 MARZO 2021 -Raddoppio ferroviario: continuano gli incontri del Comune con le Associazioni di Categoria.

COMUNICATO STAMPA – Continuano gli incontri con i rappresentanti delle associazioni di categoria sul tema del raddoppio ferroviario. Lo scopo dell’Amministrazione è quello di condividere opinioni e suggerimenti al fine di farsi portavoce, nelle sedi opportune, delle istanze del territorio.

Nella giornata di mercoledì 23 marzo, il sindaco Riccardo Tomatis, l’assessore al commercio Mauro Vannucci e il consigliere con delega alle infrastrutture Vincenzo Munì, hanno incontrato i rappresentanti di Confcommercio, CNA, Confartigianato, Confesercenti, Confcooperative, UPA, Associazione parchi vacanze liguri, FAITA Liguria.“Siamo favorevoli al raddoppio ferroviario – hanno affermato – ovviamente sarà necessario garantire collegamenti efficaci con la nuova stazione, garantire i servizi e valutare progetti sulle aree che saranno dismesse”.

Afferma il consigliere Vincenzo Munì: “Siamo molto soddisfatti di questo incontro con le categorie produttive e con i rappresentanti del turismo e, soprattutto, dell’entusiasmo da loro espresso in merito alla realizzazione di questa importante opera.  La mia volontà come consigliere delegato, così come la volontà dell’Amministrazione, è quella di coinvolgere il più possibile tutte le realtà produttive locali e lo scopo di questo incontro, era, infatti, da un lato, quello di aggiornare le associazioni di categoria sullo stato attuale del progetto, sulle tempistiche previste da RFI per la sua realizzazione e sull’incontro avuto con il commissario straordinario dell’opera, l’Ing. Macello e con la presidente della commissioni trasporti della Camera, l’On. Raffaella Paita, dall’altro, quello di iniziare a ragionare con loro sulle prospettive economiche e turistiche ad esso collegate. Se la nuova pista ciclabile prevista sull’attuale tracciato ferroviario, grazie al suo inserimento nella ciclovia tirrenica è sicuramente destinata a diventare un incredibile volano per il turismo sul nostro territorio, altrettanto fondamentale sarà, infatti, la capacità dì recuperare e progettare il futuro dell’area dell’attuale stazione ferroviaria. Un progetto di riqualificazione urbana questo che, proprio per la grandezza dell’area interessata e per le sue molteplici opportunità, dovrà assolutamente vedere la nostra città pronta, una volta ottenuta l’eventuale l’acquisizione delle aree, a partire.  Per questa ragione, è mia intenzione, una volta terminati gli incontri con le categorie, partire con la creazione di un gruppo di lavoro, formato da giovani professionisti ingauni (architetti, ingegneri e progettisti vari) per far sì che giovani menti locali – le forze migliori della città – possano contribuire a disegnare una “città nuova”, dando il loro contribuito di idee ed energie propositive, per una Albenga sempre più moderna e sempre più orientata al futuro.”

L’assessore Vannucci aggiunge:Ho sentito parlare del raddoppio ferroviario per anni, adesso pare che la sua realizzazione sia vicina e sempre più concreta. Come Comune stiamo studiando il progetto per cercare di valorizzare al meglio il nostro territorio”.

Conclude il sindaco Riccardo Tomatis:Sul tema del raddoppio ferroviario abbiamo voluto ascoltare le osservazioni e le proposte fatte dalle associazioni di categoria. Il nostro ruolo, in questo momento, è quello di cercare di ottenere tutti i benefici possibili da quest’operazione e i minori disagi per il territorio. Per questo, come Amministrazione, intendiamo continuare gli incontri con i rappresentanti delle associazioni di categoria ai fini di raccogliere osservazioni e spunti di riflessioni da rappresentare nelle sedi opportune. Sicuramente un focus e un’attenzione particolare sarà riposta sul tema dei collegamenti tra centro cittadino e stazione ferroviaria, sul tema delle aree dismesse che intendiamo valorizzare a beneficio della collettività e sulla tutela del territorio.”

IL 31 OTTOBRE 2007 UNA PAGINA DEL SECOLO XIX DEDICATA  ALLE AREE DISMESSE DELLE FERROVIE IN LIGURIA A FIRMA DI FERRUCCIO SANSA OGGI CAPOGRUPPO IN REGIONE E GIA’ INVIATO DE IL FATTO QUOTIDIANO.


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