Da qualche anno a Finale Ligure Borgo dinanzi al Museo Archeologico e al Complesso di Santa Caterina nella vecchia sede della Biblioteca Civica è nato il Laboratorio Ricci, diretto dall’ingegno e dalla capacità scientifica ed operativa dell’amico Flavio Menardi Noguera,già direttore della Civica Biblioteca,musicologo e storico.
di Danilo Bruno
In primo luogo si è proceduto alla sistemazione del salone del palazzo in modo da poter ospitare incontri e manifestazioni con adeguati arredi indi all’acquisto di un autentico cimelio d’epoca per l’ascolto dei dischi a settantotto giri e di armadi adeguati per la conservazione dei dischi presenti e delle diapositive della Banca della Memoria.
Forse non ho ancora detto in cosa consiste il Laboratorio Ricci: una discoteca con CD e dischi e un notevole fondo di libri sulla musica oltre all’intero Archivio della Società Filarmonica di Finalborgo, vera fonte di curiosità e scoperte. Vi è poi una banca delle immagini del Finalese in cui sono confluiti fondi di grande rilevanza come quello di Piero Vado e quello del fotografo Croce di Noli.
Si tratta evidentemente di un notevole patrimonio di immagini, che possono essere utili anche per una futura lettura del territorio e per studi antropologici sulla zona. Il materiale dovrà essere catalogato e messo in rete ma è già di vitale importanza, che esso non sia stato disperso nel tempo.In questo contesto è stato pure trasferito l’archivio storico del Comune all’antico Collegio Aicardi dove è stato sistemato in armadi a ciò preposti in modo da favorirne la consultazione. A questo punto nasce il problema della gestione per evitare il sorgere di forme di volontariato sostitutivo del lavoro di professionisti.
Allo stato attuale tutto la complessa operazione è stata sorretta dal Comune di Finale Ligure con il fondamentale contributo della Compagnia di San Paolo.
Essa si regge sul lavoro specialistico di riordino e catalogazione di Flavio Menardi Noguera e dell’Associazione “Emanuele Celesia Amici della biblioteca e mediateca del Finale” ma ovviamente al responsabile scientifico rimarrà tutta la parte attinente al proprio lavoro di musicologo e storico mentre in prospettiva il Comune procederà all’assunzione di personale d’archivio e di persone atte a garantire l’apertura.
Si sta ovviamente parlando di un futuro non immediato ma ciò che diviene di estremo interesse è l’avvio di un progetto,che può portare sia alla conservazione e alla conoscenza della cultura musicale del nostro paese che delle immagini esistenti su una area ricca e complessa come il Finale.
In questi tempi già sono state organizzate compatibilmente con la pandemia mostre e giornate di visione e di ascolto al fine di portare il patrimonio esistente alla conoscenza in primo luogo del pubblico finalese .Si segnalano alcune iniziativa a cominciare da quella della Musica in edicola tenutasi al Palazzo del Tribunale di Finalborgo nel 2019 mentre recentemente sono state organizzate giornate tematiche di presentazione delle foto del Fondo Piero Vado.
Si tratta ovviamente di iniziative rivolte alla collettività ma in primo luogo forse ai residenti in base ad un principio di estrema importanza:chi vive in un posto deve avere la comprensione del valore di ciò che una comunità conserva e possiede poiché esso è uno dei fondamenti della coscienza civica cittadina.
In ultimo vale la pena ricordare che nel 2013 proprio Flavio Menardi Noguera ritrovò nelle carte della Società Filarmonica di Finalborgo, ancora da riordinare, un “tantum ergo” inedito di Giuseppe Verdi, mche rappresentò sicuramente un momento di grande importanza per la cultura italiana e finalese.
Danilo Bruno
