Sabato 22 gennaio 2022 sono stato a Massa al Museo Guadagnacci dove è stata presentata la pubblicazione: “Oltre la Grande Bellezza. Mi riconosci? Sono un professionista dei beni culturali”.
di Danilo Bruno
Si tratta del frutto di un lavoro collettivo di numerose persone,che hanno aderito all’omonimo collettivo ma soprattutto sono stati date alcune notizie interessanti, che la dicono lunga sulla situazione dei beni culturali della nostra nazione.
Ne riporto alcuni per necessità di completezza: “solo il 7% dei professionisti ha uno specifico contratto di settore mentre il 93% usufruisce di quello multiservizi (pulizia,guardianaggio,…); il 53% dei posti disponibili è occupato dal volontariato; nove società gestiscono praticamente il mercato nazionale dei cosiddetti servizi culturali accessori (accoglienza,guardianaggio,…) fino a spingersi in molti casi ad attività molto più impegnative dalla didattica, alla direzione o alla curatela delle collezioni,….
Vi sarebbe poi da aprire uno specifico capitolo sul FAI (Fondo Ambiente Italiano) ma già altre volte sono intervenuto su di esso su Trucioli.it e ora non voglio ripercorrere il percorso anche se sarebbe utile ricordare di quanta pubblicità godano le sue iniziative, perché apra alla fine solo due giorni all’anno monumenti, che dovrebbero essere aperti tutto l’anno, quale uso faccia del volontariato e perché non abbia mai adempiuto all’intesa siglata nel 2018 con “Mi riconosci” proprio per riconoscere il valore delle professioni attinenti i beni culturali.
Il collettivo ha elaborato poi alcune proposte di grande interesse sia per trovare un giusto ruolo al terzo settore che per creare un sistema culturale nazionale dove i finanziamenti di un unico fondo vengano finalmente attribuiti a chi rispetta le norme contrattuali e magari le disposizioni ICOM ovvero dell’UNESCO sull’apertura e gestione dei musei.
Come si vede si tratta di temi importanti ma qui voglio cogliere ancora due elementi di grande positività :
a) Il collettivo “Mi riconosci” si sta estendendo a livello nazionale nella sua attività di denuncia ma anche di lotta poiché finalmente sia restituita la dignità di “lavoratore” ai professionisti dei beni culturali,contestando le pessime e continue trovate del Ministro Franceschini, che ritiene ormai “museo fare solo rima con palanche“, valorizzando in modo discutibile quelli più grandi e di grandi introiti (Uffizi,Pompei,…) lasciando nell’oblio o condannando a morte certa tutti gli altri. A tale proposito vorrei segnalare l’ennesima operazione di autonomia di alcuni altri musei,che non significa maggiore capacità gestionale ma solo,come sta avvenendo agli Uffizi di Firenze, abbandonare ogni ipotesi di ricerca scientifica (tanto che il comitato scientifico è dimissionario da tempo nel completo silenzio ministeriale) e di attività volte a favore della collettività per puntare a iniziative pubblicitarie come l’ultima di portare opere in altre sedi museali con l’idea promozionale di “portarle di nuovo a casa” mentre nessun rapporto hanno in realtà con il territorio ove vengono esposte.
b) L’avvio di un dialogo con le forze politiche in modo da far prendere coscienza ad esse dell’esistenza di un problema di civiltà , che investe tutte le nuove generazioni e la coscienza civile di questo paese per cui non servono “Musei sulla Lingua Italiana di Firenze o quello sulla Grande Roma, che Calenda di passaggio ai Musei capitolini aveva voluto lanciare o ancora pedane gigantesche al Colosseo” ma una costante attività di tutela, educazione e valorizzazione oltreché di ricerca così come ci avevano insegnato Brandi, Bianchi Bandinelli,…e come oggi ci potrebbero insegnare molte e molti giovani,che lavorano con passione nel settore e che rischiano di dover emigrare all’estero per trovare un dignitoso riconoscimento della propria professione.
Danilo Bruno