Trucioli

Liguria e Basso Piemonte

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Oltrebormida cairese: mentre si guarda altrove. Da Carcare che ‘cartolina’! Immondizia e degrado


Pensieri catturati nell’Oltrebormida cairese mentre si guarda altrove.

di Bruno Chiarlone

Sulla sponda destra del fiume Bormida ogni mattina ci aspettano alcune frasi già composte, fluttuanti e sospese a mezz’aria, pronte per essere capite e raccolte, stanno inerti come in attesa che qualcuno le assorba, le colga nella loro interezza.
Quello spazio lungo il corso del fiume Bormida si può considerare quasi un deposito di letteratura inespressa, un luogo accessibile dove molte parole si dispongono in attesa di essere considerate. Il vento talvolta sospinge questi pensieri radunati, li sparge lungo il fiume.
Dapprima vengono percepite come immagini naturali, espressioni verbali che però hanno validità solo nel luogo in cui si trovano, se si portano al di qua del fiume non si trova più nulla: sono svaniti, ridiventano invisibili e ritornano nell’Oltrebormida cairese.
Di solito quando termina la camminata, attraverso il fiume e si torno verso casa, si dimenticano questi pensieri temporanei e nessuno ci pensa più. Però ancora aspettano tra i rami degli alberi e si possa trovare il giorno dopo, ancora freschi come di giornata.
Descriviamo un tempo casuale, il suo trascorrere infatti è dilatato, irregolare. Non è misurabile con precisione. Ogni linea di scrittura imprime al tempo narrato una velocità diversa. Le parole sono legate tra di loro.
Quello che narriamo è un tempo casuale che tuttavia è possibile considerare visivamente o calcolare empiricamente: occorre tener conto, ad esempio, del tempo che si impiega per riempire una pagina di scrittura, nel caso in cui le parole fluiscano regolarmente, oppure nel caso che siano più stentate perché rimangono aggrovigliate ai pensieri.
Ma non c’è pericolo di procedere nella direzione sbagliata: ogni direzione porta alla meta.
Cambia solo il tempo che ci si impiega: non esiste una sola via, ma come diceva un saggio: le vie sono infinite.
Se ci pensiamo un attimo questo corrisponde al vero; senza scuola e senza istruzione i nostri avi sono arrivati al fondo della loro vita, hanno raggiunto la loro meta. Oggi capirebbero meglio molti fatti ma si può dire che non ne abbiano avuto la necessità.
Per noi oggi tratta forse di capire di cosa abbiamo bisogno e poi rinunciarvi consapevolmente, studiare la via da percorrere e poi intraprenderne un altra.
Le difficoltà ci rinforzano e sbagliare strada ci porta alla scoperta di quello che non cercavamo. Chi non cerca trova e chi cerca spesso non vede.
Lasciare che le vie ci vengano incontro e percorrerle tutte prima di trovare quella giusta. La strada si distende tra i monti e le gole ombrose, prosegue a perdita d’occhio.
Ogni giorno la forza si ritempra e nelle membra cresce la voglia del cammino. Leggeri come come lampade nella notte mosse dal vento che le dondola la voglia che le spinge cammina, membra fiacche si destano al sole e via ancora per le strade silenziose nel mattino fresco.
Bruno Chiarlone saluta il 2021 che se n’è andato

 

Macinar parole scritte e passi fatti verso l’orizzonte, cresce il mio libro con le sue pagine sciolte, senza progetto, come la vita quotidiana imprevista e disordinata.

Biglietti scritti e posti nel cassetto, buste timbrate con lettere di poche parole, riviste d’arte canadesi.
L’arte visiva viene e va per nave o per aereo, cartoline e libretti d’artista, cataloghi e giornali dalla Romania con un mio articolo.
La scrittura scivola fluente e porta di tutto come un fiume gonfio di pioggia e terra rossa, alberi secchi, sterpaglie, rami lunghi trovati nei boschi, fogliame.
Ogni cosa che galleggia la vedi passare sul pelo dell’acqua torbida del torrente che corre in discesa e rallenta in pianura dilagando sulla riva bassa, finisce in parte nei campi e nei prati.
Ma non è ancora tempo di pioggia insistente che arriva ogni anno e presto ci stanca.
Bruno Chiarlone
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Dalla redazione di trucioli.it a Facebook
GIORNALISTA DI CARCARE – Paolo Giampieri:  “Vedere il mio paese così degrado mi fa una rabbia infinita. Una volta Carcare era un esempio, e non mi riferisco solo alla spazzatura lasciata in giro da questi idioti (in)educati da genitori più idioti di loro. Era un esempio per capacità di programmazione, dibattito, civiltà, iniziative. Adesso mette solo tristezza”. (Oltre 150 le adesioni web).
COMMENTI SOCIAL – Daniela Cicerelli:È una battaglia contro i mulini a vento!!”
Come si pota e si cura un albero

Stefania Berretta (giornalista): “Concordo in pieno”.

Stefano Bruzzone: “Caro Paolo, purtroppo ci dobbiamo arrendere all’evidenza dei fatti.La gente è diventata tutta comoda, tutto è dovuto, il senso civico non sanno neanche che cosa sia”.
Manuela Pescio:”Direi che siamo veramente tra i paesi più sporchi più mantenuti della valle. Vedi giardini liceo….. una vergogna”
Alain Astesiano: “Io sono in campagna ma la musica non cambia”.
Domenico Ponzone: “Tristezza e rabbia perché si sta senpre più peggiorando questo è il problema Paolo per me dico”.
Cristina Cipresso:Ieri ho visto anche io questo scempio…che tristezza”.
Francesca Cervetto: “Purtroppo è così ovunque! Senso civico zero, punizioni zero…”.

Elisabetta Galliani: “Sembra la periferia degradata di una metropoli e non un punto panoramico del paese! Che desolazione… Alcune persone volontariamente ogni tanto raccolgono la spazzatura in quel punto.

Ma non basta…”.
Giovanna Ciardella: “Purtroppo è diventato un male comune . Anch’io noto e denuncio lo stesso degrado fisico e morale della mia città! Un abbraccio”.
Cristina Verpa: Hai ragione Giampi!! E inoltre (l’ho scritto tante volte, lo sai, e raccolgo ogni giorno), la colpa siamo noi!!!! E, almeno quando vediamo le persone buttare roba, dobbiamo dirglielo fuori dai denti che sono dei maleducati. Li. Sul momento!”
Daniela Dalla Torre: “È veramente una tristezza, non basta la volontà e raccogliere la spazzatura bisogna rieducare le menti, non ce la possiamo fare”.
Flavia Bacci: “È proprio vero, Carcare era così bella fino a qualche anno fa e ora fa’ tristezza vederla così”.
Ornella Repossi: Forse creare un comitato per sensibilizzare gli incivili ???? Mi spiace per questa sensazione di disagio e tristezza !”
Guido Ottonello:Scendo dirado da Biestro oggi, sono passato da casa ed in via Biglino c’erano bottiglie di birra e bicchieri di plastica per la strada ,alla faccia della citta Calasanziana!!
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B. Chiarlone

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